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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Strage Capaci, Piantedosi: "Lo Stato c'è e farà di tutto per sconfiggere la mafia"

“Sono onorato di essere qui come ministro dell'Interno in un anno anche importante della lotta alla mafia per i risultati ottenuti. Anche oggi c’è una importante operazione che insegna che lo Stato c'è”. A dirlo è stato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi arrivando all’Ucciardone di Palermo per le celebrazioni in occasione del 31esimo anniversario della strage di Capaci.  “Se la mafia ancora non è stata sconfitta lo Stato c'è e farà tutti percorsi che gli sono possibili”.

Fonte: Adnkronos

Strage Capaci, all’aeroporto concerto per ricordare le vittime della mafia

Oggi, a 31 anni dalla strage di Capaci in cui morirono per mano mafiosa il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i poliziotti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, la Gesap, la società di gestione dell’aeroporto Falcone- Borsellino, e il Teatro Massimo, in memoria di tutte le vittime di mafia, hanno organizzato un evento musicale in sala imbarchi che si é svolto alle 17,43 (l’orario di arrivo dell’aereo da Roma con a bordo Falcone).

E' stata eseguita la Sonata n. 1 in fa minore per clarinetto e pianoforte, Op. 120 n. 1 di Johannes Brahms (due movimenti).
Agli strumenti due giovani musicisti che fanno parte della Massimo Youth Orchestra diretta dal maestro Michele De Luca, la formazione giovanile della Fondazione Teatro Massimo di Palermo: Antonio Nogara (clarinetto) ed Enrico Gargano (pianoforte).
A chiusura , in prima assoluta, è stato eseguito il brano “Quarto Savona Quindici” (la sigla dell’auto di scorta a Giovanni Falcone),  composta per l’occasione da Salvatore Nogara.

All’evento hanno preso parte l’amministratore delegato di Gesap Vito Riggio, il presidente Salvatore Burrafato, la consigliera Giovanna Chiavetta, il direttore generale Natale Chieppa, i rappresentanti degli enti aeroportuali, delle forze dell’ordine e il sovrintendente della Fondazione Teatro Massimo di Palermo, Marco Betta e il maestro Michele De Luca.

Albero Falcone, ore 17.58: risuona il silenzio dopo l'elenco delle vittime delle stragi del '92 e del '93

17.58. Risuona, sotto l'albero Falcone, il minuto di silenzio del trombettista della polizia nell'ora esatta in cui, 31 anni fa, le tre auto di scorta del giudice Giovanni Falcone vennero fatte esplodere da una carica di tritolo piazzata sotto l'autostrada Palermo-Mazara del Vallo, all'altezza di Capaci.

A perdere la vita insieme al giudice, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Il minuto di silenzio è stata preceduto dalla voce dell'ex procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso che ha letto i nomi di tutte le vittime delle stragi del '92 e del '93 accompagnato dall'applauso della gente.

Vescovi siciliani, monsignor Raspanti: "Legalità, giustizia e solidarietà per sconfiggere la mafia"

A 31 anni dalla strage di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta, i vescovi di Sicilia ricordano tutte le vittime di Cosa nostra e "con motivazioni religiose, culturali e socio-economiche sempre più forti condannano ogni forma di criminalità che offende e limita la libertà individuale e condiziona la crescita sociale".

Nei giorni scorsi a Palermo, proprio per diffondere la cultura della giustizia e della solidarietà è stato stipulato un protocollo d'intesa tra monsignor Antonino Raspanti, presidente della Conferenza episcopale siciliana, e Antonello Cracolici, presidente della commissione Antimafia all’Assemblea regionale siciliana. L'intesa prevede la costituzione di un Osservatorio permanente sulla diffusione della legalità e Centri di aggregazione in ogni diocesi.

"Favorire un’azione comune per sconfiggere la mafia, introdurre una vera cultura della legalità e promuovere la giustizia e la solidarietà - dice il vescovo Raspanti -. Agevoliamo processi di integrazione, rafforziamo i principi di trasparenza e affianchiamo le istituzioni per il controllo territoriale su situazioni a rischio".

