Marciapiedi groviera in via del Bersagliere: "Pedoni costretti a fare lo slalom"
Tutti i marciapiedi di via del Bersagliere si trovano in uno stato pietoso: sono pieni di buche, che diventano pozzanghere ogni volta che piove; la pavimentazione è dissestata per colpa dei mezzi pesanti che vi salgono per effettuare trasporti, lavori di ripristino ai balconi e dei lavori che si sono susseguiti negli anni (tubazioni per l'installazione delle varie utenze gas, lavori di scavo per la realizzazione della pubblica illuminazione, posa di cavi/tubi di vario tipo, cavi per l'Adsl di ultima generazione, lavori privati per le illuminazioni di insegne pubblicitarie a "bandiera"). La pavimentazione è rattoppata in alcuni punti con la "pece". Inoltre, in tutta la via, i proprietari di motociclette e coloro che vanno in questa strada per acquisti, regolarmente guidano sul marciapiede (pure a velocità), in un senso e nell'altro. Come se non bastasse, ogni volta che si potano gli alberi si provvede a "macchia di leopardo", secondo il peso della lamentela di chi abita davanti l'albero, senza un minimo di criterio, (prima un tratto, poi dalla parte opposta, poi alla fine della strada, poi gli operai tornano indietro), col risultato pessimo sotto gli occhi di tutti. I pedoni, le persone anziane, le mamme che portano a passeggio i bimbi con i passeggini, le persone diversamente abili in carrozzina, sono costrette ogni giorno a fare lo slalom tra le motociclette parcheggiate sul marciapiede, le buche e il manto dissestato, il manto del marciapiede spaccato e rappezzato con la pece stradale, il manto del marciapiede sollevato in vari punti per una "non manutenzione" delle radici e delle aiuole degli alberi, le "deiezioni dei cani" (la pipi' e la popo') abbandonate tranquillamente dai civilissimi proprietari di cani. Si consiglia di fare una passeggiata in via del Bersagliere, ma guardate bene dove mettete i piedi. Poi se inciampate e cadete, potete sempre fare causa al comune che vi ripagherà (con i soldi della tasse che paghiamo noi). "Ed io pago... ed io pago", direbbe il grande Totò.