La Zisa e i suoi tesori architettonici abbandonati: "Privato e pubblico collaborino"
Alla confluenza di via Guglielmo il Buono con piazza Sacro Cuore le recenti piogge torrenziali hanno provocato il dissesto del vecchio muro di contenimento del retrostante terrapieno, e qualcuno (presumo la proprietà) sta intervenendo per il consolidamento. Per farlo è stata eliminata la vegetazione esistente sulla terrapieno, mettendo in luce come non mai il tempietto dorico costruito sulla collinetta.
Nel sedicesimo secolo faceva parte della villa del marchese Lorenzo Tegliese, che comprendeva la villa (poi Istituto del Sacro Cuore), un grande parco con la collinetta con boschetto e tempietto dorico, e le scuderie e magazzini i cui ruderi sono tuttora esistenti alla confluenza di corso Finocchiaro Aprile con via Guglielmo il Buono.
Nell’ottocento la proprietà passò al principe Pignatelli di Monteleone, il cui stemma sovrasta il portale di accesso alle scuderie, e nel novecento la villa col parco fu venduta all’istituto Sacro Cuore, ed oggi abbandonata, così come le ex scuderie. Questo evento mi fa pensare a quante edifici storici insistono sulle piazze Camporeale e Sacro Cuore e quanto potrebbero costituire per il quartiere e la città.
Mi riferisco alla anzidetta villa Pignatelli Monteleone ed alle scuderie Pignatelli, ai palazzi Florio Fitalia e Florio Wirz, alla palazzina Naselli, tutti di proprietà privata. E penso che possa essere valutata la percorribilità di interventi di rivalutazione di questi insediamenti e la loro fruizione mista pubblico/privato, anche perché unita alla vicinanza con i Cantieri Ducrot e del palazzo della Zisa.