Strage Capaci, Salvatore Borsellino: "La manifestazione all'Ucciardone? La solita passerella"

"La manifestazione all'Ucciardone? La solita passerella. Se fossi stato a Palermo mi sarei tenuto ben lontano dalle celebrazioni ufficiali, non sarei andato come ha fatto giustamente Alfredo Morvillo, di cui sottoscrivo in pieno ogni parola. Mi sarei rifiutato di vedere queste sfilate. Gente che, come diceva mio fratello Paolo, avrebbe perso il diritto di parlare per come in vita Falcone è stato vergognosamente attaccato, denigrato e legittimato e oggi tutti lì a onorarlo". A dirlo all'Adnkronos è Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, il giudice ucciso nella strage di via d'Amelio, a proposito delle celebrazioni in occasione del 31esimo anniversario dell'attentato di Capaci in cui persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie, anche lei magistrato, Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta.

"Sarei sceso in piazza per protestare contro queste 'sfilate' di politici", aggiunge, sottolineando che "il 19 luglio (anniversario dell'eccidio di via d'Amelio sarà diverso. Come sempre. Non accetterò rappresentanti delle istituzioni a fare le passerelle. Come cittadino potrà venire chiunque, ma non permetterò che quel luogo sacro sia trasformato dalle istituzioni come set cinematografico per le loro sfilate".

Fonte: Adnkronos

Selima Giuliano, soprintendente ai Beni Culturali: "Albero Falcone luogo sacro"

Selima Giuliano, soprintendente ai Beni Culturali: “Questo albero rappresenta un luogo sacro, come una chiesa o un monumento. E non solo perché per 30 anni i palermitani hanno detto proprio qui no alla mafia. Quest’albero apparteneva ad una villa Liberty, il Villino Tagliavia, che è stata vittima del sacco di Palermo. E' un esempio del sacco, ecco perché lo abbiamo dichiarato di interesse culturale”.
 

L'assessore Carta: "Via Notarbartolo? Questo luogo non è più all’altezza della bellezza dell'albero Falcone"

L'assessore Carta: "Via Notarbartolo? Questo luogo non è più all’altezza della bellezza dell'albero Falcone"

Maurizio Carta, assessore alla Rigenerazione urbana: “Buon 23 maggio. Oggi ricorrenza importante, quest’anno si aggiunge qualcosa di più perché con l’occasione abbiamo deciso di ripensare e mettere in sicurezza questo albero a cui guardiamo con grandissima speranza. Stiamo pensando col Comune di Palermo di farne un prototipo. Una sorta di nuova “sorellanza” fra tre intelligenze. C’è l’intelligenza vegetale, per un intervento che ne salvaguardi la bellezza e il valore. L’intelligenza dell’architettura e del progetto, che sarà oggetto di una discussione pubblica. Questo luogo è ormai inadatto, non è più all’altezza della bellezza di questo albero. Quindi va ripensato. La terza intelligenza, quella della città, delle persone, coincide con l’intelligenza dei comportamenti. Questo posto non deve essere più soltanto un potentissimo sacrario della memoria, ma forse anche una forma nuova di spazio pubblico. Così, mettendo insieme l’intelligenza della natura, delle persone e dell’architettura la città sarà migliore”.

Maria Falcone: "Albero Falcone monumento di Palermo, lancio campagna affinché viva a lungo"

Maria Falcone: "Albero Falcone monumento di Palermo, lancio campagna affinché viva a lungo"

“È lei la padrona di casa è giusto sia lei a darvi il benvenuto”. Dice il presentatore, Turi Benintende, accogliendo sul palco Maria Falcone. “Questo è il momento più bello della giornata, vicina ai ragazzi e a chi viene da ogni parte d’Italia, sono con la parte migliore della città di Palermo - ha detto -. Per essere qua dovete avere un cuore e una mente ispirati a quelli che sono stati i sentimenti di Giovanni, la voglia di cambiamento di questa città che non possiamo dimenticare e che dobbiamo negli anni portare avanti. I nonni devono raccontare ai nipoti qual era la Palermo degli anni scorsi. Palermo è cambiata? È cambiata dal primo giorno della morte di Giovanni. Da quando ha iniziato a portare i biglietti per Giovanni qui all’albero. Non tutti sono cambiati. Ma ci aspettiamo che i giovani facciano la loro parte. Battimani per quei maestri bravi che hanno dato buoni insegnamenti ai nostri giovani".

