Dai pascoli mafiosi alla mensa di Biagio Conte: ovini in beneficenza
Il bestiame è stato sequestrato alla Ovinsicula dopo l'operazione Alexander. Il proprietario era Antonino Ciresi, reggente della cosca di Borgo Vecchio e responsabile delle estorsioni allo chef Natale Giunta
Dalle mani della mafia alle bocche dei bisognosi. Circa quarantacinque capi di ovini sequestrati alla Ovinsicula, nell'ambito dell'operazione Alexander risalente allo scorso luglio, saranno donati in beneficenza alla missione Speranza e Carità di Biagio Conte. Salvi i dipendenti dell'azienda, riconducibile ad Antonino Ciresi, reggente della cosca di Borgo Vecchio, grazie ad un sequestro preventivo d'urgenza firmato dal pm che assicurerà continuità all'impresa con sede a Palermo e Mezzojuso.
L'operazione Alexander ha condotto all'arresto di 26 persone, tra capi e gregari dei mandamenti di Porta Nuova e Brancaccio, ed al sequestro di diversi beni riconducibili alle famiglie. Le indagini dei carabinieri avevano accertato che gran parte degli illeciti profitti erano stati investiti in beni mobili e immobili, intestati a prestanome compiacenti. Fra questi risultava la Ovinisicula, azienda leader in Sicilia del valore complessivo di circa 40 milioni di euro, amministrata dal Ciresi, ritenuto responsabile dell'estorsione allo chef Natale Giunta. Molti degli animali, alcuni dei quali destinati alla macellazione abusiva e senza certificato identificativo, andranno a finire sulle tavole dei bisognosi che si appoggiano alla struttura di Biagio Conte.
Tirano un sospiro di sollievo i lavoratori della Ovinsicula. Inizialmente preoccupati per il proprio futuro, i dipendenti si vedono riconosciuti i propri diritti: il decreto di sequestro emesso dal pm e confermato dal gip garantirà in qualche modo la continuità aziendale, scongiurando il peggiore degli epiloghi per le 55 famiglie che si sostentano grazie a questo lavoro. "La consegna materiale degli ovini - fanno sapere i carabinieri - verrà effettuata nei prossimi giorni".
