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Lunedì, 29 Aprile 2024
Mafia Carini

Il fondatore della Gls di Carini arrestato per mafia e le minacce al concorrente: "Lo distruggo"

Dalle intercettazioni che hanno portato in carcere Giovanni Palazzolo, ritenuto vicino ai boss, emerge che avrebbe anche meditato di usare violenza contro un "padroncino" che avrebbe preso in appalto le consegne di Amazon e di fargli rubare alcuni furgoni per metterlo in difficoltà: "A questo lo atterro, userò tutti i miei mezzi..."

E' stato arrestato qualche giorno fa perché ritenuto vicino al clan di Carini, per conto del quale avrebbe fatto da "tramite con il Comune", ma anche raccolto il pizzo e persino garantito ospitalità per alcuni giorni al boss Salvatore Lo Piccolo, allora latitante, in casa della sorella a Terrasini. Ma in tempi più recenti, come emerge dalle intercettazioni della Dia, l'imprenditore Giovanni Palazzolo, fondatore della Gls di Carini, avrebbe anche utilizzato metodi piuttosto violenti contro un suo concorrente: "Dobbiamo fargli danno... io a questo lo distruggo, lo atterro", diceva infatti parlando con il fratello di un pregiudicato il 6 agosto del 2021.

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"Nessuna remora a usare violenza e intimidazione"

Secondo il procuratore Marzia Sabella, che coordina l'inchiesta, la conversazione sarebbe emblematica perché "Palazzolo non manifesta alcuna remora rispetto all'eventualità di ricorrere alla violenza e alla intimidazione". In base alla ricostruzione degli investigatori, come emerge dall'ordinanza del gip Alfredo Montalto, Palazzolo sarebbe stato alquanto infastidito da un "padroncino" che avrebbe preso in appalto le consegne di Amazon. Un suo concorrente diretto quindi, a cui pensava di far sparire alcuni furgoni.

"Ci vuole un furgone rubato, deve restare in mezzo a una strada..."

"A questo dobbiamo fargli un po' di danni, ha 13 furgoni - diceva Palazzolo - ma sta squietando tutti gli altri, perché si appaltò il lavoro di Amazon e sta inquietannu agli altri, quindi questo dobbiamo fargli scomparire i furgoni di notte in notte... Ci vuole un furgone rubato... Se le devono fare queste cose non tutti i giorni, si fa una botta, si raffredda e gli si fa un'altra, poi si fa una botta, si raffredda e poi gli si fa un'altra, fino a quando non l'assicutanu, subito in fila, perché lo dobbiamo acchiappare". I timori sarebbero stati determinati dal fatto che "questi apriranno dovunque, pure a Carini per fare il magazzino... Però voglio dirti - spiegava al fratello del pregiudicato - questo se ne deve andare da casa, pure che dobbiamo andarci a prendere il lavoro, lo dobbiamo prendere noi e lui deve restare in mezzo a un strada... A questo dobbiamo atterrarlo!".

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"Non vado ad ammazzare, ma dobbiamo sminchiarlo"

Palazzolo raccontava anche di essere andato a parlare con qualcuno dell'azienda concorrente: "Io ieri ci sono andato a parlare, non con lui direttamente, ho parlato con un cristiano che era in società con lui, questo dovrebbe portare i furgoni, l'ho guardato in faccia... Cerca il meglio e io gli auguro un mondo di bene, però gli ho detto: 'A me non mi toccate, io non disturbo però nemmeno voglio essere disturbato...'. Gli allargo le braccia, non sono qua perché vado a ammazzare, gli do fuoco... Non siamo gente di questi cristiani, però adopererò tutti i miei mezzi per distruggerlo, nel lavoro attenzione... Per distruggerlo, per atterrarlo, sai che significa atterrarlo? Lo atterro. Se lui ha la testa dura ditegli di ammorbidirla e i cristiani se li cerca da un'altra parte... Vediamo che fanno i cristiani con cui abbiamo parlato... Ma questo lo dobbiamo sminchiare...".

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