"Giovanni ebbe a scuola il professore Salvo del liceo Umberto. Un professore illuminato. Giovanni nell’animo diventò un illuminista, perse quell’educazione cattolica che ebbe ricevuto in casa. Rimase un barlume di quella religione insegnata dalla nostra famiglia, ma grazie a quel professore ebbe un approccio illuminato. Quando vedo quel portone e quell’albero io rivedo Giovanni che esce da quel portone. Ero in macchina e stavo andando a scuola anche io. Lui andava al palazzo di giustizia, lui uscì col suo montgomery con i documenti che non lasciava mai, erano i fascicoli dei suoi processi. Quest’anno l’albero ha continuato a vivere. Questa è l’immagine di un albero ancora vivo. Siamo qui per ricordare i nostri morti nelle stragi del ‘92 e del ‘93, ma anche perché questo albero è in pericolo: ha una chioma molto grande e le sue radici sono costrette in una vasca piccola. Lancio dunque una campagna diretta affinché l’albero Falcone viva e non cada, sarebbe per tutta Italia una perdita. È un monumento nostro e lo stesso sovrintendente ci ha detto che ci darà una mano. Sarà fatta un’aiuola artisticamente bella. Cercheremo di aiutare questo albero. Siamo qua per continuare ad andare avanti assieme a questo albero”.

Strage di Capaci, il corteo arriva all'albero Falcone

Strage di Capaci, il corteo arriva all'albero Falcone

E' appena arrivato davanti all'albero Falcone di via Notarbartolo il corteo di studenti partito dall'aula bunker del carcere Ucciardone. In testa gli 80 sindaci bambini provenienti da tutte le scuole d'Italia e il sindaco di Palermo Roberto Lagalla dietro lo striscione 'Insieme contro le mafie'.

Sul palco, allestito davanti quella che era la casa di Giovanni Falcone, una gigantografia della storica foto che ritrae insieme i giudici Falcone e Paolo Borsellino scattata dal fotografo Tony Gentile. A fare da colonna sonora le canzoni 'Cento passi' e 'Pensa'. Il corteo, composto da centinaia di studenti, scout e semplici cittadini, è stato colorato dalle bandiere di Libera e dagli striscioni delle scolaresche, mentre ai balconi sono tornati i lenzuoli bianchi diventati simbolo della lotta alla mafia.

Ostellari (sottosegretario alla Giustizia): "Il 41 bis strumento indispensabile"

Ostellari (sottosegretario alla Giustizia): "Il 41 bis strumento indispensabile"

Il sottosegretario di Stato alla Giustizia, il senatore Andrea Ostellari, nel giorno del 31esimo anniversario della strage di Capaci, ha voluto esprimere il suo ricordo verso una figura che tanto ha dato nella lotta alla mafia. "La mafia - sottolinea Ostellari - è il più subdolo e pericoloso nemico della democrazia. Il ricordo degli eroi che sono caduti combattendola è scolpito nelle nostre istituzioni. 31 anni dopo la strage di Capaci, in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, la mafia non è del tutto sconfitta. Ha cambiato volto e modificato in gran parte il suo raggio d’azione». Il senatore è tornato anche sul tema del 41bis: «Per questo non possiamo permetterci di abbassare la guardia: servono fermezza e rispetto delle regole. In questo senso anche lo strumento del 41 bis si rivela fondamentale per la lotta a questa speciale forma di criminalità e per la difesa dell’ordine sociale".

Strage di Capaci: così Bagheria ha ricordato Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta

Strage di Capaci: così Bagheria ha ricordato Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli agenti della scorta

Una giornata intensa nel ricordo  del magistrato Giovanni Falcone, della moglie, anch'ella magistrato, Francesca Morvillo  e degli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, organizzata da diverse scuole di Bagheria, chi in classe, chi in luoghi rappresentativi, per ricordare chi si è spinto sino al sacrificio estremo della vita pur di garantire la legalità è quella che si è svolta oggi a Bagheria. L'amministrazione comunale, al completo, con in capo il sindaco Filippo Maria Tripoli, hanno presenziato agli eventi e portato la testimonianza dell'istituzione comunale.

Si è partiti dall'Icre, primo bene confiscato alla mafia con la legge Rognoni La Torre. La manifestazione, dal titolo "Sentinelle di memoria e testimoni di bellezza", organizzata dalla scuola Buttitta con la supervisione del dirigente scolastico Giuseppe Carlino e l'organizzazione del professor Emanuele Tornatore, in ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta, ha voluto celebrare un momento di memoria e legalità in un luogo di morte e di bruttezza; numerosi gli interventi che si sono intervallati con momenti di spettacolo; a rendere più suggestivo l'evento anche l'intervento musicale del professore Luciano Inguaggiato, maestro sassofonista che ha aperto la giornata suonando alcuni brani di Ennio Morricone come "Nuovo cinema Paradiso".

