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Almaviva, assessore Marano incontra i sindacati: "Sede di Palermo penalizzata"

L'assessore alle Attività produttive a Villa Niscemi con le segreterie provinciali di Fistel Cisl, Slc Cgil, Uilcom e Ugl Telecomunicazioni. L'incontro è servito per affrontare l'ipotesi di accordo nazionale proposto dall'azienda

L’assessore alle Attività produttive, Giovanna Marano, stamani a Villa Niscemi, ha incontrato le segreterie provinciali di Fistel Cisl, Slc Cgil, Uilcom e Ugl Telecomunicazioni, presenti insieme alle rappresentanze sindacali di Almaviva. L’incontro è servito per affrontare l’ipotesi di accordo nazionale proposto dall’Azienda, nel quale emergerebbe, per la sede di Palermo, una penalizzazione nonostante la conferma dell’acquisizione della commessa Wind.

“L'Amministrazione comunale – dichiarano il sindaco Orlando e l’assessora Marano -  è stata l'unica istituzione che ha costantemente sostenuto l’impegno a salvaguardia delle presenze imprenditoriali della professionalità e dei livelli occupazionali nel settore dei call center a Palermo. Le scelte espresse da Almaviva, a livello nazionale,  dopo l'acquisizione della conferma della commessa Wind, appaiono essere penalizzanti e in contraddizione con la salvaguardia del territorio palermitano. Ancora una volta, confermiamo la disponibilità e l’impegno ad ogni confronto, ribadendo che l’attenzione dell’Amministrazione è condizionata all'esigenza di impedire il depauperamento della presenza di Almaviva nella nostra città”.

I sindacati palermitani hanno poi chiesto, in una nota congiunta, che Almaviva si attivi per la ricerca di una sede unica dove accorpare i due centri  di via Marcellini e di via Cordova, entrambi sotto sfratto, per dare così il segno tangibile della volontà di radicamento sul  territorio palermitano: “A fronte del mantenimento della commessa Wind, che ha visto all'unisono forze sociali e istituzioni territoriali impegnate per garantire la continuità dell'occupazione, oggi assistiamo al protrarsi dell'incognita che riguarda la sede di lavoro. Nonostante le rassicurazioni  date ai sindacati in tutti gli  incontri, la nostra richiesta finora  è rimasta del tutto disattesa. Rinunciare a una sede unica che inglobi i due centri significa avere l’intenzione di  procedere al dimezzamento dell’azienda”. 

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