rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Condannata per l'invio di foto hard della rivale, c'è un'inchiesta bis: "Ricevute e inoltrate da decine di persone"

Dopo la sentenza a carico di una donna di 43 anni per revenge porn e stalking, emerge che gli scatti e un video della vittima sarebbero stati spediti pure attraverso internet e anche a noti imprenditori che le hanno fatte circolare. Rischiano anche loro pene da uno a sei anni di carcere

Potrebbero essere decine le persone coinvolte nell'inchiesta nata dalla denuncia di una donna che, come ha raccontato PalermoToday, vittima di una "rivale" in amore, avrebbe visto circolare tra amici e conoscenti diverse foto e un video hard in cui è perfettamente riconoscibile. Dal filone principale, che ieri ha portato alla condanna in primo grado di D. S., 43 anni, ne è nato uno parallelo sul quale la Procura sta tuttora lavorando, in quanto sarebbe emerso che il materiale sessualmente esplicito sarebbe stato mandato dall'imputata anche ad altre persone.

Foto e video hard inviati agli amici per denigrare la rivale: condannata

A ricevere e a far circolare a loro volta gli scatti e il video sarebbero anche diversi imprenditori, noti in città, e che appartengono alla cosiddetta "Palermo bene". Perché è proprio in questo contesto che è maturata la vendetta dell'imputata. La vittima aveva scoperto che le sue immagini intime - inviate in prima battuta all'uomo su cui sia lei che l'imputata avevano messo gli occhi - giravano anche tra altre persone il 22 agosto del 2022, quando D. S., per vendicarsi, le avrebbe mandate anche a lei. Ma dalla perizia fatta dagli inquirenti sul cellulare dell'imputata, si sarebbe scoperto che quelle foto e il video sarebbero state inoltrate tramite Whatsapp, ma anche su internet, già dall'aprile del 2021.

La donna è stata condannata a un anno e mezzo con l'abbreviato dal gup Ivana Vassallo, ma potrà scontare la pena svolgendo lavori socialmente utili. "Troppo poco", come ha spiegato la vittima attraverso il suo avvocato, Alessandro Martorana, a PalermoToday, considerato che "lei si è vista devastare la vita". E a giudicare dal secondo filone d'indagine sul quale sta lavorando il sostituto procuratore Luisa Bettiol, le sue foto intime potrebbero essere finite veramente in mano a chiunque. Il danno, quindi, è difficilmente calcolabile e probabilmente anche sanabile.

E' bene sapere che l'articolo 612 ter del codice penale, quello che punisce il revenge porn, sanziona - con una pena da uno a sei anni di carcere e una multa da 5 mila a 15 mila euro - anche chi "avendo ricevuto o comunque acquisito le immagini e i video a contenuto sessualmente esplicito, li invia, consegna, cede, pubblica o diffonde senza il consenso delle persone rappresentate".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Condannata per l'invio di foto hard della rivale, c'è un'inchiesta bis: "Ricevute e inoltrate da decine di persone"

PalermoToday è in caricamento