Non solo una giornata in ricordo delle vittime della strage ma anche una riflessione sul fenomeno della criminalità organizzata nel nostro territorio a favore della legalità. Il ricordo delle vittime e la conoscenza del fenomeno rappresentano i primi passi per portare avanti le idee di Falcone, la sua eredità lasciata ai cittadini siciliani. Con questo spirito è stata organizzata anche la manifestazione dall'istituto comprensivo statale “Bagheria - IV Aspra", atto finale del concorso di idee “Un Albero per la Legalità” finalizzato alla realizzazione di un’opera scultorea in legno in quello che dovrebbe diventare un “Museo Verde" presso il plesso scolastico Girgenti.

A Villa Butera, nel teatro, si è svolta una manifestazione con protagonisti i più piccoli. A realizzarla la scuola paritaria, Oplà. Erano presenti varie esponenti del mondo della cultura bagherese e non solo.

Il ministro Nordio: "Fare luce su pagine buie del passato"

"Non possiamo non ricordare come le stragi di matrice terroristico-mafiosa, che esattamente 30 anni fa si susseguirono a Firenze in via dei Georgofili e a Milano, in via Palestro, sono ancora in cerca di verità e giustizia', come ha richiamato il Presidente della Repubblica. Non possono esserci pezzi mancanti, né zone d’ombra nella conoscenza di pagine così drammatiche e decisive della nostra storia". E' il monito del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, che, non potendo essere presente all'evento di Palermo per il 31esimo anniversario della strage di Capaci a causa del Consiglio dei ministri, ha inviato un messaggio alla Fondazione Falcone.

"Il ministero della Giustizia, da parte sua, farà di tutto, secondo i compiti assegnati dalla Costituzione, per assicurare agli uffici giudiziari gli strumenti più adeguati e le tecnologie più aggiornate, perché assolvano al loro alto compito: continuare a fare luce sulle pagine buie del passato e combattere contro le mafie di oggi, più transnazionali e più imprenditoriali", ha sottolineato Nordio.

Strage Capaci, Schifani: "Contrasto alla mafia nel segno dell'unità politica senza se e senza ma"

Strage Capaci, Schifani: "Contrasto alla mafia nel segno dell'unità politica senza se e senza ma"

"L'apertura di un museo della memoria delle vittime e del contrasto alla mafia è una bella iniziativa, frutto della buona volontà della professoressa Falcone e del sindaco, e su questo la Regione ha assunto un impegno: fare in modo che il  museo possa essere vivo e funzionare, così da consentire un'attività di visita e di riflessione tutto l'anno e non soltanto nelle  date in cui ci riuniamo per commemorare gli eccidi dei giudici Falcone e Borsellino". Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, partecipando alle commemorazioni per il trentunesimo anniversario della strage di Capaci svoltesi oggi fra Palazzo Jung e l'area allestita all'esterno dell'aula bunker dell'Ucciardone, a Palermo.   

"La mafia - ha aggiunto il governatore - si combatte nel segno dell'unità, che è coesione delle forze politiche e sociali, del volontariato e dei giovani, molto presenti oggi, che hanno impresso un cambiamento generazionale nella consapevolezza che la mafia è male e va contrastata con la crescita delle coscienze. Quella del museo - ha proseguito intervenendo dal palco - è una iniziativa importante e ho deciso di sottoporla al Parlamento siciliano. Non è solo una scelta del governo della Regione, perché sul contrasto alla mafia non ci si deve dividere. Il passaggio del progetto del museo in Assemblea regionale consentirà a tutti i partiti di dire la propria, di condividere, di sentirsi ugualmente responsabili e protagonisti. L'ho sempre detto, sia quando ero all'opposizione sia in maggioranza: mai fare regali alla mafia, la politica deve essere unita nel contrastarla, senza se e senza ma. Il governo regionale farà la sua parte, sono convinto che tutte le formazioni politiche aderiranno al mio appello".

Maria Falcone: "Giovanni e Paolo hanno fatto una nuova Italia"

"Quel 23 maggio, per me la scomparsa di Giovanni (Falcone, ndr) significava che era tutto finito ma poi ci fu una cosa che mi ha condotto a fare tutto questo. Un'amica mi portò un biglietto che aveva preso sotto l'albero Falcone in cui c'era scritto 'non siete morti invano, continueremo noi la vostra lotta'. C'era questa sostituzione di tutta la città, di tutta la società civile a continuare la lotta dei magistrati. E allora pensai che ce la potevamo fare e ce l'abbiamo fatta se siamo qui a parlarne ancora dopo 30 anni. Giovanni e Paolo sono diventati degli eroi per i giovani, come per noi lo erano gli eroi del Risorgimento. Ecco, Giovanni e Paolo hanno fatto una nuova Italia". Così Maria Falcone, sorella del giudice ucciso nel '92, parlando dal palco dell'Ucciardone per il 31esimo anniversario della strage di Capaci.

