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Sabato, 20 Aprile 2024
L'intervista a PalermoToday

"No" al tram in via Libertà e stop al suq in via Maqueda, Lagalla: "Non sarò l'Orlando del centrodestra"

Il candidato sindaco annuncia nuovi spazi per la movida, il rilancio del commercio in via Roma e contesta alcune isole pedonali, figlie del "pregiudizio ideologico". L'avvertimento ai partiti: "Sì al confronto e alla condivisione, ma l'ultima parola spetterà a me". L'appoggio di Dell'Utri e Cuffaro? "Nessuna abiura"

Si schiera apertamente contro il tram in via Libertà e promette di liberare via Maqueda dai troppi ambulanti che "l'hanno fatta diventare un suq". Non lesina stoccate alla Giunta Orlando per aver lasciato il Comune senza due bilanci e per aver operato con "pregiudizio ideologico", ad esempio nel caso delle isole pedonali. Roberto Lagalla, candidato sindaco del centrodestra, sottolinea però di non appartenere a quelli che pensano che "di ogni amministrazione vada buttato tutto". E sulla carta propone un modello fatto di "confronto e condivisione", con la città e coi partiti che lo stanno sostenendo. Anche se poi afferma: "Se dovessi fare il sindaco, l'ultima parola spetterà a me".

Lagalla nella redazione di PalermoToday | La diretta Facebook

Durante la seconda diretta Facebook che PalermoToday ha calendarizzato con i candidati alla poltrona di primo cittadino, l'ex rettore e assessore regionale all'Istruzione interviene sui problemi delle scuole e dei disabili, annuncia nuovi spazi per la movida - con un'inedita idea di riqualificare l'area della stazione Sampolo - e il rilancio del commercio in via Roma modificando il limite dei 200 metri quadri per i negozi. 

Reddito cittadinanza, Lagalla si smarca dal centrodestra: "Non va abolito ma migliorato" | Video

Tutto ciò prima di affrontare i temi politici di una campagna elettorale che si è inasprita sulla questione morale, con attacchi a manca e a dritta. Sull'appoggio di Dell'Utri e Cuffaro alla sua candidatura dice che "non c'è nessuna abiura da fare" e aggiunge: "Ritengo ingiuste le etichettature perenni, perché nella vita non devono esistere dannazioni eterne". Mentre a chi lo accosta a Orlando per via di quelle affinità elettive che li accomunano, risponde così: "Non sarò l'Orlando del centrodestra, abbiamo due filosofie politiche diverse: lui è un affabulatore, io un uomo del fare". E di chiffari, a Palermo, ce n'è molto... 

Le "affinità elettive" fra Orlando e Lagalla: se l'ex rettore fosse gradito pure al sindaco? 

Una delle critiche all'amministrazione comunale riguarda gli assistenti alla comunicazione per gli alunni disabili: inquadramento non adeguato - prestazione d'opera e non contratti da subordinati - paghe basse e spesso in ritardo. A novembre il 30% dei bambini era ancora senza assistente. Come intende risolvere il problema?
"Gli enti locali remorano fin troppo sia nell'assicurare i bandi per l'affidamento del servizio sia nel trasferire le risorse ai professionisti. Esiste a Palermo una disparità di trattamento sulle modalità di reclutamento degli assistenti alla comunicazione nelle scuole superiori e alle Elementari e Medie, quest'ultime gestite dal Comune. E' mio intendimento uniformare il trattamento degli assistenti alla comunicazione al modello migliore, cioè quello delle scuole superiori e soprattutto garantire la continuità della prestazione. Ritengo inaccettabile che le famiglie debbano raddoppiare gli sforzi per via di questa disattenzione dell'amministrazione nei confronti di chi ha delle disabilità".

