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Domenica, 28 Aprile 2024
Elezioni comunali 2022

Tram e isole pedonali, Catania a Lagalla: "Indietro non si torna, altrimenti ci sarà la rivolta dei palermitani"

Così l'assessore alla Mobilità dopo l'intervista rilasciata a PalermoToday dal candidato sindaco del centrodestra. "Il pregiudizio ideologico era anche fra i contrari, le vere rivoluzioni le abbiamo fatte noi". E sulla questione morale aggiunge: "Doveva fare abiura di Dell'Utri e Cuffaro, invece è stato il grande assente del 23 maggio"

Sul tram e sulle isole pedonali non si torna indietro. Parola di Giusto Catania, assessore comunale alla Mobilità, che risponde così all'intervista rilasciata da Roberto Lagalla a PalermoToday nel corso della diretta Facebook di ieri: "Il tram in via Libertà è un processo irreversibile: si tratta di un progetto non invasivo, senza barriere, compatibile con l'ambiente e a rumore zero. Lagalla lo sa bene. Se c'è qualcuno che pensa che si possano mettere in discussione opere e progetti riguardanti il tram, sappia che ci sarà la rivolta dei palermitani. Lo stesso discorso vale per le pedonalizzazioni, che sono state la più grande rivoluzione per la città: da un punto di vista urbanistico, culturale, economico e sociale. Altro che le rivoluzioni di Lagalla, che ancora non si capisce quali siano".

Lagalla: "No al tram in via Libertà e stop al suq in via Maqueda"

Sul "pregiudizio ideologico" che avrebbe guidato l'operato dell'amministrazione Orlando, l'assessore alla Mobilità dice che "anche quella degli 'amici di Lagalla' era una posizione ideologica, contraria, ma pur sempre ideologica. Ricordo ancora i ricorsi... Abbiamo fatto la scelta giusta, altrimenti oggi avremmo ancora le macchine ai Quattro canti, in piazza Bologni, in corso Vittorio Emanuele, in via Maqueda".

A proposito di via Maqueda, secondo Catania "quello degli ambulanti è un falso problema. Non è vero che sono troppi, semmai sono aumentati i pedoni e con le norme introdotte per attenuare gli effetti del Covid è aumentata l'estensione delle concessioni esterne sul suolo pubblico. Via Maqueda - aggiunge - l'assessore, ricandidato al Consiglio con la lista Sinistra Civica Ecologista - è stata salvata dalla pedonalizzazione". Mentre la desertificazione commerciale di via Roma affonda le radici "nell'apertura indicriminata dei centri commerciali" che, ricorda Catania, "è avvenuta durante l'amministrazione Cammarata e con i governi regionali di Cuffaro e Lombardo, cioè i sostenitori di Lagalla". Il limite dei 200 metri quadri per la superficie dei negozi in via Roma è competenza del Consiglio: "Il centrodestra, che aveva i numeri, avrebbe potuto modificarlo. Così non è stato. Il rilancio del commercio in via Roma ci sarà con le nuove linee di tram".

All'ex rettore viene infine incalzato sulla questione morale, venuta alla ribalta con l'appoggio di Cuffaro e Dell'Utri alla sua candidatura. Un tormentone di questa campagna elettorale. "In una città come Palermo il tema della lotta alla mafia è centrale, per la storia e il percorso sin qui compiuto. Lagalla - afferma Catania - non solo non ha partecipato alla commemorazione delle stragi, risultando il grande assente, ma non ha fatto nemmeno abiura di Cuffaro e Dell'Utri: i più importanti condannati per reati legati alla mafia. Avrebbe dovuto presentarsi il 23 maggio e dire pubblicamente che rifiuta l'organizzazione del consenso da parte di Cuffaro e Dell'Utri, se è il caso prendendosi fischi e critiche".

Catania spende infine due parole sul confronto Lagalla-Orlando: "Entrambi - dice - si sono formati dai gesuiti, ma ci sono gesuiti e gesuiti. Io pur non essendo gesuita mi riconosco in Papa Francesco molto di più di certa parte politica che sostiene Lagalla. Indipendentemente da chi sarà il prossimo sindaco - conclude - per i prossimi 2-3 anni avrà l'obbligo per il 95% di essere in continuità con Orlando sia per quanto riguarda le difficoltà sia sui provcessi già avviati dall'amministrazione uscente". 

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