Mafia, il procuratore De Lucia: "La Cupola oggi non c'è ma aspira a ricreare un vertice"

"Oggi la Cupola non c'è, ha smesso di riunirsi da tanto tempo, ma solo grazie alla pressione enorme che le forze di polizia hanno operato. Ma la mafia non è una struttura parcellizzata come, ad esempio, le camorre. E' una struttura che conserva una sua unitarietà e cha aspira costantemente a ricreare un vertice, ma oggi la storia la conosciamo e proprio il metodo Falcone ci consente di conservare informazioni che ci consentono di neutralizzare i tentativi". Lo ha detto il procuratore capo di Palermo, Maurizio De Lucia, durante la commemorazione della strage di Capaci.

"Un futuro senza mafia è possibile? No, un futuro senza mafia è certo", ha aggiunto De Lucia, secondo cui "non avrebbe senso altrimenti tutto ciò che facciamo. La mafia c'è e la dobbiamo combattere ma l'obiettivo finale c'è, lo dobbiamo a Giovanni Falcone". 

Strage Capaci, Meloni: "Ero una quindicenne sconvolta e decisi di impegnarmi in politica"

Strage Capaci, Meloni: "Ero una quindicenne sconvolta e decisi di impegnarmi in politica"

"Trentuno anni fa ero una quindicenne, sconvolta dall'efferatezza di quella stagione di stragi mafiose. Scelsi di impegnarmi in politica perché lo vidi come lo strumento più utile per fare qualcosa, per non rimanere con le mani in mano. L'ultimo arresto quello di Matteo Messina Denaro è la testimonianza dell'impegno instancabile di tanti uomini e donne delle Istituzioni". Così la premier Giorgia Meloni nel suo messaggio letto durante la cerimonia, in corso a Palermo, per l'anniversario della strage di Capaci, sottolineando come "il dolore provocato da quegli omicidi sia indelebile". Oggi Meloni ha deposto una corona d’alloro nel Parco intitolato ai iugdici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel quartiere Montagnola a Roma

Strage Capaci, Schlein: "La mafia va combattuta ogni giorno per difendere la nostra democrazia"

"Dopo 31 anni resta intatto il ricordo e si rafforza l’esempio di coraggio, integrità e tensione morale che costarono la vita a Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro".

Lo dice Elly Schlein, segretaria nazionale del Pd, che aggiunge: "Non dimenticare quell’eredità oggi significa soprattutto agire tutte e tutti ogni giorno, ovunque, per combattere le mafie e difendere la nostra democrazia. Significa non sottovalutare mai l’infiltrazione mafiosa nell’economia ed elevare e rafforzare i presidi di legalità, giustizia sociale e trasparenza. Significa fare una battaglia culturale per estirpare l’omertà e contrastare la corruzione".

Strage Capaci, La Russa: "L'Italia non dimentica le vittime di mafia, sono un esempio per tutti noi"

“Oggi ricorre il 31esimo anniversario della morte di Giovanni Falcone, ucciso per mano della mafia assieme alla moglie Francesca Morvillo e ai tre uomini della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani. Lui così come Paolo Borsellino e tanti altri magistrati e uomini delle Forze dell’ordine hanno perso la vita perché temuti da Cosa nostra. La loro professionalità, la loro determinazione e il loro coraggio non solo misero in ginocchio la mafia ma furono e sono tuttora, un esempio per tutti noi. L’Italia non li dimentica”. Così il presidente del Senato Ignazio La Russa, in occasione del 31° anniversario della strage di Capaci.

Strage Capaci, Grasso: "Aula bunker simbolo di una svolta epocale"

Strage Capaci, Grasso: "Aula bunker simbolo di una svolta epocale"

"La mafia è negazione di diritti, è diseguaglianza, è favoritismo, prevaricazione, corruzione ed è questo che dobbiamo far sapere soprattutto ai giovani. Quest'aula bunker (carcere Ucciardone, ndr) è un simbolo di una svolta epocale che c'è stata nella storia di Palermo, nella storia di Italia. Uno spartiacque da dove finalmente si è dimostrato che la mafia esiste". Così Pietro Grasso intervenendo dal palco dell'Ucciardone per il 31esimo anniversario della strage di Capaci.

