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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronache dall'autobus

Cronache dall'autobus

A cura di Sandra Figliuolo

Lo strano rapporto dei palermitani con il biglietto: "Si paga per acchianare?"

"Ma si paga per acchianare?". A Palermo esistono personaggi così, che fermano un autobus - il 102 - per sciogliere dubbi esistenziali e amletici. E, a giudicare da come si comportano mediamente i passeggeri davanti alle obliteratrici, c'è da pensare che davvero in tanti un biglietto dell'Amat non l'abbiano mai usato in vita loro.

Sul tagliando c'è una freccia che indica chiaramente come vada inserito per essere vidimato. E invece li vedi piantati lì, davanti alla macchinetta, che girano e rigirano e poi ad un certo punto dicono tutti la stessa cosa: "Ma che è? Non funziona?". Non si sa mai se fanno sul serio o se è solo un pretesto per poter viaggiare senza pagare e riutilizzare lo stesso biglietto e la stessa manfrina a ogni corsa.

L'altro giorno sul 101 all'altezza delle Poste di via Roma è salita una signora di una certa età, ben vestita, la classica "cittadina al di sopra di ogni sospetto". Finché non è spuntata la guardia giurata che le ha chiesto il biglietto. Lei l'ha esibito, timbrato, apparentemente perfetto. "Signora - ha detto però il controllore - non è valido" e poi ha scandito una data: "14 giugno 2022, è scaduto l'anno scorso!". La donna prima ha fatto l'indiana ("Ah? Giugno 2022? L'anno scorso?") e poi senza opporre resistenza ha detto: "Non è valido? Non c'è alcun problema, alla prossima scendo". E magari è salita sull'autobus successivo: cambiando mezzo e usando sempre lo stesso biglietto, ripetendo la sceneggiata - forse ci impiega 3 ore - ma alla fine allo Stadio, senza pagare, ci arriva.

Un altro tizio, sempre su una linea centrale, era veramente convinto di poter timbrare un biglietto vecchio, di quelli senza banda magnetica e aboliti un paio d'anni fa, e si lamentava perché non entrava nell'obliteratrice. 

Quello che fa terribilmente rabbia è che questi maghi del biglietto sono poi quasi sempre quelli che devono viaggiare - gratis - seduti, comodi, che si lamentano se c'è folla o se l'autobus non passa in orario, che imprecano perché il sevizio fa schifo (l'alibi migliore per non timbrare). Se non si paga "per acchianare", secondo loro come cavolo dovrebbe essere sostenuto economicamente il trasporto pubblico? Tu, cittadino che hai le idee confuse ogni volta che vedi un'obliteratrice o un controllore ricorda: non chiederti cosa può fare l'Amat per te, ma chiediti cosa puoi fare tu per l'Amat.

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