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Cronaca

La Finanza alla Fondazione orchestra sinfonica: indagine sulle spese della Bonafede

Le fiamme gialle hanno portato via le fatture per alcuni mobili acquistati e i contratti su delle consulenze, tutto materiale relativo al precedente incarico alla Foss dell'ex assessore

Sembra essere una poltrona scomoda quella di Ester Bonafede, tornata al vertice dalla Fondazione orchestra sinfonica siciliana da pochi girìorni. L'architetto ed ex assessore regionale era già stata sovrintendente e gli uomini della guardia di finanza sono andati nella sede della Fondazione al Teatro Politeama per acquisire alcuni documenti proprio sulla passata gestione.

Le fiamme gialle hanno portato via le fatture delle spese per alcuni mobili acquistati e i contratti per delle consulenze. Atti relativi alla richiesta di messa in mora contro Bonafede per 40 mila euro firmata dall'ex presidente del cda Salvo Cincimino. Le acquisizioni sono state richieste dalla procura della Corte dei conti, che ha aperto un fascicolo.

Il ritorno di Ester Bonafede alla Foss: eletta sovrintendente

Intanto nel contratto della Bonafede c'è l'obbligo di una dichiarazione attestante "l'insusistenza di cause di incompatibilità e di conferibilità, l'insussistenza di procedimenti giudiziari in corso e l'insussistenza di conflitti di interesse con la Foss nonché l'estinzione di procedimenti pendenti con la stessa Fondazione". La richiesta di messa in mora e l'indagine della Corte dei conti potrebbero quindi essere un problema non da poco.

Ma Ester Bonafede non è la sola nell'occhio del ciclone dalle parti di via Turati, la Fondazione si appresta a chiedere indietro una parte del compenso all'ex sovrintendente Giorgio Pace: secondo la Foss non avrebbe potuto prendere questo compenso perché già in pensione. 

"Siamo profondamente convinti - dichiara il segretario generale Slc Cgil Maurizio Rosso - che debba brillare la massima trasparenza nei conti e nella gestione della Foss. La magistratura deve fare il suo corso per riportare chiarezza e limpidezza sul governo della Fondazione orchestra sinfonica siciliana, istituzione prestigiosa della nostra Isola. A noi interessano programmi di sviluppo, culturali ed economici in equilibrio e rivolti all'eccellenza. Pensiamo che la Foss debba riorganizzare il lavoro introducendo tecniche moderne, accendendo rapporti con le altre istituzioni, che debba avere certezze di risorse e garantire alta qualità e occupazione. Saremo presenti a vigilare al di là di chi governerà il teatro nei prossimi anni. Non spettano a noi le scelte dei nomi, come Slc Cgil Palermo abbiamo ribadito sempre la nostra idea che il sindacato resti fuori dai Cda perché dobbiamo poter esercitare un forte ruolo di vigilanza per garantire legalità e controllo dei conti. Saremo quindi molto attenti ai piani di sviluppo, ai quali certamente vogliamo contribuire con le nostre idee, perché questa istituzione pubblica possa stare dalla parte della giustizia e della legalità”.

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