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Sabato, 27 Aprile 2024
Economia

La vertenza Comdata e i tagli del call center di Trenitalia: occupata la Stazione

I sindacati: "Il cambio appalto trasformato in ricatto per i lavoratori". Intanto sulla vicenda è stata depositata un'interrogazione al Senato

E' scattato alle 10 in punto il sit in alla stazione centrale, in via Rocco Pirri, per la vertenza Trenitalia - l'ultima commessa in uscita da Almaviva - gestita senza esuberi "e per la quale l'azienda aggiudicataria, Comdata, dichiara da subito una riduzione del 35 per cento", dicono i sindacati. I lavoratori della commessa Trenitalia ex Almaviva nella tarda mattinata hanno poi occupato simbolicamente la stazione centrale "portando all’attenzione del governo nazionale e delle istituzioni locali il grave attacco ai propri diritti da parte di Comdata che ha dichiarato di non volere mantenere i livelli retributivi e occupazionali nel cambio commessa".

Ecco spiegati i motivi della protesta: "Il cambio d’appalto delle attività di Customer Care di Trenitalia ha, ormai, assunto i connotati di un vero e proprio ricatto occupazionale ai danni di lavoratori impiegati su una commessa fra le più redditizie e prestigiose di Almaviva – dichiarano Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom  e Ugl Comunicazioni -. La decisione di Comdata, azienda che si è aggiudicata l’appalto, di chiudere la procedura di Clausola Sociale, pervenuta alle organizzazioni sindacali il  16 giugno, prefigura uno scenario nel quale i lavoratori, pur di salvaguardare il proprio posto di lavoro, saranno costretti ad accettare delle condizioni lavorative di gran lunga peggiorative rispetto alle precedenti”.

La proposta di assunzione formalizzata da Comdata prevede infatti la riduzione fino al 50 per cento delle ore di lavoro, senza tacere inoltre il fatto che i lavoratori dovranno far pervenire la loro adesione entro un termine esiguo (21 giugno) ragion per cui è preclusa ogni possibilità di trattativa sindacale.

“A ciò si aggiunge che il termine ultimo concesso ai lavoratori di accettazione o meno della proposta di assunzione, guarda caso, scadrà il giorno prima della giornata di sciopero nazionale indetta dalle organizzazioni sindacali nazionali – aggiungono Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom  e Ugl Comunicazioni –. A dimostrazione dell’idea ottocentesca di relazioni sindacali che Comdata ha in mente. Ma v’è di più.  Ai lavoratori verrà chiesto non solo di rinunciare a gran parte della retribuzione ma anche di certificare il definitivo peggioramento delle loro condizioni lavorative con la sottoscrizione di un verbale di conciliazione tombale che preclude ogni possibilità di rivalsa e di azione a tutela dei propri diritti”.

“E’ evidente – aggiungono Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom e Ugl Comunicazioni - che ci troviamo di fronte all’atto definitivo di destrutturazione della normativa legale e contrattuale in tema di clausola sociale dei call center, che in aggiunta al tema, mai risolto, della delocalizzazione del lavoro all’estero e alle gare d’appalto aggiudicate con l’esclusivo criterio del massimo ribasso, sta mettendo seriamente a rischio l’intero perimetro occupazionale del settore”.

“Fa specie che, ancora una volta, sia una società-committenza finanziata da capitale pubblico, quale è Trenitalia, a determinare la palese violazione di una legge dello Stato – aggiungono le sigle sindacali - Inoltre, in un Paese dove vige lo stato di diritto, andrebbe anche indagato il ricorso che pende sull’assegnazione dell’appalto, ricorso attivato da aziende concorrenti, che mettono in discussione il ruolo di Tim,  azienda capofila della RTI che si è aggiudicata la gara e che si è puntualmente defilata. Il paradosso resta che per anni questa commessa ha girato in equilibrio e ora, a fronte di una posizione speculativa, viene interessata da fantasiose quote di esubero”.

Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom  e Ugl Comunicazioni ribadiscono la richiesta d’intervento immediato delle Istituzioni per fermare “una mera speculazione a carico dei lavoratori”. I lavoratori Almaviva della commessa Trenitalia, già in sciopero a oltranza  dal  17 giugno, continueranno la loro protesta fino a quando “Comdata non verrà riportata a più miti consigli e il committente Trenitalia non si assuma la responsabilità sociale di lavoratori che da anni contribuiscono, in maniera determinante, a fornire un servizio di assistenza al cliente d'eccellenza".

Depositata interrogazione al Senato

Intanto è stata depositata un'interrogazione al Senato da parte della senatrice Dolores Bevilacqua per chiedere immediato intervento del Governo sul passaggio di commessa del servizio clienti Trenitalia da Almaviva a Comdata. “Col destino dei lavoratori Almaviva ancora sospeso e un surreale silenzio istituzionale sulla riattivazione del 1500 -  affermano la senatrice Dolores Bevilacqua e il deputato regionale Adriano Varrica del Movimento 5 Stelle - il Governo nazionale dovrebbe quantomeno preooccuparsi di garantire un trasferimento ordinato della commessa Trenitalia da Almaviva a Comdata. E invece, nonostante la giusta mobilitazione dei lavoratori che sono oggetto dell'ennessimo ricatto, assistiamo ad una completa inerzia fel Governo Meloni. Si sveglino e convochino subito la società e i sindacati per riportare il tutto nei giusti binari”.

“La clausola sociale - aggiungono Bevilacqua e Varrica - non può essere utilizzata come strumento di ricatto dei lavoratori, anche un Governo miope sul tema del lavoro e dei diritti come quello della Meloni dovrebbe capire che la legge va fatta rispettare”.

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