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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Malaspina / Via Turr Stefano

Piantedosi a Palermo, il ministro sui casi di violenze sessuali: "Le donne non devono temere di uscire"

Il componente del Governo in città per la cerimonia di consegna di un bene confiscato alla vedova Montinaro dove sorgerà la sede dell'associazione Quarto Savona Quindici. Tanti i temi toccati dopo gli ultimi fatti di cronaca, dagli stupri del Foro Italico e di Caivano all'omicidio di Marisa Leo nel Trapanese e passando per la questione migranti

”Sono particolarmente contento di aver partecipato a questo evento denso di significato. Si tratta di portare a compimento una missione che è quella di valorizzazione dei patrimoni sottratti alla mafia. Noi ci riprendiamo i proventi delle attività delittuose per metterle a disposizione della società e delle iniziative più nobili". Così il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi arrivato oggi a Palermo per consegnare le chiavi di un bene confiscato di via Stefano Turr a Tina Montinaro, vedova del capo scorta di Giovanni Falcone, ucciso nell'attentato di Capaci. Il locale sarà sede dell'associazione Quarto Savona Quindici, di cui la Montinaro è presidente. "Questo bene - prosegue - viene consegnato nelle mani dei migliori ne sono sicuro. Tina saprà costruire qualcosa di molto importante qui. Sicuramente torneremo", conclude Piantedosi.

“E' con grande felicità - ha commentato il sindaco Roberto Lagalla - che oggi il Comune, all’illustre presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, consegna le chiavi di questo bene confiscato all’associazione Quarto Savona Quindici. Una sede che questa associazione e la sua presidente Tina Montinaro meritano per l’impegno sociale contro la mafia e per il sacrificio di Antonio Montinaro (che oggi avrebbe compiuto 61 anni, ndr) per il Paese e siamo convinti che questa sede sarà luogo di nuove e importanti iniziative per la legalità. Il mio ringraziamento anche al direttore dell’Agenzia nazionale dei Beni confiscati con il quale questa Amministrazione ha instaurato una proficua collaborazione. La consegna di questo bene segna un ulteriore passaggio di questa amministrazione verso l’affermazione dei valori e della legalità in questa città”.

Il ministro Piantedosi visita la control room della polizia municipale

"La lotta alla mafia e alla criminalità - ha detto il vicesindaco nonché deputato di Fratelli d’Italia, Carolina Varchi - passa anche attraverso questi atti, concreti e simbolici al tempo stesso. Non nascondo, oltre all’emozione, un pizzico di orgoglio. Questa assegnazione che porta la mia firma, conferma il mio personale impegno e quello dell’amministrazione comunale sul fronte della lotta alla mafia. Un grazie commosso a Tina Montinaro, innanzitutto per il suo coraggio. Una donna forte, che ha deciso di restare in Sicilia dopo i fatti terribili del 23 maggio e che oggi finalmente può contare su un luogo dal quale portare avanti la sua testimonianza e il suo impegno. Un luogo sottratto a Cosa Nostra - conclude - e assegnato a chi, ogni giorno, lotta contro la mafia e ha scelto Palermo per trasformare il suo grande dolore personale in straordinario impegno civile".

La visita del ministro dell’Interno, che in mattinata andrà a inaugurare la control room della polizia municipale al Comando di via Ugo La Malfa, ha risposto alle domande dei cronisti dopo gli ultimi casi di violenza sessuale e il problema sicurezza nelle città. "Anche a Palermo ci sono controlli che stanno facendo, ne ho parlato con il prefetto Maria Teresa Cucinotta. Vogliamo dare l'idea senza presunzione di uno Stato che dà il segno tangibile della volontà di riappropriarsi di certi spazi che sono stati occupati in maniera quantomeno disordinata". Poi ha proseguito: “L'obiettivo è quello di arrivare a una civiltà che faccia sì che le donne non debbano avere paura di uscire, su questo non c'è dubbio. Le donne sono libere, come gli uomini e come tutti di uscire come vogliono e quindi di non incorrere in situazioni che poi determinano, come abbiamo visto, cose molto spiacevoli".

Carolina Varchi e Tina Montinaro

L'omicidio di Marisa Leo: "Investire sulla scuola"

Piantedosi è intervenuto anche sull’omicidio di Marisa Leo, 39 anni, uccisa nel Trapanese dal compagno Angelo Reina che successivamente si è suicidato. "Contro i femminicidi si può fare molto, soprattutto dal punto di vista culturale: è importante parlarne - ha detto - e sono importanti i messaggi come quello inviato dal presidente della Repubblica. Noi perseguiamo e reprimiamo questi reati con la legge e con l'opera delle forze dell'ordine, ma bisogna puntare sempre di più sulla scuola e sui modelli culturali per fare in modo che questo fenomeno sia sempre più estraneo alla nostra civiltà. Le donne sono libere, come gli uomini e come tutti di uscire come vogliono e quindi di non incorrere in situazioni che poi determinano, come abbiamo visto, cose molto spiacevoli”, ha concluso il ministero dell’Interno.

Migranti: "Polemiche costruite, reggeremo"

Tra gli altri temi toccati anche quello del fenomeno migratorio e delle “polemiche costruite”: “Io segnalo che ci sono difficoltà diffuse in mezzo mondo - ha detto Piantedosi - per affrontare questo fenomeno epocale, anche in altri continenti. Anzi, sui migranti è stata una estate di polemiche anche un po' costruite in superficie, ma che in realtà non hanno mai visto il ministero dell'Interno da una parte e i sindaci da un'altra parte. Ringrazio i sindaci perché siamo un tutt'uno. Noi siamo un modello da proporre, nelle difficoltà che si possono presentare. Non è vero che non abbiamo una pianificazione, non c'è una sola persona per strada, almeno non per nostra determinazione, ma nello stesso tempo abbiamo avuto delle difficoltà. Abbiamo retto e reggeremo ancora”, conclude.

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