La vittima una 29enne. Secondo quanto raccontato avrebbe conosciuto il giovane la sera stessa e accettato un passaggio a casa. Ma al posto di riaccompagnarla si sarebbe fermato in una stradina e tentato di baciarla. Al suo rifiuto sarebbe scattato l'abuso. Gli esami medici confermano la violenza
La Procura vuole cristallizzare la testimonianza della giovane, abusata la notte del 29 luglio mentre stava andando verso il Politeama. Gaetano La Mantia, arrestato per la violenza sessuale, non ha al momento presentato ricorso al Riesame e respinge le accuse. Si attende ancora l'esito del test del dna
Gaetano La Mantia, 22 anni, ha risposto alle domande del gip durante l'interrogatorio. Nega fermamente di aver abusato della ragazza la notte del 29 luglio in via Polara. Ammette - è stato ripreso dalle telecamere del palazzo di giustizia - che era in quella zona quella sera. Si attende l'esito degli accertamenti biologici
Il presunto aggressore, G. L. M., si trova adesso rinchiuso nel carcere Pagliarelli: si tratta di un pregiudicato per reati di droga. Gli agenti della Squadra Mobile lo hanno incastrato grazie alle immagini delle telecamere presenti nella zona di via Polara, non lontano dal tribunale, e alla descrizione fornita dalla ragazza
A raccontare l'episodio una 25enne che si trova in città per motivi di studio. Dagli accertamenti in ospedale è arrivata la conferma: oltre ad ecchimosi su volto, gambe e braccia, ha anche delle lesioni ritenute compatibili con un abuso sessuale. Indaga la squadra mobile
Dopo oltre quattro anni di processo e quattro cambi di collegio, si è chiuso il dibattimento per l'ex primario di Villa Sofia. Ad accusarlo una donna che aveva anche documentato con una registrazione il rapporto orale preteso dal medico. La difesa ha sempre sostenuto che la presunta vittima fosse consenziente e che avrebbe voluto ricattare l'imputato
E' successo a Ballarò. A salvare la donna da una possibile violenza sessuale è stato un gruppo di ragazzi che passava da lì. Gli investigatori sono risaliti al sospettato attraverso le telecamere della zona. La vittima poi lo ha riconosciuto attraverso una foto segnaletica: il giovane è indagato per un episodio simile a Trapani
Questa la decisione del tribunale di Termini che è andato oltre la richiesta avanzata dal pm per il parroco di 64 anni, assolto però dal reato di detenzione di materiale pedopornografico. Riconosciuto il diritto al risarcimento per una delle quattro parti civili
Il processo per Lorenzo Barresi, in servizio all'Isme di via Ruggero Settimo, inizierà a giugno. Era stato arrestato a settembre perché secondo la Procura, spacciandosi per senologo ed immunologo, avrebbe abusato sessualmente di una decina di donne. Lui ha sempre respinto le accuse
Le pazienti si sono costituite nell'udienza preliminare a carico di Lorenzo Barresi, il medico dell'Isme arrestato a settembre dell'anno scorso per violenza sessuale. Si sarebbe spacciato per senologo ed immunologo per toccarle nelle parti intime. Davanti al giudice si è difeso: "Nessun abuso, ho solo svolto correttamente la mia professione"
Il medico era stato arrestato nel 2017 dopo la denuncia di una paziente che aveva pure registrato la presunta violenza. La prima udienza risale proprio al 21 febbraio 2018. Oggi doveva essere sentito l'ultimo testimone della difesa, ma uno dei magistrati è in maternità e il collegio potrebbe mutare nuovamente. Sentenza ancora lontana
Lorenzo Barresi dell'Isme era stato arrestato a settembre dopo la denuncia di due donne. I carabinieri avevano piazzato una telecamera nel suo studio e scoperto che si sarebbe spacciato anche per senologo per palpeggiare le presunte vittime nelle parti intime: "Tolga il reggiseno, faccio un controllo manuale..."
