Storia della notte e del destino delle comete: di notte dai cantieri navali all'Arenella
Venerdì 10 giugno alle ore 17.30 (fino a tarda notte) a Palermo, nel quartiere Montepellegrino in via Ai fossi 1, avrà luogo il secondo episodio di Sposare la notte, progetto di cammini estetici per sondare l’impatto dell’industria sulla vita.
Il secondo cammino di Sposare la notte ha luogo a Palermo, quartiere Montepellegrino: a partire dal Cantiere Navale Fincantieri i partecipanti attraversano a piedi luoghi semi abbandonati verso l’area dell’Acquasanta, in alcune vie prospicienti ai cantieri navali e infine all’Arenella.
Monte Pellegrino, sacro a Santa Rosalia, custodisce a valle una vasta area abitata tra il Porto e il Monte stesso; l’attuale area popolare (conglomerato industriale dall’aspetto comune nel Meridione italiano) si concretizza in seguito alla chiusura di molte piccole industrie che si trovavano sui due litorali panormiti. Esempio è l'Ex Chimica Arenella, su cui l'artista ha già lavorato nel 2018 con l’Istituto Comprensivo Arenella.
Letture e brevi momenti di spiegazione si alternano all’ascolto del fragore delle macchine che più non sono, del silenzio, all’incontro - fugace e conclusivo - con alcuni abitanti del luogo coinvolti nel progetto. Camminando come lucciole in compagnia del silenzio della sera. Sposare la notte si compone di quattro ecowalks in ambiente aperto, capitoli in cui si fondono in una sintesi visionaria vissuto autobiografico e ricerca artistica.
Ispirati dal collettivo Stalker e dalle atmosfere di Tarkovskij, si cammina e si naviga in quattro aree dell’estetica provinciale italiana, sondandone l’anima e le contraddizioni: da Venezia e Murano passando a Sacca San Mattia, isola artificiale oggi colma di veleni e vetro di scarto, si raggiunge lo stabilimento Fincantieri di Palermo, per poi spostarsi ancora a Brancaccio, quartiere altamente popolare di Palermo, per terminare il ciclo presso il Mose, spazio meccanizzato nel cuore della Laguna veneziana con partenza dall’Arsenale.
Il fil rouge che lega i quattro itinerari è l’osservazione dell’imporsi del provincialismo sulle forme, l’abuso di potere della cultura industriale verso lo spazio e, infine, la rivincita quest’ultimo: la collisione tra sensibilità “italica” antica e consumismo.