Fonte: Adnkronos

Strage Capaci, il ministro dell'Istruzione: "Ricordare Falcone e Borsellino per costruire un'Italia migliore"

"La promozione della cultura della legalità è uno degli obiettivi fondamentali del nostro sistema scolastico, nel quadro più ampio dell’educazione alla cittadinanza attiva e consapevole. Per questo il nostro ministero sta lavorando al potenziamento dell’educazione civica e ad altre iniziative per consolidare la cultura del rispetto e del dialogo, che è alla base della nostra democrazia. È con questo spirito che oggi ricordiamo e onoriamo le figure dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, insieme con tutte le altre vittime delle mafie. A loro va il nostro impegno costante a costruire un’Italia migliore, capace di dare piena attuazione ai valori imperituri della nostra Costituzione”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, in occasione del 31° anniversario della strage di Capaci.

“Ringrazio personalmente tutti gli studenti e i docenti che oggi, nell’Aula Bunker e nelle strade della città di Palermo, partecipano in prima persona a questo ricordo e a questo impegno, in rappresentanza dell’intera comunità educativa nazionale”, ha concluso il ministro.

Arresto Messina Denaro, il vicecomandante del Ros: "Soldi trovati dimostrano che sua latitanza aveva un prezzo"

"E' una mattina che ricorderemo per sempre". Così il colonnello Gianluca Valerio, vicecomandante del Ros, durante la manifestazione per ricordare Giovanni Falcone a Palermo, ricordando i momenti che hanno portato all'arresto di Matteo Messina Denaro lo scorso 16 gennaio. Mostrati alcuni 'pizzini' del boss. "Messina Denaro ha gestito la sua latitanza anche con un grande potere economico oltre che con un potere criminale - dice Valerio - Il denaro liquido trovato è la parte più evidente che dimostra che la sua latitanza aveva un prezzo".

Fonte: Adnkronos

Strage Capaci, Metsola: "La battaglia contro le mafie non ha confini"

Strage Capaci, Metsola: "La battaglia contro le mafie non ha confini"

"Con il vostro instancabile impegno proteggete e conservate la memoria di uomini e donne che con coraggio e libertà rappresentano il simbolo nella battaglia alle mafie. Le nuove generazioni non dovranno più avere paura e la mafia perderà sempre. Quella contro le mafie è una battaglia di tutti e non ha confini, il Parlamento europeo è in prima linea nel combattere la corruzione e l'utilizzo illecito dei fondi pubblici". Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, in un videomessaggio trasmesso durante la cerimonia in corso, davanti al carcere Ucciardone a Palermo, per il 31esimo anniversario della strage di Capaci.

Fonte: Adnkronos

Strage Capaci, De Lucia: "A Palermo è cambiato molto ma ci sono ancora zone grigie"

Strage Capaci, De Lucia: "A Palermo è cambiato molto ma ci sono ancora zone grigie"

“A Palermo in questi anni è cambiato molto ma non tutto, perché ci sono ancora delle zone, definiamole grigie, di indifferenza o di ricerca della forza della mafia. Molto è cambiato, però, basta vedere i giovani che ci sono qui, la loro partecipazione e, soprattutto, la consapevolezza che hanno di quello che è accaduto negli anni Novanta”. Così il procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia, arrivando all’Ucciardone per le celebrazioni in occasione del 31esimo anniversario della strage di Capaci.

Fonte: Adnkronos

Lagalla: "Sento di avere un dovere preciso verso i cittadini e i giovani"

Lagalla: "Sento di avere un dovere preciso verso i cittadini e i giovani"

"Il valore incrollabile della memoria ci richiama, oggi, nel trentunesimo Anniversario della strage di Capaci, alla responsabilità che lo Stato è chiamato ad assumere nei confronti delle giovani generazioni, che dalle istituzioni si attendono condotte capaci di farsi testimonianza di un collegiale impegno a tutela dei diritti e delle libertà individuali, della dignità della persona, del rifiuto al ricatto mafioso". Così dichiara il sindaco Roberto Lagalla, in occasione della celebrazione del trentunesimo anniversario della strage di Capaci.

