Orlando sindaco per sempre: il punto di vista di uno studente fuorisede
Stando a contatto con i social per lavoro, mi sono accorto nelle ultime di quanti adesso urlano la loro rabbia per l'esito del voto di ieri: "Palermitani che sbagliano", "Città che non vuole cambiare", "Tutti si lamentano e poi lo votano". Queste sono solo alcune delle frasi da me lette e alle quali non so far altro che rispondere: "Tutto inutile e solo fiato sprecato." Le Elezioni infatti hanno fornito un dato schiacciante e cioè il 46,5% a favore del sindaco uscente Leoluca Orlando, un dato tutt'altro che minoritario. Questo risultato, a mio parere, è frutto delle mancanze degli avversari dimostrate lungo la campagna elettorale e non solo. Fabrizio Ferrandelli che passa da PD a PDL (esattamente come io cambio mutande dopo aver fatto la doccia) e si presenta quale il "cambiamento" che avanza, ma fallisce per la seconda volta consecutiva e stavolta in grande stile.
Ugo Forello che in campagna elettorale ha subito i propri errori (vedi la questione dell'audio scandalo sulla gestione di addiopizzo) e si è dimostrato inadeguato a convincere i palermitani. Poi tutti gli altri, tra cui speciale menzione va data al candidato della lega Ismaele La Vardera Sindaco che dopo aver sperato in questi mesi che i sondaggi avessero ragione (uno di repubblica lo dava al 9% e da lui è stato sbandierato sui social) ha raggranellato un 2,63% che lo rimanda dritto a casa senza possibilità di appello; questo dato non fa altro che confermare che chi cerca alleanze in un partito come La Lega e Giorgia Meloni, presentandosi poi come il Davide contro i Golia della politica, alla fine finisce per essere battuto dalla propria dialettica demagogica e dalla scommessa scellerata di prendere l'appoggio di un partito che pratica ogni giorno razzismo e ruspa.
Sbagliato generalizzare naturalmente, la lega avrà anche dei rappresentanti degni di questo nome e che sopratutto al Nord finiscono per essere premiati con la promozione a sindaco o addirittura a presidente regionale. Ma qui siamo in Sicilia ed ecco che la situazione cambia. Infine qualche ulteriore considerazione personale: invece di gridare ai brogli e al riconteggio, Ferrandelli farebbe bene a desistere dalle sue idee bellicose e a capire che probabilmente è causa stessa del proprio male e che di politica, oltre ai salti da un'area all'altra degli schieramenti, ne ha capito poco. Non sono nessuno per dirlo, ma dovrebbe solo pensare a cosa fare per le prossime elezioni e come trasformare il suo risultato in una vittoria tra 5 anni; magari non prendendo il simbolo di nessuno dei partiti ed essere davvero il cambiamento con una sua Lista Civica apartitica senza connotazioni di parte e con idee, nuove e personali.
Quello che dovrebbero capire invece i Cinque Stelle, e questo dovrebbe essere un pensiero anche per l'ambito nazionale, è che (visto che il parlamento, sempre secondo me e visti anche i risultati di ieri, se lo farà, partorirà una legge fatta ad hoc per le coalizioni e non per il singolo partito) dovrebbe finalmente eliminare ed abolire il suo carattere "settario" ed "esclusivo" che da anni lo contraddistingue, e aprirsi ad altre realtà, magari affini alla loro linea di pensiero. Cosa ardua questa, visto che nella lista dei propositi di Grillo ci sono iniziativa di matrice di destra, di sinistra e di entrambi gli schieramenti politici; ma sia chiaro che da soli non possono arrivare al potere e al governo. Affermare "Siamo il primo Partito" non ha poi assolutamente valore. Chi ha i numeri e chi ha i voti, si siede e governa.
Chi fa da sè, chi vuole avere il proprio partito come unico e solo e non vuole fare alleanze manco con i propri genitori, ha ben poca speranza. In Italia, come nelle regioni, non si arriverà mai ad avere un partito che si aggiudica il 51% dei voti. E' un dato irrealizzabile e fuori da ogni realtà. Naturalmente io non ho votato, per evidenti motivi di studio e lavorativi che mi portano ad essere lontano dalla Sicilia, quindi non dovrei parlare. Ma proprio perché esterno e privo di ogni interesse dalla campagna politica, penso di poter esprimere un giudizio oggettivo. Su Orlando nemmeno parlo o disquisisco, mi basta il fatto che abbia superato la soglia del voto al primo turno e abbia convinto la città. Sull'affluenza invece non mi esprimo, chi vota decide. Chi non lo fa è causa del proprio male e deve solo accettare in toto le decisioni prese dalla parte responsabile della città.