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Domenica, 28 Aprile 2024
Economia

Fincantieri, Fiom non firma l’accordo sull’emergenza caldo: "No al recupero con permessi e ferie”

Contestato il modo in cui è stata gestita la situazione allo stabilimento di Palermo ed esprime dissenso nei confronti dell’accordo: "Noi abbiamo chiesto gli ammortizzatori sociali"

“Da settimane chiediamo all’azienda di attivare gli ammortizzatori sociali per evitare a tutti gli operai del cantiere e dell’indotto di lavorare in queste giornate di caldo con temperature insostenibili. E per questo non abbiamo firmato un accordo che scarica sulle spalle dei lavoratori tutto il peso di una situazione oggettiva di cui non hanno responsabilità”. A dichiararlo sono il segretario generale Fiom Cgil Palermo Francesco Foti, il segretario provinciale Fiom Marco Biondo e le Rsu Serafino Biondo e Giancarlo Macchiarella, che contestano il modo in cui è stata gestita l’emergenza caldo allo stabilimento Fincantieri di Palermo ed esprime dissenso nei confronti dell’accordo, che ieri la  Fiom non ha siglato. 

Per gli operai, ai quali è stato chiesto di lasciare lo stabilimento nei due giorni di caldo estremo, il 24 pomeriggio e ieri per l’intera giornata, è stato previsto l’utilizzo di giorni di recupero o di ferie entro il 31 dicembre. “Avevamo chiesto di attivare gli strumenti adatti, come la cassa integrazione, perché era chiaro da tempo che in queste condizioni i lavoratori non avrebbero potuto operare - aggiungono Francesco Foti, Marco Biondo, Serafino Biondo e Giancarlo Macchiarella -. A metà luglio le rls avevano anche inviato una nota formale alla direzione di stabilimento per chiedere di affrontare l’emergenza in arrivo, ampiamente prevista, segnalando i rischi per la salute dei lavoratori. Inoltre, da anni chiediamo a Fincantieri di prevedere investimenti per le aree dove si lavora, con condizionatori e impianti di areazione, oltre al cambio dei turni di lavoro nelle giornate da bollino rosso".

Ieri si è svolta la riunione con le Rsu di stabilimento per sottoscrivere l’accordo. E la Fiom ha detto no: “Non condividiamo che siano i lavoratori a recuperare con ferie e permessi le giornate. Non è giusto che siano i lavoratori a pagare da soli tutto il peso del cambiamento climatico”.

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