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Cronaca Pallavicino / Via P.v. 46

Morto al Goa, rissa per un cappellino: il colpevole ha le ore contate

Dopo aver interrogato i presenti e sequestrato numerosi cellulari, al vaglio dei militari le riprese delle 26 telecamere di sicurezza piazzate nel locale. Uno dei titolari: "In un video si vede una persona correre via". Eseguita l'autopsia al Policlinico

Una rissa per un cappellino di Carnevale in cui c'è scappato il morto. Potrebbe essere stata questa causa scatenante della scazzottata scoppiata alla discoteca Goa e in cui ha perso la vita un giovane di 25 anni, Aldo Naro, originario del nisseno. In queste ore i carabinieri stanno passando al vaglio le riprese delle 26 telecamere di sicurezza piazzate all'interno del locale, nella speranza di trovare nuovi spunti e conferme sull'accaduto. Ma la "cattura" del responsabile potrebbe essere dietro l'angolo. Intanto è stata eseguita l'autopsia sul cadavere all'Istituto di medicina legale del Policlinico: il ragazzo è morto per un'emorragia cerebrale.

Il giovane morto sotto una raffica di calci, fatale quello alla testa, si trovava in un privee con alcuni amici e la sua ragazza. Da chiarire cosa sia successo in quei tragici minuti, intorno alle 3 di notte, quando sono dovuti intervenire gli uomini del 118 per trasportare Naro fuori dalla discoteca. Poi il tentativo disperato, dopo i primi soccorsi prestati, di condurre il giovane all'ospedale di Villa Sofia. Ma pochi minuti dopo l'arrivo nella struttura sanitaria il giovane è morto. Disperata la madre, giunta con il marito una volta avvisata dell'accaduto: "Non voglio sapere nemmeno chi l'ha ammazzato, tanto nessuno potrà mai ridarmi mio figlio".

"Chiunque sia stato non credo volesse ucciderlo - spiega Marcello Barbaro, uno dei titolari -. Era una serata per studenti, un ambiente selezionato, ma purtroppo è successo. Stiamo collaborando per trovare il responsabile. Mio fratello - aggiunge - avrebbe visto coi propri occhi chi aveva inveito contro questo povero ragazzo". Secondo il titolare, in una delle riprese della videosorveglianza si vedrebbe un ragazzo correre mentre altri giovani cercavano di aiutare Naro. Il venticinquenne, figlio di un colonnello dei carabinieri e di un'insegnante in pensione, era un giovane stimato.

Si trovava nel locale per trascorrere la serata di Carnevale in compagnia della propria ragazza e di alcuni amici. "Il suo hobby era studiare", spiegano alcuni colleghi universitari. Il giovane, infatti, si era laureato pochi mesi prima alla facoltà di Medicina e chirurgia con il massimo dei voti e non si trovava in discoteca per festeggiare il risultato da poco conseguito, come si pensava inizialmente. Dopo i numerosi interrogatori dei militari, che hanno sequestrato i cellulari di tanti presenti, le indagini potrebbero essere vicine alla svolta. Dopo l'esame autoptico, il cadavere di Naro sarà consegnato ai familiari per il funerale, che si svolgerà a San Cataldo martedì alle ore 16.

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