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Serafino La Corte si candida per Liberi e Uguali con Pietro Grasso

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Serafino La Corte, 37 anni, è il candidato della lista di Liberi e Uguali nel collegio uninominale della Camera a Monreale. Ex attivista Cinque Stelle poi passato a Mdp, La Corte ha appena terminato una esperienza di collaboratore parlamentare a fianco del senatore Francesco Campanella, eletto con il Movimento 5 Stelle, poi passato ad Mdp. Serafino La Corte è residente a Bagheria e conosce bene il territorio monrealese dove ha lavorato per 11 anni come agente immobiliare ed è attivo in politica dal 2011.

«Sono stato il primo a fondare il Movimento 5 Stelle a Bagheria e contribuito alla nascita di molti gruppi nei comuni della provincia di Palermo – spiega -, seguivo il blog di Beppe Grillo, ero stanco del vecchio sistema di fare politica. Abbiamo lavorato bene nel territorio con un gruppo che coinvolgeva oltre 50 attivisti. Non c’era quella voglia di comandare e di avere una poltrona sicura che c’è oggi. Facevamo azione civica, battaglie sociali, approfondivamo come venivano gestiti i progetti ed i finanziamenti sui lavori pubblici». Dopo l’exploit elettorale del M5S però, secondo La Corte, accade qualcosa. «Le cose sono cambiate – continua -, si sono avvicinati i personaggi della vecchia politica. Ex DC e PD hanno preso un contenitore pulito e l’hanno inquinato». Durante le elezioni politiche Franco Campanella gli propone di collaborare, dal novembre 2013 ad oggi è il suo collaboratore parlamentare. «Mi sono occupato dei problemi del territorio redigendo atti ispettivi, disegni di legge, emendamenti». La Corte e Campanella vengono poi espulsi dal Movimento 5 Stelle. «Abbiamo criticato la scarsa democrazia che regna dentro il movimento – dice -. I vari casi mediatici che riguardano i grillini sono il frutto di una politica basata sulla propaganda che ad oggi è servita solo a seminare odio».

Ambiente, giustizia sociale e buon funzionamento dei servizi pubblici sono i settori su cui puntare secondo La Corte. «In questi anni – dichiara La Corte – abbiamo combattuto anche l’abusivismo edilizio tanto da riuscire a far svuotare immobili confiscati alla mafia». Serafino La Corte, all’interno del collegio uninominale, dovrà scontrarsi con nomi altisonanti. Nel collegio Monreale sono presenti anche Salvo Lo Giudice, Saverio Romano, Giuseppe Chiazzese. «So che ci sono candidati con una solidità elettorale più forte – ammette -. Non so però se hanno la stesse mie competenze o la mia stessa voglia di cambiare le cose. Io sto mettendo la faccia in un progetto, so cosa significa lavorare in Parlamento, non sono un vecchio della politica, ho sempre lavorato anche rimettendoci». Da dove nasce la candidatura di Serafino La Corte per LeU? «Io nasco socialdemocratico, ho fatto battaglie, dalla lotta alle trivelle alla difesa della Costituzione – dice -. Riconosco i miei valori all’interno del movimento di Liberi e Uguali che nasce dopo un percorso di sinistra. Lavorando nel territorio e partecipando alle attività di Articolo1 di Bagheria, è stato fatto il mio nome. Ho dato la mia disponibilità». Liberi e Uguali e Movimento 5 Stelle sono incompatibili secondo il candidato alla Camera dei Deputati, non è possibile un accorpamento.

«Sul caso di Macerata – fa un esempio – non hanno preso posizione, perché non sono antifascisti ma sono opportunisti. Non appoggerei il Movimento 5 Stelle è più facile un apparentamento tra loro e la Lega per la somiglianza dei programmi e di chi guida i due schieramenti». Per La Corte l’auspicio è che LeU raggiunga la doppia cifra. «Al Paese servono investimenti per le infrastrutture – dice -, per le scuole, per gli ospedali. Serve un investimento sull’istruzione pubblica, chi merita deve poter studiare all’università senza dover pagare cifre esorbitanti».

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