Sempre in tema di scuola, non passa giorno che i genitori degli alunni che frequentano asili nido e materne protestino per i disagi dovuti a manutenzioni non effettuate, guasti o lavori che costringono i bambini a cambiare plesso. Come intende agire sul fronte dell'edilizia scolastica?
"Su questo fronte la Regione ha svolto le verifiche sismiche ed ha assegnato agli enti locali 500 milioni di euro per lavori di ristrutturazione e riqualificazione delle scuole. Ho potuto constatare una lentezza nell'utilizzo delle somme per incapacità progettuali. A Palermo c'è un Comune 'lumaca', a causa delle grossissime difficoltà del Polo tecnico. Poi c'è anche un tema legato al completamento dei lavori, che determinano disagi e per questo vanno accelerati. In ultimo bisogna superare le criticità legate alle manutenzioni ordinarie: in certi casi non si fa neanche il minimo, dagli impianti di riscaldamento alla pulizia dei tetti e delle grondaie. Occorre un piano di attenta programmazione ordinaria, assieme ad un'accelerazione di progettazione e opere laddove ci sono investimenti. Le manutenzioni, nella nostra idea, vanno attribuite alle circoscrizioni che devono acquisire maggiore autonomia funzionale e devono diventare strutture operative decentrate del Comune".

Nei manifesti che ha affisso in città si legge di dieci rivoluzioni per far rinascere Palermo. Quali sono?
"Le rivoluzioni riguardano tutto lo scibile di una città profondamente insoddisfatta e frustrata. Dalla cura delle persone ai servizi, fino al decentramento. Com'è noto io non sono un rivoluzionario, non ne ho le caratteristiche. Abbiamo provocatoriamente usato questo termine perché crediamo che ma non esista nulla di più rivoluzionario delle riforme: graduali, progressive e condivise. Le riforme vanno fatte tendo conto della sostenibilità, della partecipazione e dell'ascolto".

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Lei ha girato le otto circoscrizioni cittadine in camper. Qual è stata la cosa che le è rimasta scolpita in testa, che le ha fatto più impressione, e intende subito risolvere? E cosa l'ha colpita di più delle richieste avanzate dai cittadini?
"Ho ben nitida un'immagine collettiva di gente che pur soffrendo ama Palermo e mantiene viva la speranza. Gente che esprime negli occhi e nelle parole delusione nei confronti di un'amministrazione che ha governato questa città negli ultimi anni senza prestare attenzione ai bisogni delle persone".

Rifiuti, cimitero, manutenzione strade, viabilità. Quali sono tra queste le priorità dei primi cento giorni e come operativamente lei interverrebbe visto che il Comune non ha né il bilancio 2021 né quello del 2022?
"E' chiaro a tutti che ogni intervento si regge sui bilanci, per questo la prima vera emergenza da affrontare è quella di fare un'operazione verità sui conti del Comune. Un esempio: l'entità del disavanzo balla fra i 500 milioni messi nero su bianco dal Comune e i 650 quantificati dal ministero dell'Interno. A cui si aggiunge, tra le altre cose, un contenzioso endogeno fra Comune e Amat dell'importo di 111 milioni. Se non dovesse vincere Miceli, che rappresenta la continuità con Orlando, la prossima amministrazione si dovrà assumere responsabilità contabili in capo ai predecessori. E' intollerabile ed è pure un inedito amministrativo lasciare un Comune senza due bilanci. Oltre ad aggiustare i conti, ritengo prioritaria l'emergenza cimitero. Ai Rotoli è stata violata la dignità della morte. E poi permettetemi di aggiungere anche che sono preoccupato per l'organizzazione del Festino di Santa Rosalia: non so cosa abbia sin qui predisposto l'amministrazione Orlando. I tempi saranno estremamente contingentati e finora non mi risulta che ci siano stati degli affidamenti. Forse Orlando faceva riferimento ad un accantonamento economico. Dopo due anni di pandemia sarà compito del nuovo sindaco consentire ai palermitani di recuperare il loro rapporto con la Santuzza".   

Il centrodestra, ma non solo sta portando avanti, un battage per abolire il Reddito di cittadinanza, la misura che negli ultimi anni e durante il lockdown ha salvato Palermo e più in generale la Sicilia dai disordini sociali. In città sono centinaia di migliaia i percettori del Reddito di cittadinanza e nessuno lo vuole toccato. Lei sosterrà la campagna per l'abolizione di questo sussidio?
"Credo che nel centrodestra non ci sia la convergente volontà di abolire il Reddito di cittadinanza. Sabato la senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli ha espresso la sua preoccupazione sull'effettivo reinserimento nel mondo del lavoro dei percettori di questo sussidio. Io non sono a favore dell'abolizione del Reddito di cittadinanza ma di una sua evoluzione nell'interesse stesso di chi ne beneficia. Il tema vero resta quello dell'istruzione e della qualità della formazione. Arrivare in Sicilia a un 30-40% di persone che trovano occupazione dopo aver percepito il Rdc significa distogliere persone dalla frustrazione sociale e sottrarle dalle tentazioni delle organizzazioni criminali". 