"Con questa convinzione, la Città Metropolitana di Palermo, con il supporto della Regione Siciliana, ha aderito al progetto della Fondazione Falcone per la realizzazione del 'Museo del presente e della memoria della lotta alle mafie', dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nella sede metropolitana di Palazzo Jung. Uno spazio immaginato insieme alla professoressa Maria Falcone che non sarà di sola memoria, quanto piuttosto un luogo di riflessione, di condivisione, per un nuovo patto generazionale, a sostegno della legalità. Con questa iniziativa, intimamente saldata all’impegno dell’ente locale nell’assicurare trasparenza amministrativa e gestionale, intendiamo contribuire a un nuovo e ulteriore avanzamento della cultura dell’antimafia in questa città. Come sindaco - conclude Lagalla - per l’amministrazione che rappresento, sento di avere un dovere preciso verso i cittadini e i giovani: il buon governo, nonostante le molteplici difficoltà che ogni giorno occorre affrontare e superare. Una Città ben governata è una Città dove i diritti civili e sociali vengono garantiti senza alcuna intermediazione abusiva ed è questo il miglior antidoto contro la subcultura mafiosa". 
 

Strage Capaci, Melillo: "Nessun arretramento in lotta contro la mafia"

"Dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro non c'è nessun arretramento. Non si può in alcun modo coltivare l'illusione che cosa nostra e le altre organizzazioni mafiose siano meno pericolose rispetto al passato". A dirlo a Palermo, in occasione della commemorazione delle vittime della strage di Capaci del 1992, è il procuratore nazionale Antimafia, Giovanni Melillo.

Fonte: Adnkronos

Strage Capaci, Bevilacqua (M5S): "Ribadire importanza leggi antimafia volute da Falcone"

Strage Capaci, Bevilacqua (M5S): "Ribadire importanza leggi antimafia volute da Falcone"

“Le istituzioni hanno il dovere di ricordare il sacrificio degli uomini e delle donne dello Stato che hanno perso la vita, ma devono essere coerenti con l’eredità consegnata alla nostra società da eventi drammatici come la strage di Capaci. Per questo il 23 maggio è utile ribadire l’importanza delle leggi volute dal Parlamento per contrastare la mafia nel solco di un metodo tracciato da Giovanni Falcone, senza tentennamenti, scongiurando depenalizzazioni di reati gravi, depotenziamento di strumenti fondamentali per la magistratura come le intercettazioni o riforme gradite alla mafia sull’ergastolo ostativo”. Lo afferma la senatrice palermitana del Movimento 5 Stelle, Dolores Bevilacqua, nel giorno della commemorazione delle vittime della strage di Capaci.

Strage Capaci, Maria Falcone: "L'arresto di Messina Denaro ha chiuso un cerchio"

Strage Capaci, Maria Falcone: "L'arresto di Messina Denaro ha chiuso un cerchio"

"Io credo che con l'arresto di Messina Denaro si sia chiuso un cerchio. Si è messo finalmente al 41 bis l'ultimo dei sanguinari di Cosa nostra, quelli che sono stati responsabili delle stragi del 1992 e del 1993. Come dice Tina (Montinaro, ndr), credo che la giustizia debba continuare ad andare avanti e scoprire se c'era qualcosa dietro alla mafia". Così Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso nella strage di Capaci, in occasione dell'inaugurazione del museo che sarà dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino a Palazzo Jung di Palermo.

"Quella di oggi è soltanto la posa di una prima pietra di quello che sarà, spero a fine ottobre, il museo della memoria - ha spiegato -. Trovo importantissimo che questo bene così bello ma trascurato sia ridato alla città e che in questi luoghi i ragazzi possano trovare la memoria ma anche la voglia di lavorare per migliorare la Sicilia".

Fonte: Dire

Strage Capaci, Intravaia: "Non è tempo di abbassare la guardia"

Strage Capaci, Intravaia: "Non è tempo di abbassare la guardia"

"Oggi è il giorno dedicato al ricordo di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Oggi è il 31esimo anniversario della terribile strage di Capaci in cui questi servitori dello Stato persero la vita; oltre un trentennio che non è trascorso invano, perché grazie al loro sacrificio, e a quello di tanti altri caduti per mano mafiosa, la Sicilia ha cambiato pagina e lo Stato ha messo a segno colpi durissimi contro la criminalità organizzata, ultimo in ordine di tempo l’arresto di Matteo Messina Denaro". E' quanto afferma Marco Intravaia, deputato regionale di FdI e componente della Commissione regionale Antimafia.

