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Cronaca

Caso Coronavirus spaventa Almaviva, Movimento per l'Equità Territoriale: "Responsabilità dei politici"

La denuncia del Movimento per l'Equità Territoriale

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

"Avevamo lanciato l'allarme e ci hanno snobbati. Ora cosa diranno i nostri politici? E' meglio che tacciano perché la responsabilità di quanto sta succedendo in Almaviva è tutta loro". Così Franco Calderone, responsabile in Sicilia del Movimento 24 Agosto per l'Equità Territoriale, movimento fondato dallo scrittore meridionalista,

Pino Aprile, commenta l'ammara notizia che arriva dal call center palermitano, dove una lavoratrice è risultata positiva al Covid19. "Avevamo invitato il sindaco di Palermo a seguire l'esempio del primo cittadino di Rende che ha chiuso i call center, e ci ha ignorato. Nonostante fosse l'unica soluzione possibile. Lo stesso vale per le istituzioni regionali che hanno fatto finta di non vedere quale pericolo stessero correndo i dipendenti dei call center. E adesso che diranno"? "Abbiamo ricevuto il ringraziamento - racconta Calderone - di alcuni dipendenti di Almaviva e di altri call center per la nostra denuncia. Ci hanno raccontato le loro angosce, ma sono e siamo rimasti inascoltati. La ragazza, positiva al Coronavirus ha fatto un corso di formazione insieme con altri venti persone. Che, a loro volta, sono venute a contatto con tutti i dipendenti della sede di via Cordova a Palermo che ora sono nella sede in via La Malfa, sempre a Palermo. Ma non cambia nulla. Il contatto c'è stato. Non solo. A oggi - aggiunge il responsabile siciliano del movimento per l'Equità territoriale - i dipendenti sono ancora al lavoro in sede e la soluzione dello smart working, che dovrebbe partire domani è assolutamente tardiva". "Abbiamo la sensazione - osserva Calderone - di trovarci dinnanzi ad una classe politica del tutto inadeguata anche di fronte a questa emergenza. Questo vale per il sindaco di Palermo e per chi si accorge solo ora del problema Almaviva: come alcuni compagni di strada del sindaco Leoluca Orlando, ma anche per il Governo regionale che continua a pietire misure concordate con Roma, quando in base allo Statuto siciliano avrebbe potuto già da tempo chiudere i collegamenti con l'Isola, disporre della Polizia di Stato e chiedere l'impiego delle forze armate. Invece il presidente della Regione Nello Musumeci ha perso solo tempo. Il risultato è che in Sicilia si può ancora arrivare con i traghetti, con l'intercity da Roma e con gli aerei. Ribadiamo la necessità - chiosa l'esponente del movimento di Pino Aprile- di predisporre strutture protette per obbligare alla quarantena chi arriva da fuori e lo stesso vale per chi è arrivato nei giorni scorsi, perché sono poche le case che possono garantire un vero isolamento".

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