Tram in via Libertà: lei personalmente è favorevole o contrario? 
"Io sono assolutamente contrario, soprattutto se dovesse essere invasivo. Esistono modelli di trasporto sostenibili molto più leggeri e compatibili con una viabilità fluida. Tra l'altro siamo fra le poche città ad aver scelto l'uso di questo scartamento ferroviario".  

Come si fa a fare sintesi all'interno di una coalizione dove convivono più anime? Se dovesse diventare sindaco intende fare come Orlando e Musumeci, cioè deciderà da solo senza consultare i partiti?
"Finora non ho avuto nessun serio problema a tenere unita la coalizione. Una coalizione che, lo ricordo, veniva da un lungo periodo di rissosità. Inizialmente sono sceso in campo da solo, proponendo una candidatura con una connotazione civica, poi i partiti hanno fatto convergenza sul mio nome. Sin da subito però ho posto il tema dell'autonomia. Non farò come Musumeci e Orlando. Il confronto con i partiti sarà costante e le decisioni verranno condivise, però l'ultima parola e la responsabilità se dovessi diventare sindaco spetterà a me".

Sulle isole pedonali, partendo dalla più contestata, ovvero quella di Mondello, si può fare qualcosa per migliorarle?
"Ho l'impressione che l'amministrazione uscente abbia operato con un pregiudizio ideologico e non con pragmatismo. Io credo che ogni decisione, non solo sulle isole pedonali, vada verificata dati alla mano. La pedonalizzazione non serve in maniera continua e indiscriminata, ma deve essere fatta solo se può costituire un valore aggiunto. I commercianti che si lamentano non hanno torto. Tutto va riconsiderato con attenzione e razionalità. La pedonalizzazione di alcune aree è certamente un valore per cittadini e turisti; io non sono contrario. Non è però accettabile concepire le pedonalizzazioni piazzando due brutte barriere da un capo all'altro della strada come a Mondello; serve una qualità dell'arredo urbano e un reale cambiamento delle condizioni di vivibilità. Dicono 'no' ai suq dove ci sono concentrazioni eccessive di ambulanti che producono disordine, come in via Maqueda. Gli ambulanti vanno organizzati in aree apposite per evitare che ci sia una moltiplicazione delle iniziative abusive. Un altro tema importante è la vigilanza, non solo come forma di contrasto all'abusivismo ma anche per garantire l'accesso in sicurezza a tutti. Bisognerebbe ad esempio mettere a disposizione dei disabili delle macchine elettriche. Il Comune potrebbe chiedere aiuto ai commercianti offrendo in cambio di questo servizio uno sconto sui tributi locali. Il centro storico inoltre non può essere esclusivamente un'area food, per questo saremo più severi con le licenze. Bisogna invece valorizzare pure l'artigianato e le botteghe storiche. Infine le zone confinanti alle isole pedonali non possono essere abbandonate. Mi riferisco ad esempio a via Roma, diventata un deserto commerciale. Il rilancio passa innanzitutto dalla modifica delle norme che impediscono l'apertura di negozi con superficie superiore ai 200 metri quadri". 

Palermo è fuori dal giro dei grandi eventi e della grande musica da moltissimo tempo. Si è assistito negli ultimi tempi a uno spopolamento della città in termini di concerti e festival. Esiste un piano per riqualificare impianti sportivi come il Velodromo, il Palazzetto dello Sport o il Diamante?
"Purtroppo ci sono impianti sportivi devastati e interventi di riqualificazione già finanziati ma bloccati. Bisogna puntare sul partenariato pubblico-privato dando in concessione alcuni luoghi che possono diventare punto d'attrazione per manifestazioni sportivi e grandi eventi. Abbiamo inoltre alcune idee per creare un nuovo spazio per la movida notturna. Il posto che più di tutti mi piacerebbe destinare a questo scopo è l'area attorno alla stazione Sampolo. Ho già avuto dei contatti con le Ferrovie dello Stato per ragionare sull'utilizzo dell'area di sedime su via Sampolo. Un'altra area che si potrebbe sfruttare è quella della stazione Notarbartolo, dove però andrebbero prima creati parcheggi in numero adeguato. Alla Fiera del Mediterraneo, dove sono invece disponibili 15 milioni stanziati dalla Giunta regionale, creeremo finalmente quel centro congressi e convegni che a Palermo manca". 

