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Forza Italia, Monforte replica a Figuccia: "Le sue parole un'ingiuria a tutte le donne"

Finisce in Tribunale la "guerra" interna ai forzisti. "Ho dato mandato ai miei legali di tutelare, nelle opportune sedi, la mia immagine": così una delle candidate dopo la lettera a Berlusconi della consigliera neo-eletta, che aveva parlato di "harem" nel partito

Si ritiene "offesa dalle parole della signora Figuccia" che ha usato il termine "harem" a proposito di un presunto uso improprio della legge sulla doppia preferenza di genere alle ultime elezioni amministrative. Teresa Monforte, candidata al Consiglio comunale con Forza Italia, respinge ogni ipotesi di "strumentalizzazione negli abbinamenti politici" e passa la parola agli avvocati: "Ho già dato mandato ai miei legali di tutelare, nelle opportune sedi, la mia immagine da un'ingiuria che offende il decoro mio e di tutte le donne".

Finisce in Tribunale la "guerra" interna a Forza Italia dopo la lettera che la consigliera neo-eletta Sabrina Figuccia ha inviato a Silvio Berlusconi per contestare le posizioni del collega Giulio Tantillo (che però non nomina mai), chiamato in causa sia sugli accordi stipulati in base alla doppia preferenza di genere sia sulla vicenda che riguarda l'elezione del presidente e del vicepresidente del nuovo Consiglio comunale. Adesso una nuova puntata di questa telenovela, che allarga la faida ad un altro esponente di partito (la Monforte). 

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