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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Noce

Scuole sotto attacco, giovani socialisti in rivolta. Carramusa: "Qualcuno non vuole la cultura a Palermo"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Gli spazi della cultura a Palermo sono a rischio. A sostenerlo è la Federazione dei Giovani Socialisti che, sia dal circolo Luigi Covatta che dalla segreteria regionale, parla di una deriva pericolosa e drammatica. Nell’ultimo mese e mezzo sono state troppe le incursioni di ladri e vandali nelle scuole del capoluogo siciliano. Se prima il dato era appannaggio esclusivo delle estreme periferie urbane e umane, oggi il problema è molto più radicato, avendo raggiunto anche quartieri centrali e limitrofi. Il riferimento è alle recenti incursioni, tentate e consumate, nelle scuole. Il tentativo al Maria Adelaide, l’incursione alla Giotto e le ripetute razzie alla Leonardo Da Vinci, sono solo gli ultimi tra gli attacchi subiti dagli spazi di formazione. La scarsa sorveglianza, da parte di organismi e corpi di sicurezza, è stata sicuramente determinante.

Per la FGS palermitana è impensabile che nel 2022 non ci siano mezzi e organico per prevenire questi fatti. “Serve che il comune metta a disposizione delle scuole personale di guardia. Anche solo stagionale, se non può permettersi di meglio. Servirebbe anche il potenziamento di mezzi di videosorveglianza. Servono tutti gli strumenti possibili affinché questi fatti, se siamo ancora un paese civile, non accadano”, ha dichiarato il giovane socialista Alessandro Antonio Lucido. Per il segretario regionale della FGS Mattia Carramusa, recentemente eletto consigliere nazionale del PSI per Palermo, il fatto è un sintomo. “Chi compie questi atti vandalici si sente al sicuro, tranquillo. Se prima a piangere queste piaghe erano le scuole nelle trincee delle periferie, ora anche scuole della Palermo bene sono ripetutamente bersagliate” ha dichiarato Carramusa.

“Il segnale – continua – è chiaro: a Palermo non c’è spazio per la cultura. Non esistono spazi sicuri dove apprendere con gli strumenti utili e necessari. Il comune e le istituzioni hanno il dovere di lanciare un messaggio a loro volta. Palermo città della cultura e città aperta non è finita con Orlando: è e deve rimanere l’essenza di questa città”. “Serve che ci sia il massimo impegno alle istituzioni, locali e non. Noi giovani siamo il futuro del paese e della città: dimostrino che tengono a noi”, aggiunge Lucido. “La scuola è la madre della civiltà. Insegnanti e studenti hanno diritto ad essere nelle condizioni ideali per formare ed essere formati. Garantire quel diritto è dovere delle istituzioni a tutti i livelli. Su questo stiamo sviluppando una proposta che manderemo al comune”, ha poi concluso Carramusa.

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