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Sabato, 27 Aprile 2024
Elezioni comunali 2022

Lagalla usa il "manuale Cencelli", Miceli tiene fuori i partiti: ecco gli assessori designati dai candidati sindaco

Con l'ex rettore chi si è sfilato dalla corsa a sindaco (Varchi, Cascio, Lentini) e gli esponenti politici di Lega (Fallica), Noi con l'Italia (Antinoro) e centristi (Tirrito). L'architetto pesca nella società civile con Santangelo, Butera, Passalacqua, Gionfriddo, Leone e Picone. Confermati i nomi indicati da Ferrandelli, Donato, Barbera e Lomonte

Se da un lato Roberto Lagalla "pesca" tra i partiti e usa il manuale Cencelli per comporre parte della Giunta che per legge va indicata contestualmente alla presentazione delle liste; dall'altro Franco Miceli apre alla società civile, designando assessori che non sono né candidati né espressione diretta delle forze politiche che compongono la sua coalizione. Due impostazioni diametralmente opposte, che scatenano reazioni incrociate. 

Con l'ex rettore ci sono gli esponenti di partito che hanno fatto un passo indietro nella corsa a sindaco: ovvero l'autonomista Totò Lentini (Alleanza per Palermo), Carolina Varchi (Fratelli d'Italia) e Francesco Cascio (Forza Italia). Pippo Fallica è il nome in quota Lega-Prima l'Italia, Antonello Antinoro (ex assessore regionale ai Beni culturali) quello espresso da Noi con l'Italia di Saverio Romano. Infine a sorpresa è stata scelta Antonella Tirrito, centrista, vicina a Toto Cordaro.

La quadra si è trovata dopo che Lagalla ha indicato un metodo per dirimere le rivendicazioni dei singoli e cioè di includere in Giunta i partiti che rappresentano una forza politica nazionale, sono presenti all'Ars e in Consiglio comunale. Così si sono, apparentemente, placati gli animi all'interno della coalizione. Fuori però non sono mancate le critiche. A cominciare dall'europeputata ex leghista Francesca Donato, candidata sindaco di Rinascita Palermo, secondo cui "Lagalla è ostaggio dei partiti, roba da Prima Repubblica".

Giusto Catania, assessore uscente alla Mobilità e candidato al Consiglio con Sinistra civica ed ecologista ha parlato invece di "dinosauri politici risvegliati dopo una lunga ibernazione". "Gli assessori proposti da Lagalla - ha aggiunto Catania - ci fanno ripiombare nell'era preistorica. Di contro Miceli guarda al futuro stilando una lista di assessori di grande prestigio professionale, aperta alla società civile, al mondo delle professioni, della cultura e del lavoro". 

Fonti vicine al candidato sindaco del centrodestra però affermano: "I primi nomi della giunta Lagalla descrivono il 'metodo' con il quale saranno indicati gli assessori. Sono state compiute delle scelte di rappresentanza politica. Un particolare ringraziamento va a Udc e alle liste civiche che in questa fase non hanno espresso assessori in quanto si riconoscono nel sindaco. Superata la fase elettorale, la composizione della squadra degli assessori sarà effettuata secondo criteri di competenza. Rispetto l’impostazione tecnocratica, dirigista, lontana dai cittadini, degli altri candidati a sindaco; da Lagalla e i partiti che sostengono la sua candidatura è stata imboccata coerentemente un’altra strada. Quella della politica, del dialogo, della responsabilità".

Da Lagalla a Miceli, che ha indicato come assessori l'avvocato Irene Gionfriddo; l'ingegnere Ornella Leone; Marco Picone, docente al dipartimento di Architettura dell'Università di Palermo; Anthony Passalacqua, imprenditore nel settore della mobilità nonché storico attivista di Mobilita Palermo; la scrittrice Evelina Santangelo e il professor Federico Butera, docente palermitano al Politecnico di Milano, esperto in materia di transizione ecologica. Quest'ultimo assente alla presentazione con il candidato sindaco Franco Miceli, che ha affermato: "Ho ritenuto giusto coinvolgere nel governo della città la società delle competenze e non quella delle appartenenze. I partiti hanno condiviso questo percorso, che tra l'altro ho messo in chiaro quando mi sono candidato rivendicando autonomia e indipendenza. Ciò non significa che c'è una separatezza dalle forze politiche nè un'ostilità".

Parole che si possono sintetizzare con lo slogan che Leoluca Orlando lanciò nel 2012 quando presentò la prima Giunta del ritorno a Palazzo delle Aquile dopo dieci anni di Cammarata: "Un mi diri a cu appartieni, ma chi sa fari". Salvo poi smentirsi clamorosamente facendo entrare in Giunta i suoi fedelissimi - da Emilio Arcuri a Fabio Giambrone - e con il passare del tempo. "Certe scelte non possono essere in continuità con il passato. Oggi devono scendere in campo le competenze", ha sottolineato Miceli, prendendo le distanze da Orlando. Con il quale però ha rivendicato "la continuità su determinati valori: la lotta alla mafia, la difesa dei diritti, l'accoglienza, la solidarietà ecc...".  

Per quanto riguarda gli altri candidati, Fabrizio Ferrandelli (candidato di +Europa e Azione), aveva già individuato i sei assessori in Mario Attinasi, albergatore e presidente di Assoimprese; Domenico Di Fatta, dirigente scolastico; Domenico Michelon, esperto in materia di rifiuti; l'avvocato e consigliere uscente Ugo Forello; Valeria Militello, docente universitaria; ) e Nadia Spallitta, avvocato ex vicepresidente del Consiglio, in rappresentanza del coordinamento di Per Palermo Capitale, che ha siglato un'intesa politica coi vertici locali di Azione.

Gli assessori designati da Francesca Donato sono il docente di filosofia ed ex attivista del Movimento 5 Stelle Giorgio Armato, l'imprenditrice Nadia Lo Bosco, il professore universitario esperto di tematiche ambientali Silvano Riggio, la cantante Laura Mollica, l'ingegnere Fabio Davì e il vigile urbano Fabrizio Romeo. Rita Barbera invece ha scelto Vito Pecoraro, il preside dell'Alberghiero Piazza; Mila Spicola, insegnante con un passato nella segreteria nazionale del Pd; Manola Albanese, psicologa e imprenditrice sociosanitaria, Roberto Collovà, architetto e fotografo; Tony Pellicane, portavoce del comitato Lotta per la Casa; Francesca Schirripa, del coordinamento nazionale di Potere al Popolo. Con Ciro Lomonte, infine, c'è Gandolfo Dominici, professore della galassia "No Vax" e poi Carmelo Catalano, Vittoria Di Bella, Francesco Di Paola, Alessandro Basile.

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