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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Assenteismo alla Rap, Todaro: "Difficile fare i controlli, ma ora gli indagati rischiano la sospensione"

Il presidente dell'ex municipalizzata ammette: "I dirigenti che potrebbero vigilare per contrastare questo fenomeno sono passati da 11 a 3, stiamo studiando un modo per sopperire a questo vuoto". E aggiunge: "Non avremo alcuna tolleranza per i dipendenti disonesti che danneggiano tutti gli altri, presto una circolare per la timbratura obbligatoria"

"Stiamo valutando di avviare i procedimenti disciplinari e di sospendere dal servizio in via cautelare i 18 indagati sottoposti all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e non avremo alcuna tolleranza per chi non fa il proprio lavoro e danneggia così chi invece svolge con sacrificio la propria funzione". A preannunciare i provvedimenti a PalermoToday è il presidente della Rap, Giuseppe Todaro, alla luce dell'inchiesta dei carabinieri con cui sono stati scoperti 101 furbetti del cartellino.

Scoperti 101 furbetti del cartellino alla Rap

E' vero che l'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido, è nata dalla denuncia di una dirigente dell'ex municipalizzata che tuttavia segnalava presunti furti di carburante e non un assenteismo diffuso di cui evidentetemente l'azienda non si era accorta. E Todaro (che non era presidente nella fase in cui si è svolta l'inchiesta), non nega che il problema del controllo esiste: "Mancano i quadri intermedi, i dirigenti che possano vigilare in ogni settore e cercare di evitare questo fenomeno - spiega - sono passati da 11 a 3. Proprio per questo sto lavorando per ottimizzare la pianta organica e fare i modo che i controlli si facciano. Peraltro i settori in cui sono impiegati gli indagati erano già alla mia attenzione ed ho fatto anche una circolare specifica in quest'ottica".

Scambio di badge e assenteismo alla Rap | Video

Il controllo interno è indispensabile per evitare che debba intervenire la magistratura e che passino anni per arrivare poi a sentenze definitive e provvedimenti, mentre - come in questo caso - il danno viene creato a tutti i cittadini (a cui non sono garantiti servizi di pulizia essenziali) e si determina anche un danno per le casse pubbliche (e quindi sempre agli stessi cittadini che pagano le tasse). Todaro spiega che sta anche valutando di "fare una circolare per imporre a tutti i dipendenti di timbrare, in entrata ed in uscita". Un provvedimento simile era stato adottato il 13 agosto del 2020, ma dopo appena 6 giorni, in seguito alle rimostranze dei sindacati, era stato sospeso. "Ci sono delle mansioni, come quelle degli addetti alla pulizia notturna nei mercati storici - dice ancora Todaro - per i quali occorre trovare una soluzione (al termine del servizio non possono essere costretti a tornare in via Ingham solo per timbrare, ndr), ma la mia intenzione è di imporre la timbratura a tutti".

"Ringrazio la Procura e i carabinieri per il forte impulso dato alle indagini, ma – ha commentato Todaro – mi rammarico che vengano coinvolti, anche in flagranza di reato, dipendenti accusati di atti criminali contro la propria azienda. Oltre a danneggiare l'immagine della Rap, vengono colpiti anche tutti quei lavoratori che ogni giorno svolgono con dedizione il loro dovere. Questa inchiesta è un'ulteriore tegola che si abbatte sulla Rap e tutto questo accade - ha sottolineato - mentre ci battiamo e sacrifichiamo tempo e risorse per tenere in piedi l'azienda, per scongiurare l'ennesima emergenza, per risanare i conti ed evitare anche il fallimento della Rap".

Todaro ha poi aggiunto: "Ogni giorno contrastiamo migliaia di palermitani che abbandonano rifiuti ovunque, mezza città che pretende un servizio adeguato ma poi dimentica di pagare la Tari e adesso ci tocca aprire un ulteriore fronte all'interno, con decine di dipendenti che, a quanto pare, non hanno ancora capito quanto seriamente a rischio sia il futuro dell'azienda. Se confermate le ipotesi accusatorie, prenderemo provvedimenti durissimi, ove ci siano i presupposti anche per il licenziamento, oltre, ovviamente, a costituirci parte civile nell'eventuale processo. Tutti i dipendenti – ha concluso il presidente di Rap – devono sapere che la catena dei controlli è serrata e l'attenzione è massima perché la città vuole risposte di serietà e affidabilità e non ci saranno sconti per nessuno".

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