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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca Malaspina / Via Filippo Parlatore

Le studentesse dell'Umberto I si tolgono in velo e protestano con le donne iraniane

Il flash mob si è tenuto stamattina all'interno della scuola. Le ragazze hanno risposto all'appello che sta coinvolgendo tutto il mondo dopo l'uccisione di Jîna Mahsa Amini. "Per noi la battaglia per l'emancipazione rappresenta una lotta che mette in discussione un intero modello di gestione sociale, che si basa su sfruttamento, prevaricazione e controllo"

Questa mattina le studentesse del liceo Classico Umberto I hanno organizzato un flash mob nella scuola in solidarietà alle donne iraniane in protesta. Si sono riunite nell'atrio, coperte da un foulard nero, che hanno poi tolto per mostrare supporto alla battaglia contro l'obbligo governativo di portare il velo. In Iran infatti l'uso dell'Hijab è obbligatorio per legge. Il 16 settembre, a Teheran, una donna di origini curde, Jîna Mahsa Amini, è stata uccisa brutalmente dalla polizia morale della Repubblica Islamica dell'Iran, perché non portava il velo come indicato dagli standard del governo.

"Mahsa è stata arrestata, picchiata, torturata. Dall'autopsia è emerso ovviamente che la sua morte è avvenuta per cause naturali, ma sappiamo bene che è la solita scusa per provare a coprire le violenze della polizia", ha detto al megafono Nicoletta Sanfratello del Collettivo Umberto Autonomo. L'omicidio di Masha ha provocato la rabbia delle donne iraniane: sono scoppiate proteste che si sono diffuse a partire dalle zone curde dell'Iran in tutto il Paese e nel mondo, anche attraverso internet. Sotto lo slogan curdo "Jin, Jiyan, Azadî", cioè "donna, vita, libertà" le donne iraniane stanno inondando le strade delle loro città con tutta la loro rabbia, contro un governo che da decenni limita i diritti delle donne e di tutti. 

"Nelle strade, nelle scuole, nelle università le donne protestano togliendosi il velo sfidando l'imposizione e le violenze del regime religioso. Tutto fa presagire che la forza e la rabbia sociale che si sta esprimendo possa portare a un reale cambiamento nel Paese, soprattutto per le donne. Come studentesse dell'Umberto I crediamo sia importante dimostrare massima solidarietà alle donne in lotta in Iran. Per noi la battaglia per l'emancipazione delle donne, in questo caso contro l'imposizione del velo, rappresenta una lotta che mette in discussione un intero modello di gestione della società, che si basa su sfruttamento, prevaricazione e controllo", ha continuato Nicoletta Sanfratello. 

Tante sono state le manifestazioni in Europa nelle ultime settimane, in cui le donne hanno tagliato i propri capelli o indossato e tolto simbolicamente il velo in solidarietà alle donne iraniane. Un appello generale a cui hanno risposto anche le studentesse dell'Umberto I. "Crediamo che soltanto lottando le donne, in tutto il mondo, possano liberarsi. La forza che stanno esprimendo le donne in Iran ribalta ogni stereotipo sessista e patriarcale fatto di vittimismo e compassione. Oggi per esprimere la nostra solidarietà e complicità abbiamo deciso di rispondere all'appello lanciato dalle donne iraniane e toglierci anche noi il velo insieme a loro. A ognuna la sua battaglia a tutte la lotta e la vittoria!", ha concluso Giulia Ferrera dello stesso Collettivo.

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