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Verso il voto

Prestigiacomo: "Ponte sullo Stretto realtà solo col centrodestra al governo nazionale e regionale"

La deputata di Forza Italia: "Opera strategica fondamentale per fare arrivare l'alta velocità anche in Sicilia, è assolutamente condivisibile. Sarà uno dei punti qualificanti della nostra proposta politica"

"Il richiamo fatto dal presidente Berlusconi al ponte sullo Stretto di Messina, come opera strategica fondamentale per fare arrivare l'alta velocità anche in Sicilia, è assolutamente condivisibile. Sarà uno dei punti qualificanti della proposta politica del centrodestra, tanto a livello nazionale quanto regionale. Il benaltrismo e la brontocrazia, figli di un certo tipo di cultura anacronistica e fuori dal tempo, hanno già prodotto tanti, troppi danni, negando all'Isola crescita e sviluppo. Solo un doppio governo di centrodestra, a Roma e a Palermo, sarà in grado di portare a compimento l'opera e restituire dignità e prestigio alla nostra terra". A dirlo attraverso una nota è la deputata di Forza Itallia, Stefania Prestigiacomo.

"Se non ci fosse stata la sinistra, sarebbe già in funzione da tempo", ha detto oggi Silvio Berlusconi, mentre a Palermo si cerca l'accordo sulla candidatura unitaria del centrodestra sulla successione a Musumeci, tornando sull'opera simbolo delle promesse elettorali mai realizzate, lanciando un nuovo messaggio agli alleati.

Sul tema anche Matteo Salvini si è detto a favore, aggiungendo che si lavora già sui dettagli. "Scripta manent, il Ponte porterebbe l'ingegneria e la sapienza italiana agli occhi del mondo", ha assicurato nelle scorse ore a Radio Libertà. Resta silenziosa invece Giorgia Meloni, che sul Ponte si era espressa a favore in tempi non sospetti, per esempio nel giugno dello scorso anno, ospite a Palermo, quando disse che "il Ponte sullo Stretto è un’infrastruttura che Fdi sostiene da sempre e che crediamo deve fare parte del Pnrr".

Parole che ora sembrano lontane. Sul programma elettorale la leader di Fratelli d'Italia guarda innanzi tutto alla sostenibilità di spesa, facendo le prove di quello che sarà l'eventuale lavoro a palazzo Chigi, se toccherà a lei la guida del prossimo governo. Europa e situazione economica non permetterebbero passi falsi, che proprio oggi il fedelissimo Francesco Lollobrigida, capogruppo meloniano alla Camera fa sapere che non ci saranno con un governo Meloni. "Sono tanti gli indicatori che stanno smentendo le affermazioni allarmistiche di questi tempi", ha detto al Corriere, citando la Reuters che "ha scritto che dopo le dichiarazioni di Fdi su programma e regole lo spread si è abbassato di 20 punti".

Mentre prosegue l'operazione di accreditamento internazionale, a livello nazionale si rafforza la leadership di Meloni tra gli alleati. Dopo il via libera dello stesso Berlusconi di ieri, oggi sono stati i centristi, Cesa, Brugnaro, Toti e Lupi a dire in coro che "E' lei la predestinata alla guida del paese, la leader dell'alleanza". Resta il nodo della Sicilia, dopo la bocciatura della candidatura della Prestigiacomo, troppo morbida sui migranti per Fdi, si attende una mossa di Forza Italia, che potrebbe presentare una rosa di nomi, 3 o 4, per mettere alla fine d'accordo gli alleati.

Fonte: Adnkronos

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