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Lunedì, 29 Aprile 2024
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L’unico ristorante gourmet in Sicilia ad avere un menu totalmente vegano

Il ristorante Secondo Tempo a Termini Imerese propone un intero percorso vegano, dall’amuse bouche al dolce. Lo abbiamo provato e ci è piaciuto: è l’unico in Sicilia tra i ristoranti non specializzati a proporlo

Dieci portate dall’amuse-bouche (la mini portata che precede gli antipasti) alla piccola pasticceria abbracciano una filosofia che consente il solo utilizzo di ingredienti vegetali: è questa la scelta dello chef e proprietario Salvo Campagna da Secondo Tempo a Termini Imerese, comune a est di Palermo, che diventa il primo ristoratore in Sicilia a dedicare un intero percorso alla cucina vegana (ovviamente tra i ristoranti non specificamente vegani o vegetariani, qui la nostra mappa di Palermo. Escludiamo anche i Tenerumi sull’Isola di Vulcano che propone un menu vegetariano). Nessun utilizzo di alimenti di provenienza animale, compresi latte, uova, miele e in genere proteine animali, solo ortaggi, legumi e cereali per dar vita ad una proposta che convince e piace. Ecco com’è.

Sedano rapa brasato con emulsione di semi zucca al curry e insalatina di cavolo rosso al lime

Il ristorante Secondo Tempo a Termini Imerese

Secondo Tempo è stato aperto nel 2014 da Campagna e si trova nel centro storico di Termini Imerese, a pochi chilometri da Palermo. Nel 2020 si sposta in un edificio di famiglia degli inizi del Novecento - perfettamente conservato - che ospitava al pianterreno il frantoio, dismesso nel 1986. Costruite su più piani, le sale si susseguono senza corridoi di collegamento e con i bellissimi affreschi originali in stile Liberty che adornano le pareti e i soffitti. Nel periodo estivo, i tavoli vengono spostati nella terrazza all’aperto. 

Come nasce il menu degustazione “coltivare”

Potrebbe essere inusuale immaginare un pranzo o una cena totalmente vegana nella terra dello street food, del pescato proveniente dai tre mari che circondano l’isola, delle carni che arrivano dai tanti allevamenti a pascolo libero. Ma sono diverse le motivazioni che hanno spinto Salvo Campagna (classe 1986) a dar vita ad un menu basato sull’utilizzo di soli prodotti vegani. Tra queste c’è stata l’esigenza di trasformare la difficoltà di reperire personale in una risorsa e quindi la necessità di limitare la scelta alla carta, concentrando principalmente l’attenzione della brigata di sala e cucina su due menu degustazione, uno (mare e terra, costo 75€) che mette insieme i piatti più rappresentativi e quelli più innovativi e, l’altro (Coltivare, costo 69€), interamente vegano.

Rigatoni al pesto di noci con ragù di seitan, pomodoro secco e formaggio vegano

Il menu vegano di Secondo Tempo: cosa si mangia

Entrando più nello specifico, si tratta di un menu che segue la stagionalità, appunto, “Secondo Tempo”, con ingredienti che, per la maggior parte, provengono dal territorio circostante con piccole eccezioni (come i cavoletti di Bruxelles proposti per l’insalata tiepida insieme alla crema di fagioli rossi piccante e salsa agrodolce alle arachidi). Inoltre si utilizzano certi amidi o solo acqua e farina al posto delle uova, il latte di mandorla, di soia, di riso o anacardi per dar vita ai formaggi: il mondo vegano è oggi molto ampio ed il percorso proposto non delude le aspettative e appaga occhi e palato. Dal cavolfiore gratinato ai carciofi alla brace, dalla minestra di legumi con tartufo al sedano rapa fino ad arrivare al dolce e alla piccola pasticceria: è un menu studiato, equilibrato e genera soddisfazione negli ospiti che si affidano ai consigli di sala della maître e sommelier Erika Sparacello.

Lo Chef Salvo Campagna di Secondo Tempo

Secondo Tempo
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