"Non è ancora il tempo di abbassare la guardia  - continua Intravaia - come ci racconta la cronaca ogni giorno, Cosa nostra non si è rassegnata e tenta sempre di rialzare la testa. Ognuno di noi può contribuire a dare un senso a quelle morti: rispettando le regole e restando nel solco della legalità, esponenti delle istituzioni e società civile, tutti uniti dal desiderio che la nostra terra un giorno sia veramente libera dal giogo mafioso. Oggi pomeriggio, sarò presso l’albero Falcone in mezzo a migliaia di palermitani, tantissimi non ancora nati all’epoca delle stragi, che con la loro presenza testimoniano il significato della frase diventata poi famosa, scritta su un lenzuolo il giorno dei funerali: 'Non li avete uccisi, perché le loro idee continueranno a camminare sulle nostre gambe'. E quelle idee si muovono di generazione in generazione e crescono nei più giovani, facendo respirare un’aria nuova alla città di Palermo e a tutta la Sicilia”.

Strage di Capaci, Cracolici: "Memoria unica arma di mobilitazione civile ma non sia ridotta a un giorno solo"

Strage di Capaci, Cracolici: "Memoria unica arma di mobilitazione civile ma non sia ridotta a un giorno solo"

"La mafia ha scelto di inabissarsi, sperando di far dimenticare alla società civile ciò che è stato, ma la nostra terra ha un calendario drammatico, scandito giorno per giorno dai nomi delle vittime di cosa nostra. Per questo la memoria, che è l'unica vera arma per mobilitare la coscienza civile, non può essere confinata a un giorno soltanto. Negli anni la scuola ha fatto un lavoro straordinario, tenendo alta la vigilanza contro la mafia, ma non può essere l'unico luogo dove se ne parla: oggi chi ha 30 anni non c'era allora e non può ricordare la tensione emotiva dei giorni successivi alle stragi. Lavorare sulla memoria è fondamentale, perché quel tempo può tornare". Lo ha detto il presidente della commissione regionale Antimafia, Antonello Cracolici, nel giorno in cui ricorre il trentunesimo anniversario dell'attentato di Capaci.

Commemorazioni strage di Capaci, il ministro Piantedosi è atterrato a Palermo

Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi è appena arrivato all'aeroporto Falcone e Borsellino di Palermo dove è stato accolto dal prefetto Maria Teresa Cucinotta e dalle altre autorità. Prima tappa sarà la stele di Capaci dove il ministro deporrà una corona in ricordo delle vittime della strage del 23 maggio di 31 anni. Poi andrà a Palazzo Jung, in via Lincoln, dove verrà ospitato il museo che sarà dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Subito dopo si recherà all'aula bunker dove all'esterno è stata allestito un palco dove ci saranno anche 80 baby sindaci ad accogliere le autorità.

Fonte: Adnkronos

Striscione Cisal in ricordo del 23 maggio: "Ma l'impegno contro la mafia sia quotidiano"

Striscione Cisal in ricordo del 23 maggio: "Ma l'impegno contro la mafia sia quotidiano"

Uno striscione per ricordare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro nel 31esimo anniversario della Strage di Capaci è stato affisso al balcone della sede della Cisal Sicilia, a Palermo, tra via Marchese di Villabianca e via Duca della Verdura.

"Un gesto che è diventato una sorta di tradizione e con il quale vogliamo ribadire la nostra gratitudine e ammirazione per chi ha dato la vita nella lotta contro la mafia - dicono Giuseppe Badagliacca e Nicolò Scaglione di Cisal Sicilia – e che quest’anno è reso ancor più significativo da due striscioni realizzati da alcuni studenti e che abbiamo avuto il piacere di esporre. Giornate come quella di oggi servono a ricordare a tutti l’importanza della legalità e della lotta alla mafia, impegni che non possono limitarsi solo al 23 maggio ma che devono diventare uno stile concreto e quotidiano per le istituzioni, le realtà sociali e tutti i cittadini".

Strage Capaci, la polizia ricorda il sacrificio degli agenti Montinaro, Schifani e Dicillo

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"Capaci 23 maggio 1992. Nella Quarto Savona Quindici, l’auto di scorta a Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, c’erano i giovani poliziotti Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Per non dimenticare il sacrificio di chi ha dato la vita in difesa di libertà e democrazia", è il tweet della polizia di Stato in ricordo delle vittime della strage di 31 anni fa.

Il ministro Crosetto: "A Capaci uccisi Falcone, la moglie e la scorta ma non i loro ideali"

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"A Capaci uccisero il giudice Falcone, la moglie Francesca Morvillo e la scorta, non i loro ideali, sopravvissuti e rafforzati, condivisi da tutti i servitori dello Stato. La mafia si nutre d'indifferenza e paura, ma nulla può di fronte all'esempio". Così il ministro Guido Crosetto, in un tweet del ministero della Difesa, in ricordo delle vittime dell'attentato del 23 maggio 1992.

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