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Cronaca Zen

"Sono i killer di Mazzè", pene ridotte in appello per l'omicidio dello Zen

La Corte ha escluso la premeditazione e condannato Stefano Biondo a 16 anni e Fabio Chianchiano a 20. Mazzè fu ucciso con tre colpi di pistola alla testa il 29 marzo 2015. In primo grado i due imputati erano stati condannati a trent'anni ciascuno

Non c'è stata premeditazione. Con questa motivazione la Corte d'Appello ha ridotto le pene inflitte in primo grado (trent'anni ciascuno) ai due presunti killer dell'omicidio di Franco Mazzè, noto boss mafioso di 46 anni ucciso allo Zen a marzo 2015. Stefano Biondo è stato condannato a 16 anni e Fabio Chianchiano a 20. Gli imputati erano assistiti dagli avvocati Antonio Gargano, Angelo Barone. Il processo si è svolto con il rito abbreviato. I due erano accusati di omicidio, detenzione illegale di armi e di avere sparato contro l'abitazione di Michele Moceo (per questo reato Biondo è stato assolto), amico di Mazzè che doveva essere il secondo obiettivo del commando. 

La lite, poi gli spari: le immagini dell'omicidio Mazzè allo Zen

Il delitto

E' avvenuto in via Gino Zappa. Franco Mazzè, 46 anni, è stato affiancato da un'auto blu con due persone a bordo che scesero e gli spararono alcuni colpi, uno dei quali lo ha colpito alla testa. E' stato trasportato in codice rosso all'ospedale di Villa Sofia dove è deceduto poco dopo. AIla base del delitto un regolamento di conti dopo una lite. 
 

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