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Il Pride spacca la Giunta Lagalla, Varchi contraria al patrocinio: "Difende la maternità surrogata"

Esplode la polemica attorno all'evento in programma nel pomeriggio. Il vicesindaco attacca: "Manifestazione che ha una chiara connotazione politico-ideologica e si schiera apertamente contro il governo nazionale". La replica di Lagalla: "Io sono garante dei sentimenti di una città, non di una coalizione"

Esplode la polemica attorno al Palermo Pride, in programma oggi pomeriggio (appuntamento alle 15 in via Roma). A infiammare la vicenda è stata il vicesindaco Carolina Varchi, capogruppo di Fratelli d'Italia della commissione Giustizia della Camera dei deputati, che si è dichiarata contraria al patrocinio per l'evento. La Città metropolitana ha promosso il Pride con un contributo di 10 mila euro, mentre il Comune ha dato il patrocinio. E' un vero e proprio scontro - quello che si sta consumando sul Pride - fra il sindaco e il suo vice.

"Prendo nettamente le distanze dal patrocinio concesso al corteo del Pride e alle manifestazioni collaterali che si svolgeranno a Palermo - dice Varchi -. Non ha alcun senso concedere questi patrocini a manifestazioni che hanno una chiara connotazione politico-ideologica, schierandosi apertamente contro il governo nazionale e, più in particolare, difendendo la pratica aberrante della surrogazione di maternità, attaccano apertamente una proposta di legge che già dalla scorsa legislatura come Fratelli d'Italia portiamo avanti e della quale, peraltro, io sono prima firmataria e relatrice in Parlamento".

"Finché ci saremo noi al governo la 'rabbia' e il 'conflitto' propugnati dagli organizzatori della manifestazione - conclude il vicesindaco - saranno destinati a rimanere parole al vento e nessuna istanza, dalle trascrizioni allo sdoganamento della surrogazione di maternità, troverà accoglimento".

Sulla stessa scia le dichiarazioni del deputato Giuseppe Milazzo, capogruppo di Fratelli d’Italia al Comune: "Esprimo piena condivisione alla posizione espressa oggi dal nostro vicesindaco di Palermo e capogruppo della commissione Giustizia della Camera dei deputati, Carolina Varchi, sulla assoluta inopportunità della concessione del patrocinio alla manifestazione del pride di Palermo".  

Lagalla: "Io garante dei sentimenti di una città, non di una coalizione"

E poco dopo è intervenuto il sindaco Roberto Lagalla: "Il mio compito - ha dichiarato - è interpretare il sentimento di una città, non di una coalizione. Il sindaco diventa un garante della città, dei diritti civili e della libertà delle persone, deve rappresentare tutti i cittadini quelli che ti hanno votato quelli che non lo hanno fatto. Interpretare non il pensiero dominante ma le sensibilità differenziate della comunità che si è chiamati a rappresentare, come un pater familias, non è un tema di confronto politico ma di opinioni, culture e sensibilità. Si parla di scelte delle persone, quindi siamo al di fuori e al di sopra di un recinto politico".

"Varchi interpreta una posizione propria del suo partito assolutamente nota – conclude Lagalla – ma, ripeto, il sindaco deve assumersi una responsabilità speciale perché si tratta di vicende che riguardano la dignità, la libertà delle persone e le loro sensibilità".

Le altre reazioni

Anche l'avvocato penalista Stefano Santoro, ex consigliere e assessore comunale, esponente di Fratelli d’Italia, si schiera con Carolina Varchi e attacca a testa bassa il sindaco Roberto Lagalla: "Lo avevo definito, sotto il profilo politico e culturale, il candidato sindaco meno rappresentativo per gli elettori di destra, ritenendo che non sarebbe stato l’amministratore in grado di rompere con il passato e di rimuovere le macerie fisiche e morali prodotte dell’orlandismo, ma che anzi ne avrebbe garantito la continuità. L'ulteriore conferma arriva con il patrocinio concesso a una manifestazione profondamente divisiva, che nulla ha a che vedere con la difesa di diritti. E’ scandaloso che per la seconda volta Lagalla continui a spendere soldi pubblici per finanziare manifestazioni provocatorie, spacciandole per manifestazioni con ricaduta sociale e turistica".

Così invece Mariangela Di Gangi (Progetto Palermo), consigliere comunale e prima firmataria dell’ordine del giorno che chiedeva adesione al Pride e interventi contro l’omofobia: “Ringrazio il vicesindaco Varchi per aver rotto il muro dell’ipocrisia, dichiarandosi chiaramente contraria al Pride e alle sue istanze. Molto meglio questo dell’ipocrita tentativo della maggioranza del consiglio di non esporsi, non mettendo nemmeno ai voti l’ordine del giorno per il contrasto all’omofobia e per l’adesione del consiglio al Palermo Pride, oltre alla tutela dei figlie e delle figlie delle famiglie omogenitoriali. La risposta politica alle considerazioni della vicesindaco la darà il corteo del Palermo Pride di oggi pomeriggio: ciò che ci è stato impedito di dimostrare essere maggioranza in aula, sarà certamente e visibilmente maggioranza in città. Sulle questioni dei diritti civili i palermitani e le palermitane sono molto più avanti di questa destra oscurantista”.

Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Gianluca Inzerillo, esprime "piena sintonia col sindaco Lagalla in riferimento al Palermo Pride: condivido la sua posizione, in quanto moderata e rispettosa dei diritti di tutti e di ciascuno. Soprattutto per chi amministra, su questi temi occorre andare al di là delle ideologie partitiche e concentrarsi sulla tutela delle libertà personali. Per questa ragione ero tra i primi sottoscrittori dell’ordine del giorno presentato in Consiglio comunale avente ad oggetto il contrasto all’omofobia, l’adesione del consiglio al Palermo Pride e la tutela dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali. Ritengo infatti che sia arrivato il momento di andare oltre questo scontro e prendere atto che la società si è evoluta e che ogni palermitano e ogni palermitana hanno il diritto di sentirsi riconosciuti nell’esercizio de propri diritti".  

“È noto che l’ampia coalizione che sostiene il sindaco Lagalla abbia al suo interno diverse sensibilità politiche. Questo deve rappresentare una ricchezza, pur nella legittima opportunità per ogni partito di difendere le proprie posizioni ideologiche" queste le parole di Domenico Bonanno, capogruppo della Democrazia Cristiana al consiglio comunale.

"La scelta di Fratelli d'Italia di attaccare il sindaco Roberto Lagalla per aver concesso il patrocinio del Comune di Palermo al Pride 2023 è fuori dal tempo, oltre che sbagliata nel metodo e nel merito. Le polemiche anacronistiche non servono a nessuno, così come non serve alla città un arretramento sui diritti che sarebbe inaccettabile. Ringraziamo il sindaco Lagalla per aver concesso il patrocinio del Comune e ancor di più per avere difeso una scelta che interpreta il sentire di un'intera città", dice Dario Chinnici, capogruppo di Lavoriamo per Palermo a Sala delle Lapidi.

“Il Pride è sempre un momento di libertà, festa e denuncia. Lontano anni luce dal linguaggio di odio e militaresco della destra che ha, per propaganda, deciso di scatenare una crociata contro i diritti basata sull’odio e la disinformazione. Le parole di oggi della vicesindaca di Palermo, Carolina Varchi, lo dimostrano ancora una volta", dichiarano Sergio Lima, componente della segreteria regionale del Pd Sicilia e della Direzione nazionale e Aurora Ferreri, responsabile del dipartimento regionale Diritti.

"I Pride sono tra le massime rappresentazioni di emancipazione e riscatto dal pregiudizio che le comunità del nostro paese riescono ad esprimere in maniera spontanea e fuori da ogni condizionamento politico ed ideologico. Il tentativo della vicesindaca Carolina Varchi di ricondurre a sè ciò che non gli apparterrebbe, ha certamente il velato scopo di innescare anche le conseguenze del tremendo regolamento del comune di Palermo sui servizi a pagamento resi dalla polizia municipale approvato nel maggio scorso", afferma Ramon La Torre, segretario cittadino di Rifondazione Comunista.

"Ogni richiesta sul riconoscimento di diritti va ascoltata. Personalmemte ritengo che l'adozione e il concepimento di figli riguardino l'unione tra l'uomo e la donna. Tuttavia credo che in un’occasione come il Pride di Palermo sia utile tralasciare le polemiche e rispettare le posizioni di tutti, a partire da quella del sindaco, che da primus inter pares e da primo cittadino ha il diritto-dovere di accogliere tutti e non negare le istanze di nessuno". Lo afferma Vincenzo Figuccia, deputato regionale della Lega e questore dell’Ars.

“C’è grande confusione. La posizione di Fratelli d’Italia espressa oggi dall'onorevole Varchi, vicesindaco della città, è chiarissima: il corteo di oggi è una manifestazione politica che non riguarda i diritti, ricordo infatti che in Italia ci sono già le unioni civili, ma la maternità surrogata, già considerata reato nel nostro Paese. Noi siamo convinti che questa pratica fortemente lesiva della dignità della donna, ridotta per contratto ad incubatrice, vada contrastata", dichiara il consigliere comunale di Fdi Antonio Rini.

"Concordo con il vicesindaco Carolina Varchi e sono al suo fianco: non è stato certamente opportuno concedere da parte del Comune e della Città Metropolitana di Palermo il patrocinio al Pride". Lo afferma Alessandro Aricò (Fratelli d'Italia).

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