Massa e potere, lo spettacolo di Claudio Collovà sbarca al Tmo
Da venerdì 27 novembre a sabato 5 dicembre alle 21 al Teatro Mediterraneo Occupato torna in scena lo spettacolo "Massa e potere", diretto da Claudio Collovà tratto dal testo di Elias Cannetti.
A cinque mesi dal successo del Festival delle Orestiadi Massa e Potere, lo spettacolo diretto da Claudio Collovà tratto dal testo di Elias Cannetti, torna in scena al Mediterraneo Occupato, che nel frattempo per l'occasione rinnova il suo teatro con un nuovo palco ad isola e una sala teatro totalmente rinnovata.
Nel corso della conferenza stampa tenutasi stamani presso la libreria Modus Vivendi il regista, la compagnia teatrale e il collettivo del Tmo hanno per l'appunto presentato il ritorno in città dello spettacolo e il significato e il valore del progetto.
Un gruppo di 24 tra attori ed attrici provenienti da tutta Italia che tornano ad incontrarsi, ed alcuni nuovi ingressi, per far rivivere lo
spettacolo da cui trae origine l'idea fondante di questo processo produttivo collettivo e condiviso. "Abbiamo creduto in una forma creativa e ad una pratica economica in contro-tendenza rispetto alle logiche asfissianti o mercatiste cui si stanno piegando molte compagnie e circuiti ufficiali, sempre più convinti che fare ciò che piace è la libertà e che città come Palermo necessitano e meritano alternative culturali"afferma il collettivo Tmo.
Anche questa volta lo spettacolo è stato preceduto da un laboratorio teatrale che verrà altresì proposto a Napoli a metà dicembre presso "L'asilo". "Massa e Potere dunque non è solo uno spettacolo, è un percorso comune, un esperimento. Un nuovo modo di intendere il teatro e il fare cultura. Una forma di autoproduzione che ha nella diversità delle esperienze dei suoi protagonisti la sua complessità e dunque ricchezza" afferma Claudio Collovà.
"È l'idea di un’esperienza non gerarchizzata, in cui possano gravitare allievi e formatori come protagonisti alla pari del processo, nel rispetto delle differenze dei ruoli. Massa e Potere rifiuta la condizione d’isolamento derivata da un modello produttivo economicamente depresso, che molto spesso vincola le compagnie a misurare il proprio investimento artistico; e pone l'occasione di un incontro tra persone - lavoratori dello spettacolo o aspiranti tali, ma anzitutto uomini e donne - che imparano a muoversi insieme nel verso di un'organizzazione del lavoro culturale e della creazione. Noi pensiamo a un agire collettivo e plurale di cui ci facciamo interpreti"afferma il collettivo Tmo.
Ingresso intero 8 euro
ingresso ridotto studenti e lavoratori dello spettacolo 6 euro