Auto parcheggiate, bottiglie e cartacce in via Emerico Amari: "Qualcuno la chiama rambla"
Non so a chi è venuto in mente di accostare la rambla palermitana a quella piu famosa di Barcellona. Sabato sera decido di posteggiare in via Crispi per risalire via Emerico Amari, la cosidetta "rambla di Palermo". Partendo dal porto la prima cosa che si nota è un tappo di automobili posteggiate davanti all'accesso. La piazzetta, sporca, è ritrovo per gente di ogni nazionalità e per di piu viene scambiata per un campo di calcetto. Salendo verso il Politeama il degrado cresce. I tavolini davanti ai bar non seguono nessuna simmetria e in alcuni tratti restringono il passaggio a un paio di metri. Le facce non sono delle più raccomandabili e qualcuno insiste per qualche spicciolo. Ai bordi delle strade ci sono cartacce e bottiglie abbandonate. Ma la cosa che mi ha fatto sobbalzare sono state le file di auto posteggiate all'interno dell'isola pedonale. Penso che prima di ambire a definizioni che accostano Palermo alle città europee più rinomate, gli amministratori della nostra città dovrebbero rendersi conto che non basta chiamare una strada rambla, fare un disegno per terra e poi lasciarla in balia del degrado.