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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca

Addio Aldo, quei ragazzi sotto shock: "Eri a terra, che tortura non poterti aiutare"

Undicimila palermitani si sono iscritti a una pagina Facebook per chiedere giustizia sul caso del ragazzo di 25 anni ucciso in discoteca al Goa. L'autopsia non ha dubbi: fatale un calcio al collo. L'ultimo saluto a San Cataldo

Aldo Naro è morto per un'emorragia cerebrale dopo un calcio al collo quando era già per terra. Colpito a tradimento: è quello che ha accertato l'autopsia eseguita dal professore Paolo Procaccianti, dell'istituto di Medicina legale. Il puzzle dell'omicidio del Goa continua a riempirsi di nuovi tasselli. Una festa di Carnevale finita in tragedia, con la morte del giovane medico Aldo Naro, 25 anni, laureato a luglio con 110 e lode e abilitato appena giovedì. Il ragazzo era intervenuto per fare da paciere a una lite scoppiata per un banale motivo (un cappellino rubato). Domani l'ultimo saluto: i funerali si terranno alle 16, nella chiesa di Sant'Alberto Magno, a San Cataldo. Il paese nisseno ricorderà il giovane anche con una fiaccolata, alle 18.30 di oggi. Intanto è stata disposta la consegna della salma ai familiari.

OMICIDIO AL GOA, I RETROSCENA

Sul fronte delle indagini invece il cerchio si stringe. In quattro rischiano di finire sotto inchiesta. Sarebbero coloro che hanno scatenato la rissa all'interno del privè del Goa. E' tra loro che si "nasconde" il colpevole. Le ventisei telecamere disseminate nel locale avrebbero inquadrato gli attimi salienti. I quattro indiziati non erano "invitati" al privè. Da ormai 48 ore va avanti la girandola degli interrogatori. Clienti, testimoni, organizzatori. E poi c'è l'identikit tracciato da un buttafuori che avrebbe assistito a una fase del pestaggio. Gli inquirenti hanno sequestrato i cellulari degli organizzatori, che sarebbero più di dieci.

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Su Facebook intanto è stata inaugurata la pagina “Giustizia per Aldo”. Una foto copertina con la scritta gigantesca: “Stop alla violenza”. Undicimila iscritti in poche ore. Un fiume di rabbia, della Palermo giovane che non vuole accettare la verità peggiore: morire in discoteca, tra gli amici, durante una festa. La sorella Maria Chiara Naro scrive: "Fratellino mi hanno comunicato adesso... che domenica quando noi eravamo a Palermo c'era il presidente della Repubblica Mattarella che è andato alla messa nella cappellina della legione dei carabinieri. La messa era in onore tuo e pure lui ha pregato per te. Spero che tutto questo ti arrivi fin dove sei. Ti ameremo sempre tutti incondizionatamente, non sei solo, cuore".

"Non ti conoscevo ma da due giorni non faccio altro che pensarti, sono una mamma e so che non c'è peggiore dolore della perdita di un figlio", scrive una donna. E poi ancora: "Giustizia immediata - dice un'altra giovanissima mamma - spero che sia preso subito il suo carnefice e che lo lascino pure in mano di amici e parenti del povero Aldo". C'è spazio anche per le parole di un testimone: "Ti ho visto lì disteso a terra sofferente e con tutta quella gente intorno, uno non immagina mai certe cose, e di certo non avrei potuto pensare che era stato un qualche deficiente a ridurti così, vedere qualcuno soffrire e non avere la capacità di aiutarlo è davvero una tortura".

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