Al via Amici della Musica al Politeama, sul palco la Camerata Ducale e "Le violin noir"
Al via la stagione 2018 degli Amici della Musica di Palermo sotto la direzione artistica di Donatella Sollima. Ad inaugurare il ciclo di concerti al Politeama Garibaldi la Camerata Ducale con Guido Rimonda, direttore e violino solista (lunedì 22 gennaio alle 17.15 e martedì 23 gennaio alle 21).
L' orchestra, fondata nel 1992 dallo stesso Rimonda, propone un progetto dal titolo "Le Violon Noir" e nasce come omaggio allo strumento che Rimonda suona, lo Stradivari appartenuto a Jean-Marie Leclair, violinista francese del diciottesimo secolo che negli ultimi anni della sua vita divenne misantropo rinchiudendosi in casa solo con il suo violino. Morì assassinato con una pugnalata e il suo cadavere fu ritrovato due mesi dopo abbracciato allo strumento che riporta l'impronta della sua mano. Un alone di mistero avvolge la storia del violinista e del suo violino “noir”, soprannominato così nel 1800.
Da questa storia nasce un progetto con musiche esoteriche, storie di diavoli streghe e leggende raccontate al concerto tra un brano e l'altro. Un viaggio attraverso varie epoche con musiche dal carattere misterioso: Gluck, Locatelli, Wieniawski, Ravel, Williams. Tra le tappe più salienti l'incontro tra Tartini e il diavolo nel 1713 e i misteri della morte di Paganini attraverso la sua composizione più celebre, Le Streghe.
Sarà inoltre eseguita per la prima volta una composizione del musicista siciliano Luciano Maria Serra. “Quando il maestro Rimonda mi chiese di scrivere un pezzo noir per il suo violino Leclair - spiega Serra - pensai alla vicenda cinquecentesca della baronessa di Carini. Un fatto di sangue che scosse l’animo dei siciliani, sfociando nella letteratura popolare. La povera baronessa uccisa dal padre per motivi d’onore. La musica di “Carini” muove da queste suggestioni e impersona, nel violino, una voce narrante lirica e virtuosa, con un’orchestra a tratti espressionista. Trasfigurazione di una pagina di cronaca nera della Sicilia che fu".