rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca Cerda

Sale in macchina e investe in pieno l'ex genero che minacciava la figlia: condannato per tentato omicidio

La vicenda risale al 2021 quando la donna aveva chiamato i carabinieri per chiedere aiuto. L'imputato, 66 anni, di Cerda, nonostante i militari avessero cercato di farlo desistere, si era messo a caccia della vittima per le strade del paese e alla fine lo aveva travolto con la sua auto e l'aveva lasciato a terra senza soccorrerlo. Dovrà scontare 6 anni e 8 mesi

Dopo l'ennesima minaccia alla figlia, G. S. B., 66 anni, non ci aveva visto più e, nonostante fossero intervenuti i carabinieri, il 28 marzo del 2021 aveva deciso di regolare definitivamente i conti con il suo ex genero, D. M., dandogli la caccia in macchina per le strade di Cerda, investendolo in pieno e allontanandosi senza prestare alcun soccorso, lasciandolo a terra gravemente ferito. Una scena terribile che era stata immortalata dalle telecamere di sorveglianza di un bar del paese. Adesso l'uomo (di cui non riportiamo il nome per non rendere identificabile la figlia) è stato condannato definitivamente a 6 anni e 8 mesi di carcere per tentato omicidio.

La prima sezione della Cassazione, presieduta da Vito Di Nicola, ha infatti ritenuto il ricorso formulato dall'imputato inammissibile, confermando quindi la sentenza emessa prima dal gup di Termini Imerese il 28 ottobre del 2021 e quella successiva della Corte d'Appello di Palermo del 27 ottobre del 2022. La difesa di G. S. B. aveva chiesto, tra le altre cose, anche di derubrica il tentativo di omicidio nel reato più lieve di lesioni personali, ipotesi che i giudici hanno sempre respinto.

Il 28 marzo del 2021 la figlia dell'imputato aveva chiamato i carabinieri perché era stata minacciata dall'ex compagno, ma, quando i militari erano arrivati, l'uomo si era già allontanato. A quel punto era arrivato G. S. B. sulla sua auto, che davanti agli inquirenti aveva dichiarato di voler andare alla ricerca dell'ex genero e di volerlo uccidere. I carabinieri avevano tentato di farlo desistere, ma l'imputato si era allontanato a tutta velocità e si era effettivamente messo alla ricerca della vittima. 

Non lontano dal un bar di Cerda era avvenuto l'investimento, ripreso dalla telecamera di un bar: nel video, come ricostruito dai giudici, si vede D. M. camminare a piedi e attraversare trasversalmente la strada e, appena si accorge dell'arrivo a velocità elevata della macchina guidata dall'ex suocero, per tentare di sfuggirgli, si sposta verso una stradella laterale, dove però era stato raggiunto e investito in pieno. L'imputato lo aveva lasciato a terra ed era scappato. "Un'azione - scrive la Cassazione - ritenuta idonea a cagionare la morte della persona offesa con concorde valutazione dei giudici di merito". La Suprema Corte, rigettando l'istanza dell'imputato, rimarca poi come non abbia diritto ad alcuno sconto di pena, perché "la Corte d'Appello, con giudizio insindacabile in questa sede di legittimità - si legge ancora nella sentenza - ha osservato come, in considerazione della gravità della condotta, perpetrata nonostante i carabinieri avessero invitato l'imputato a desistere, non fossero ravvisati elementi favorevoli tali da giustificare il chiesto giudizio di prevalenza delle attenuanti generiche con la contestata aggravante". Da qui la conferma della condanna a 6 anni e 8 mesi di carcere per G. S. B. e anche al pagamento delle spese processuali.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sale in macchina e investe in pieno l'ex genero che minacciava la figlia: condannato per tentato omicidio

PalermoToday è in caricamento