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Cronaca

Nasce a Carini il gruppo di ricerca ecologica sezione Palermo ovest

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Mercoledì 17 marzo a Carini è stata ufficializzata la nascita della sezione Palermo Ovest del G.R.E. ( Gruppi di Ricerca Ecologica) con la nomina di responsabile zonale del sig. Vivona Enrico da parte del Presidente Regionale dott. Mannino Mauro. L'associazione, attiva fin dagli anni 70 e riconosciuta a livello ministeriale, opera a tutela dell'ambiente e degli animali, della protezione civile e della conservazione dei beni culturali. In Sicilia l’Ente è Gestore di due aree protette: la riserva naturale integrale Grotta dei Puntali, un’area naturale protetta situata nel territorio del comune di Carini, nella città metropolitana di Palermo; la riserva naturale orientata Grotta della Molara, un’area naturale protetta situata nel territorio del comune di Palermo. Il G.R.E., scrive il dott. Mannino si propone di contrastare i danni, sempre più gravi, dell’impostazione economicistica globale: a partire dell’epoca dei “lumi”, in nome di una falsa idea di progresso e di benessere consumista.

Riteniamo inoltre che la biodiversità va difesa in tutti i suoi aspetti: dalle foreste primarie all’assetto idrogeologico; dalle specie in via di estinzione alla difesa delle sementi, delle singole specie animali, degli ecotipi alla base dei prodotti tipici della dieta mediterranea; aggiunge Bartolo Corallo, direttore della riserva: oggi insieme alla salvaguardia delle aree protette è sempre più fondamentale per la nostra regione la difesa del mare, minacciato in modo catastrofico da inquinamenti e microplastiche anche nelle aree protette di maggior pregio, obiettivo del Gre è contrastare e portare a compimento progetti mirati al recupero delle coste, alla loro salvaguardia e alla lotta all’inquinamento marino. La riserva naturale integrale della Grotta dei Puntali si apre nella roccia calcarea mesozoica delle falde di Monte Pecoraio, in territorio di Carini a circa 90 metri s.l.m. Si tratta di una cavità a sviluppo prevalentemente orizzontale, di circa 110 metri di lunghezza e 15 metri di larghezza, impostata su due livelli differenti collegati da pozzi non molto profondi.

All'esterno della cavità sono ben visibili due solchi di battente, che testimoniano un'antica presenza del mare, mentre all'interno i segni delle ingressioni marine sono meno evidenti e prendono, invece, campo quelli dovuti ad un'intensa attività carsica. Le pareti e le volte sono ricoperte da una fitta rete di vermiculazioni argillose note come "pelle di leopardo". A circa 30m dall'ingresso la cavità presenta un deposito di colore bruno giallastro, contenente frammenti di zanne di elefante. Essa rappresenta quanto resta dell'originario orizzonte ossifero dopo gli scavi, rimasti inediti, effettuati dal Prof. Gaetano Giorgio Gemellaro fra il 1868 ed il 1870. La grotta é nota per aver restituito numerosi resti fossili appartenenti ad una fauna continentale pleistocenica è ancora oggi di grande interesse per la ricerca scientifica; inoltre la cavità è stata oggetto di studio per il contenuto paleontologico, documentato da rinvenimenti che vanno dal paleolitico superiore all'età del bronzo. La Riserva Naturale Integrale Grotta dei Puntali è stata istituita con Decreto dell'Assessore Regionale nel novembre 2001 Questo patrimonio di grande valenza naturalistico - scientifica e culturale, dice Bartolo Corallo direttore della Grotta dei Puntali, è indubbiamente da salvaguardare ma anche da valorizzare, divulgare e rendere fruibile.

I reperti raccolti fin dall'800 sono oggi custoditi presso il Museo Archeologico "A. Salinas" ed il Museo di Geologia "Gaetano Giorgio Gemmellaro" dell'Università di Palermo. Inoltre Palazzo d'Aumale, sede del Museo Regionale di Storia Naturale e mostra permanente del carretto siciliano di Terrasini, conserva numerosi reperti di vertebrati fossili continentali e preistorici raccolti dall'eclettico naturalista nella cavità. E dal punto di vista più strettamente naturalistico, il sito rappresenta un importante stazione per la sopravvivenza di una colonia polispecifica di chirotteri, oggi minacciata dalla mancanza di un'adeguata salvaguardia dell'ambiente. In più, la cavità ipogea ospita una fauna cavernicola costituita da specie troglofile e troglossone e può rappresentare rifugio per diverse specie di micro e macro mammiferi e di uccelli. La Riserva Naturale Integrale "Grotta dei Puntali" dice Enrico Vivona responsabile della sezione Palermo Ovest Gre – Gruppi Ricerca Ecologica rappresenta una delle emergenze naturalistiche più interessanti della Sicilia occidentale, in quanto racchiude in se' testimonianze di alta valenza scientifica e storica legate a molteplici aspetti.

Un vero e proprio scrigno contenente testimonianze paleontologiche ed archeologiche oltre a numerose peculiarità faunistiche (invertebrati cavernicoli e chirotteri) altrove raramente riscontrabili. Diventa sempre più importante oggi dare al nostro territorio diversi impellenti obbiettivi, ma senza mai perdere di vista il punto di partenza: l’ambientalismo dei valori. Il nostro ruolo e la nostra responsabilità nei confronti della Sicilia sono chiari: questa terra, insieme a tutto ciò che la condivide con noi, è il nostro futuro, e pertanto la biodiversità e la vita sono sacri. E la scienza deve essere al servizio di questo obiettivo: per questo sosteniamo e supportiamo la ricerca scientifica. Vogliamo che a tutti i siciliani sia garantita la conoscenza, la comprensione e gli strumenti per vivere in armonia con la nostra terra: godendo dei suoi numerosi doni, preservando la sua diversità unica e arricchendola con la nostra creatività, cura e cultura.

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