Alla sbarra, insieme a lui, anche un 32enne di Napoli. I fatti risalgono all’estate del 2019 e sono avvenuti nei pressi di Pavullo, in provincia di Modena
Entra nel vivo il processo a carico di Salvatore Luca Longo, 37 anni, titolare della "Umilty Modelsharing Organization", che per decisione dei giudici si svolgerà però a porte chiuse. Meno di un terzo delle ragazze che sarebbero state molestate si costituisce. Da sentire circa 150 testimoni
La vicenda risale al periodo tra il 2015 ed il 2016 quando l'imputato, un cinquantenne di Cefalù, avrebbe abusato sessualmente di due donne dipendenti di una coop che aveva in gestione il servizio all'ospedale Giglio. Una di loro sarebbe stata anche costretta a rapporti orali. L'uomo ha sempre negato le accuse: "Falsità, è una vendetta"
Le presunte vittime avevano raccontato che il noto neuropsichiatra le avrebbe pesantemente palpeggiate e fatte ballare nude nel suo studio di via Pasquale Calvi, sottoponendole ad un percorso di cura "sensoriale". L'imputato ha sempre respinto le accuse. Era stato arrestato a marzo
Dalle intercettazioni dell'inchiesta per abusi a carico del noto medico emerge che avrebbe anche organizzato "incontri a scopo sessuale" tra le persone che aveva in cura. Al legale avrebbe mostrato una sorta di book: "Ti faccio conoscere questa, è rifatta ma ha l'aria da porca; questa ha 25 anni, una terza e ho già consumato..."
Lorenzo Barresi, finito ai domiciliari, ha respinto l'accusa di aver palpeggiato seno ed inguine alle sue pazienti durante le visite all'Isme. L'inchiesta però è destinata ad allargarsi: altre donne si sarebbero fatte avanti per denunciare le violenze che avrebbero subito
Le denunce di due giovani contro il neuropsichiatra e il loro difficile percorso per rendersi conto degli abusi che avrebbero subito. "Sono entrata da paziente ansiosa e nelle sue mani sono diventata una modella di nudo, mi palpava il seno e le parti intime: stavo meglio, ma ero a disagio". "Diceva di osare e essere attiva per guarire, ma mi ripugnava"
Dalle intercettazioni che hanno portato all'arresto di Lorenzo Barresi emerge che una paziente lo aveva denunciato dopo un controllo del novembre 2019 in cui le avrebbe palpato i seni. L'indagato chiedeva al direttore sanitario: "Puoi intervenire su questa causa?" e lui: "Sei un medico di alti livelli, puoi fare un sacco di soldi: nun s'ava spugghiari nuddu"
Il giudice ha accolto la richiesta di giudizio immediato della Procura e il dibattimento è fissato per novembre. L'imputato, che era stato arrestato a marzo, può ancora optare per un rito alternativo, come l'abbreviato. Per il pm avrebbe palpeggiato e fotografato in abiti succinti le presunte vittime, ma lui ha sempre respinto le accuse
Dopo la denuncia di due ragazze, i carabinieri hanno piazzato una telecamera nello studio di Lorenzo Barresi, finito ai domiciliari per violenza sessuale, scoprendo un'altra decina di casi in cui il medico dell'Isme avrebbe palpeggiato le pazienti: "Io salvo la vita, sono senologo, immunologo... Più di una mammografia conta la sensibilità di chi fa la visita"
La denuncia di una giovane paziente di Lorenzo Barresi in servizio all'Isme, finito ai domiciliari per violenza sessuale. "Mi sfiorava i capezzoli e faceva domande inopportune, io ero impietrita e volevo solo scappare". L'indagato avrebbe anche detto di essere ginecologo: "Mi ha chiesto se avevo macchie nelle parti basse, voleva palparmi anche lì..."
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri il medico millantava di possedere competenze specialistiche in realtà mai conseguite, e con la scusa di ulteriori necessità diagnostiche avrebbe costretto le donne a denudarsi e a subire palpeggiamenti nelle zone intime. Dodici gli episodi contestati
Le presunte vittime hanno confermato le loro accuse durante un incidente probatorio e la Procura ha optato per il giudizio immediato. Il neuropsichiatra, fratello dell'ex presidente del Senato, era finito in carcere a marzo: avrebbe paleggiato le donne e le avrebbe fotografate in abiti succinti per "curarle"