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Cronaca Brancaccio / Via Francesco Panzera

Ventuno anni fa moriva don Puglisi Renzi a Brancaccio per ricordarlo

Il 15 settembre 1993 un commando inviato dai fratelli Graviano uccise il parroco che era diventato un faro di legalità per il quartiere e la città. Visita del presidente del Consiglio nell'istituto che porta il suo nome per l'inaugurazione dell'anno scolastico

Ventuno anni fa la mafia trucidò padre Pino Puglisi, oggi il premier Matteo Renzi lo ricorda inaugurando l'anno scolastico nella scuola che porta il suo nome. Visita del presidente del Consiglio all'istituto "Don Pino Puglisi", nel popolare quartiere di Brancaccio. Proprio oggi ricorre il ventunesimo anniversario della morte di don Puglisi, il parroco ucciso dai sicari dei fratelli Graviano per la sua grande opera di sensibilizzazione verso la legalità. Un impegno riconosciuto con la proclamazione di beato, il 25 maggio del 2013 (VIDEO). Matteo Renzi, dopo la visita alla scuola, si sposterà a Mondello, nell'azienda di marketing informatico "Mosaicoon". Si tratta di una giovane realtà in ascesa che conta nel proprio organico una quarantina di dipendenti dall'età media inferiore ai 30 anni. Per il presidente del Consiglio si tratta della terza visita a Palermo in quattro mesi. Renzi infatti era già stato nel capoluogo siciliano lo scorso 14 maggio, e successivamente il 14 agosto.

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PROTESTE - Ad attendere Renzi ci sono gruppi di precari della scuola che chiedono di essere stabilizzati ma anche vincitori del concorso del 2012, che attendono l'immissione in ruolo. Poco distante un gruppo di disoccupati che per anni ha lavorato nel settore dell'edilizia, invece, rivendicano l'applicazione di un protocollo di intesa stipulato nel 2013 dal Comune di Palermo e dalle associazioni sindacali e di categoria. Urlano "buffone" e fischiano. I manifestanti, lavoratori precari e disoccupati, sono confinati oltre le transenne a un centinaio di metri dalla scuola. (GUARDA IL VIDEO)

LA MAFIA TEME LA CULTURA - "Palermo vive il ricordo dell’uccisione di don Pino Puglisi - ha dichiarato il sindaco Orlando - come richiamo ai valori di rispetto della persona umana, di ogni persona umana, di quella legalità dei diritti che si fonda a Brancaccio sulla costruzione di una scuola per i ragazzi e di una chiesa per i fedeli. Oggi all'impegno religioso e civile del Beato Pino Puglisi – aggiunge il primo cittadino - si deve la costruzione realizzata e la realtà viva di una scuola comunale che porta il suo nome e una chiesa con un centro che sorgerà significativamente su un terreno confiscato alla mafia. Resta ancora tanto da fare, ma il martirio del beato Puglisi ha prodotto il frutto di una presa di consapevolezza dei diritti di cittadinanza, che costituisce ostacolo e contrasto a logiche mafiose. Brancaccio, nonostante tutto e nonostante tanti, è un riferimento per l’intera città e per la comunità nazionale: ricorda a tutti che cambiare è possibile. La mafia teme i diritti e l’istruzione più del carcere e della legge penale".

Beatificazione don Pino Puglisi - foto Campolo

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