Sgarbi attacca Di Matteo, l'associazione antimafie Rita Atria chiede le dimissioni
Il direttivo ha scritto una lettera al presidente della Regione, Nello Musumeci, dopo che l'assessore ha attaccato il pm durante la trasmissione Agorà su Rai3
Sig. Presidente della Regione Siciliana,
abbiamo aspettato qualche ora prima di scrivere questa lettera aperta che probabilmente girerà solo sul web e non verrà pubblicata da nessun giornale “importante” perché noi siamo l’antimafia che non viene invitata nei convegni dei ministeri e siamo l’antimafia definita “antagonista”. Siamo l’antimafia sociale. Con Orgoglio.
Abbiamo aspettato qualche ora per vedere quanti di quelli invitati a Milano agli stati generali dell’antimafia ritenevano opportuno dire qualcosa. Appunto. Abbiamo solo aspettato perché non è successo nulla.
Di cosa stiamo parlando? Delle affermazioni di quel “signore” che lei ha nominato assessore alla cultura. La frase su di Matteo che "ha tratto beneficio delle minacce di morte ricevute dal carcere da Totò Riina. Ha cavalcato l'onda per fare il martire".
Certe frasi sono sempre gravi ma dette da un assessore della regione Siciliana sono insopportabili e offendono la storia della lotta alla mafia. Sia Falcone che Nino Caponnetto sostenevano che la mafia ha più paura della cultura che della giustizia. Il suo assessore non può rappresentare la cultura siciliana; non può rappresentare la cultura che sconfigge la mafia. Chiediamo a lei sig. Presidente della regione Siciliana ufficiali scuse (non basta il rimprovero al suo assessore) e la rimozione dell’assessore Sgarbi per manifesta indegnità politica, etica e morale.