Una foto ed un pensiero di mia moglie Claudia nati all'interno della Villa Comunale: sono un’appassionata di epub ed ebook e, l’altro giorno, mentre passeggiavo a Monreale in quella che viene definita “Villa Comunale”, ho notato come fossero davvero pochi i posti a sedere all’ombra. Quelle poche panchine presenti sono tutte disposte al sole o in posizioni poco comode per chi vorrebbe, come si faceva una volta, sedersi a leggere, a disegnare o a meditare.
Una delle panchine che trovavo più idonea, per posizione più riparata e lontana dagli schiamazzi dei più giovani, era questa (vedi foto), così ho pensato: in questa Città d’Arte e Cultura, chi si occupa dell’arredo degli spazi pubblici, sicuramente non è abituato a cercare la contemplazione e ha sicuramente un pessimo rapporto con artisti e poeti. Oppure (ecco, già, bisogna anche donargli il beneficio del dubbio) ha deciso di stimolare la natura pessimistica di quei pochi creativi che si avventurano a Monreale: una panchina malandata può far nascere versi e/o dipinti che Leopardi o Van Gogh finirebbero nel dimenticatoio.
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