L'endorsement di Cuffaro e Lagalla nei suoi confronti sta tenendo banco da giorni assieme al tema della questione morale. Non sarebbe stato meglio - per spegnere sul nascere le polemiche - prendere le distanze da Dell'Utri e Cuffaro, che lei stesso ha detto non essere gli ispiratori della sua candidatura?
"Ho molta personale sensibilità nei confronti della legalità che, come documentano i fatti e la mia storia, ho sempre praticato. E' strumentale immaginare che la mia candidatura possa essere stata influenzata o addirittura voluta da chicchessia. Io sono partito da solo e da solo avrei fatto la mia corsa a sindaco esclusivamente con liste civiche. Dell'Utri ha espresso una sua opinione non richiesta nell'ambito di un dibattito interno a Forza Italia, che non mi riguardava se non indirettamente. Cuffaro è l'ispiratore di una lista che ha 40 persone di specchiato valore civico e sociale che stanno concorrendo in questa competizione elettorale. Non c'è nessuna abiura da fare. Si fanno abiure o si riconosce un torto quando questo torto esiste e non quando viene strumentalmente caricato addosso a una persona. Chiunque pensi, come ho già detto e chiarito, di cercare patti scellerati o sia in odore di mafia, il 12 giugno può restare a casa o votare per altri. Non possiamo permetterci dopo 30 anni di consapevolezza antimafia di scalare di nessun gradino in termini di tensione civile e morale. Io l'antimafia la pratico ogni giorno. Non ci sto al gioco di chi dà patenti di buoni o di cattivi, l'antimafia è di tutte le persone perbene".

Renzi ha detto che Italia Viva non la sostiene e che se lei dovesse vincere andrà all'opposizione. Come la mettiamo con i candidati renziani della lista Lavoriamo per Palermo e con i dirigenti locali che hanno sposato la sua candidatura?
"Questo è un problema interno a Italia Viva. A livello nazionale il partito di Renzi è fuori dal perimetro del centrodestra, ma queste sono elezioni amministrative e a livello locale si creano sempre delle aggregazioni diverse. Tuttavia, dopo le elezioni, verificheremo il posizionamento dei candidati in quota Italia Viva nelle nostre liste".

C'è chi sostiene che un'eventuale amministrazione Lagalla non sarebbe proprio in discontinuità con Orlando. Anzi, che allo stesso Orlando non dispiacerebbe un Lagalla sindaco, viste le "affinità elettive" che avete. Non è che lei si candida ad essere l'Orlando del centrodestra?
"La continuità con Orlando lasciamola a Franco Miceli e Giusto Catania. Vero è che io e Orlando proveniamo da esperienze formative e culturali che hanno la stessa matrice, ma non si può dire che una mia amministrazione potrebbe avere tratti comuni con la sua esperienza da sindaco. Non perché va buttato tutto quello che ha fatto Orlando ma perché abbiamo una filosofia differente. Orlando ha una straordinaria capacità politica narrativa: è un affabulatore che racconta una Palermo che non c'è. La mia invece è una politica del fare. Sono abituato a comunicare, sommessamente, solo dopo aver fatto qualcosa. Non sarò l'Orlando del centrodestra, spero di essere ricordato come il Lagalla di Palermo. Quello che ha lavorato per Palermo per il tempo che sarà sufficiente, senza eccedere. Stare troppo tempo nelle stanze del potere alimenta il rischio di cerchi magici e auto innamoramenti, ovvero narcisismo politico".

Cosa butta e cosa salva dell'amministrazione uscente?
"Butterei subito la narrazione diversa rispetto allo stato della città. Io mai potrei prendere in giro i cittadini. La cosa che salverei è la tensione civile che ha fatto a suo tempo la Primavera di Palermo, un'esperienza che non possiamo perdere nel nome della legalità". 

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