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I missionari della diocesi di Cefalù consegnano 120 banchi a una scuola di un villaggio del Camerun

Grazie alla donazione, i bambini del villaggio non saranno più costretti a studiare in casa ma avranno la possibilità di farlo insieme a scuola.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

I missionari della Diocesi di Cefalù, partiti per il Camerun lo scorso 16 luglio, hanno raggiunto Bitsinda, un villaggio della diocesi di Obala, immerso nella foresta e raggiungibile solo con il fuoristrada. Dopo la Celebrazione Eucaristica, sono stati consegnati alla nuova scuola del villaggio 120 banchi per i bambini, tre cattedre e l’allestimento di un’aula realizzati grazie alla raccolta nelle parrocchie durante la Quaresima. È questo uno dei frutti del progetto "Obala Chiama Cefalù" sostenuto dalla Caritas diocesana e dal Servizio Pastorale Cooperazione tra le Chiese e Migrantes.

Il saluto, la benedizione e l’abbraccio del Vescovo S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante, che sostiene il percorso comune di fraternità e le iniziative di collaborazione che la diocesi siciliana ha intrapreso con quella camerunense, sono stati portati dai missionari. Il villaggio è infatti isolato dalle comunicazioni e per questo motivo non è stato possibile realizzare il previsto collegamento dalla Sicilia.

Grazie alla donazione della Diocesi di Cefalù i bambini del villaggio non saranno più costretti a studiare in casa ma avranno la possibilità di farlo insieme a scuola. Un aiuto concreto di crescita per i più piccoli del villaggio. Nei giorni scorsi i missionari hanno visitato il carcere di Obala, l’Oasi della Pace di Mbalmayo, i centri medici di Minkama e di Emana, il convento delle Carmelitane di Yaounde e varie esperienze e realtà della giovane chiesa africana.

“Il viaggio missionario nella Chiesa di Obala è espressione della gioia e della bellezza dello stare insieme nel segno della preghiera, della fraternità e della carità – ha spiegato il Vescovo Marciante -. Un’esperienza certamente forte, toccante e arricchente per i nostri missionari, ma anche per tutta la nostra Chiesa di Cefalù, per la quale vogliamo dire grazie al Signore”.

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