"Il desiderio pensato come passione", gli acquerelli di Irene Falci al Magneti Cowork
Sono undici le opere ad acquerello su carta, di Irene Falci. La personale dell’artista “Il Desiderio pensato come Passione” - curata da Giuseppe Carli - sarà visibile da sabato 28 ottobre presso gli esclusivi spazi di Magneti Cowork.
Un viaggio in cui l’essere umano spazia tra il bisogno e il desiderio, tra la il proprio spazio vitale e quello interiore. Il percorso della mostra traccia il sentiero vivo dell’illusione, come visione vissuta e filtrata in un reale attraversamento del desiderio che sa donare materia viva per la trasformazione delle esistenze. Un ciclo di per dare voce al potere dell’ascolto, della parola e del contatto attraverso le mani. In cui l’arte, la fede, l’erotismo non sono più elementi illusori, ma concrete realtà di comunicazione del profondo senso dell’amore.
“La solitudine è uno status mentale e spirituale - commenta l’artista - talvolta necessariamente fisico, in cui si riesce ad ottenere un contatto con l’assoluto, come unico modo per preservarsi dall’interruzione di quel filo di pensieri e delle sempre più rare vertigini di qualche sogno”. La mostra, sarà visibile fino a sabato 11 novembre, dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 20.
L’artista: Irene Falci nasce a San Cataldo (CL) nel 1969, vive e lavora a Palermo e dopo essersi laureata All’Accademia di Belle Arti nella stessa città, svolge l’attività di pittrice. Le sue creazioni si sviluppano in formati micro e macro e sono realizzate ad acquerello su carta e su tela. Il periodo di ricerca post accademico la vedrà confrontarsi con operazioni sperimentali di riciclo di materiale povero per approdare dal 1999 in poi all’uso di una tecnica essenziale e all’approfondimento della dimensione universale del desiderio che dona materia viva per la trasformazione delle nostre esistenze. In parallelo avvia un nuovo ciclo di opere sul tema dell’elogio alla solitudine come status mentale, spirituale in perenne interdipendenza con l’umano e il cosmo. Delle sue opere hanno scritto: Giuseppe La Russa, Laura Bica, Daniele Licciardello, Roberto Barzi.