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Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

Condono edilizio, Corte costituzionale boccia legge della Regione: "Ora si demoliscano gli immobili insanabili"

Così Legambiente dopo lo stop della Consulta alla norma salva abusivismo approvata all'Ars nel 2021, con cui si ampliavano le maglie della sanatoria del 2003, anche alle costruzioni realizzate in aree di inedificabilità assoluta. Almeno 100 mila domande in bilico

La Corte costituzionale ha bocciato la legge con cui la Regione Siciliana nel 2021 aveva riaperto i termini per il condono edilizio di opere abusive realizzate in aree sottoposte a vincoli idrogeologici, culturali e paesaggistici.

Lo ha reso noto Legambiente Sicilia, chiedendo che ora vengano demoliti gli immobili insanabili. L'associazione ambientalista, che aveva presentato una memoria alla Corte costituzionale, ha spiegato che è stata cassata una "vera e propria forzatura normativa".

"La norma regionale andava ad intaccare, secondo la Corte, non solo i termini e le forme delle richieste di concessione in sanatoria già presentate, ma anche i limiti entro i quali le stesse avrebbero dovuto essere rilasciate. La reale portata innovativa della norma regionale impugnata era in netto ed evidente contrasto, secondo la Corte, con le prerogative esclusive del legislatore nazionale".

"La sentenza numero 252 della Consulta che ne ha dichiarato l'illegittimità costituzionale - ha detto Giuseppe Alfieri, presidente di Legambiente Sicilia - è davvero importante, almeno per due ragioni. La prima perché definisce con assoluta chiarezza una volta e per tutte i limiti del legislatore regionale in relazione a quelle materie che, invece, sono assegnate dalla nostra Costituzione alla competenza esclusiva del legislatore nazionale, ad esempio in relazione alle opere insuscettibili di sanatoria in virtù delle disposizioni nazionali emanate in coerenza con la materia di potestà legislativa esclusiva dello Stato su tutela dell’ambiente, dell’ecosistema e dei beni culturali. In secondo luogo, perché blocca autorevolmente e in punta di diritto, una volta e per tutte, una palese ed evidente forzatura che il legislatore regionale, lo scorso anno, aveva provato a far passare, di fatto ampliando le maglie dell’ultimo condono del 2003 anche agli immobili realizzati abusivamente in aree sottoposte a vincolo di inedificabilità relativa. La riteniamo una grande vittoria".

"Ora si demoliscano gli immobili insanabili - ha concluso Stefano Ciafani, presidente di Legambiente - per ripristinare lo stato di diritto e la bellezza dei luoghi e per ridurre il rischio per le persone che vivono in strutture o in aree pericolose come dimostrano tante tragedie avvenute anche recentemente nel paese".

Sarebbero almeno 100 mila le domande di condono in Sicilia depositate proprio alla luce della norma siciliana che è stata dichiara oggi incostituzionale dalla Consulta. A fornire il dato, estrapolato dal sistema informativo territoriale siciliano che a inizio anno, è l'ex presidente della commissione Territorio e Ambiente dell'Ars, Giampiero Trizzino, che si era opposto alla norma voluta dall’ex assessore regionale Toto Cordaro.

"La legge 19 del 2021 - ha commentato Trizzino - non è stata solo un norma sbagliata, ma anche e sicuramente nemica dell’ambiente, che ho contestato in tutte le sedi, sia durante i lavori preparatori che dopo la sua approvazione. Non posso quindi che apprezzare la decisione della Consulta, perché dà ragione a ciò che sostenevo, ma ancora di più perché rende giustizia in un settore delicato qual è quello del governo del territorio".

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