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Claudio Gioè diventa Mike Bongiorno: ecco la serie sul conduttore dalle origini palermitane

A 100 anni dalla nascita arriva la serie Rai dedicata all'amatissimo presentatore scomparso l'8 settembre 2009: sarà interpretato dall'attore palermitano

E' nato a New York dopo che il nonno era emigrato da Campofelice di Fitalia, a pochi chilometri da Palermo. Il suo volto è stato per decenni famigliare per il grande pubblico, merito di un successo ottenuto grazie ai quiz televisivi come "Lascia o raddoppia?" e "Rischiatutto" e alle sue tantissime presenze sullo schermo come quella conquistata a Sanremo, di cui condusse ben 11 edizioni del Festival, 5 delle quali consecutive, dietro soltanto a Pippo Baudo. Mike Bongiorno, però, non ha avuto soltanto una straordinaria carriera televisiva, ma tutta la sua vita è stata decisamente eccezionale, degna di essere raccontata in una serie tv. E così sarà. Il protagonista verrà interpretato da giovane, da Elia Nuzzolo, giovane attore che presto sarà Max Pezzali nella serie sugli 883 e da adulto dal palermitano Claudio Gioé, che ha vissuto un'altra stagione di successo con la terza serie di Makari.

Il primo a parlare di una fiction dedicata a suo padre, scomparso nel 2009, era stato il figlio Nicolò Bongiorno, che ne aveva parlato a maggio del 2023 a Uno Mattina. Le riprese di "Mike", la miniserie Rai in 4 puntate, di cui sono attualmente aperti i casting per i ruoli secondari, inizieranno a Torino, giovedì 18 aprile.

La vita di Mike Bongiorno

La straordinaria vita di Michael Mike Bongiorno, infatti, iniziò a New York, la città dove è nato praticamente 100 anni fa, il 26 maggio del 1924. Il padre, italo-americano, Philip Bongiorno era un noto avvocato che intraprese la carriera politica e si candidò a sindaco di New York, mentre la madre  Enrica Carello, faceva parte di una famiglia della borghesia torinese e il nonno materno produceva fanali per auto. Il nonno paterno, Michelangelo Bongiorno, era emigrato da Campofelice di Fitalia, al tempo frazione di Mezzojuso, in Sicilia, dove aveva una bottega.

Mickey Bongiorno, questo il suo soprannome da bambino, dopo la separazione dei genitori, andò a vivere a Torino con la madre a casa degli zii  Giuseppina Carello, sorella della madre, e Nicolò Oneto di San Lorenzo, generale di nobili origini. Durante la seconda guerra mondiale, però, dopo l'intervento delle truppe tedesche in appoggio a Benito Mussolini, fu costretto ad abbandonare gli studi per rifugiarsi sulle Alpi. Entrò così a far parte dei gruppi partigiani e, per la sua conoscenza dell'inglese, fu impiegato in una pericolosa "staffetta" per conto della Resistenza fra i partigiani italiani e gli Alleati nel Paese elvetico. Mike venne catturato in provincia di Novara dalla Gestapo nel 1944 e fu messo a muro con altri partigiani per essere fucilato, ma si salvò perché i tedeschi trovarono il suo passaporto statunitense che aveva buttato poco prima dentro un pacchetto. 

Fu portato come prigioniero a San Vittore per diventare una possibile pedina di scambio per liberare soldati tedeschi prigionieri degli alleati e fu rinchiuso per 7 mesi di cui 2 di isolamento. Mike venne poi trasferito nel Campo di transito di Bolzano dove fu torturato dal boia di Bolzano Michael Seifert e rimase poi in Germania in vari campi di detenzione fino al febbraio 1945, quando fu liberato grazie a uno scambio di prigionieri di guerra tra Stati Uniti e Germania. Dopo aver ripreso la gavetta da giornalista in America, tornò in Italia nel 1952 e fu il primo nel nostro Paese a intervistare  il presidente degli Stati Uniti d'America Dwight D. Eisenhower, per poi diventare uno dei presentatori televisivi più popolari e amati. Mike Bongiorno è morto nel 2009 a Monte Carlo.

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