Recipiente in eternit abbandonato per strada, a due passi da Via Maqueda
Caro Prof. Leoluca Orlando, a scriverle è un "normale" cittadino venticinquenne di Palermo. Uno di quei cittadini che combatte giornalmente la piaga dei posteggiatori abusivi, che se vede un semaforo che non funziona (tipo quello di via Ernesto Basile) o una strada al buio, prontamente contatta le aziende locali che hanno in gestione tali impianti affinché venga risolto il problema.
Dopo questa piccola premessa vorrei soffermare l’attenzione sul fatto che tra poco più di una settimana a Palermo verrà ospitato il Santo Padre: più di mezzo milione di euro sono saltati fuori per l’organizzazione di questo meraviglioso evento (che ben venga). Ma quello che vorrei chiedere a lei, sindaco della capitale della cultura 2018, è: com’è possibile che i principali assi viari (via Maqueda, via Roma, corso Vittorio Emanuele, via Libertà ecc) siano ben curati e le strade limitrofe (per non parlare delle periferie) si trovino in stato di completo abbandono?
Le porto l’esempio di via Napoli. A neanche 20 metri dall’incrocio con via Maqueda dimora sul marciapiedi un recipiente di eternit (rifiuto speciale altamente pericoloso). Ciò che un turista porta via dalla nostra città non saranno i cestini infiorati di via Maqueda o l’area pedonale di corso Vittorio Emanuele, i turisti non trascorrono le loro giornate sugli assi viari più importanti ma camminano, guardano, scrutano, esplorano i vicoli e si guardano intorno. Non hanno i paraocchi.
Ma lasciando stare i turisti, neanche noi palermitani onesti e che paghiamo la Tari li abbiamo. La città di Palermo, oltre che contare disonesti che abbandonano rifiuti speciali per strada, conta anche gente onesta che paga le tasse puntualmente rispettando le scadenze. Migliaia di cartelle esattoriali sono state inoltrate ai contribuenti che non hanno pagato la tassa sui rifiuti negli anni passati: che ben venga, lodevole da parte sua, ma l’amianto abbandonato per strada è riprovevole. Mi auguro che quanto prima il caso di via Napoli venga risolto e che zone di Palermo abbandonate a se stesse tornino a fiorire, proprio come i cestini.