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Disabili gravissimi, assegno negato: "Vorrei un letto che mi renda la vita più facile" | VIDEO

Dopo il decreto Crocetta dell’estate 2017 e i successivi aggiornamenti, alcune persone si sono rivolte agli avvocati. “Quello che avrebbe dovuto essere un provvedimento urgente sta creando parecchie difficoltà”

Tutti ricordano la sfuriata di Pif all’indirizzo dell’ex governatore Crocetta, servita sicuramente a spingere sull’acceleratore per cercare di rispondere alle esigenze dei siciliani con disabilità. Tanto che, a stretto giro, la Regione emanò un decreto con carattere d’urgenza che prevedeva un assegno temporaneo per i disabili gravissimi, che poi avrebbero dovuto sottoporsi ai controlli dell’Asp per valutare l’idoneità per l'accesso al sussidio. Ad alcuni di loro però è stata rigettata l’istanza dopo oltre un anno: “Quei soldi mi servono per le medicine. E poi vorrei una doccia e un letto che mi rendano più facile la vita”, racconta uno di loro.

Sono diverse le persone che, di fronte a quella che considerano un’ingiustizia, hanno deciso di rivolgersi a due avvocati per far valere i propri diritti. Tra questi il signor Gabriele Fontana, 67 anni: “Ho queste malattie sin da piccolo, mia madre mi portava sempre negli ospedali. Anche lei aveva presentato l’istanza, ma mentre stava aspettando l'esito è deceduta”. Un anno dopo la verifiche infatti l’Unità di valutazione multidimensionale dell’Asp ha dato risposta negativa. "L'Asp si è limitata a comunicare che non è stata accettata la sua domanda. In quella stessa lettera venivano concessi solo 60 giorni per il ricorso e quindi per ottenere le schede di valutazione", spiega l'avvocato Salvatore Costa.

"L'iter doveva essere quello della massima urgenza - prosegue il legale - perché si sono visti recapitare le comunicazioni soltanto nell'agosto dell'anno successivo, senza allegare le schede di valutazione. Questi soggetti si sono rivolti a noi per fare le richieste d'accesso agli atti e presentare il ricorso per tempo". Secondo l'avvocato e il collega Gianluca Milazzo ci sarebbero state alcune criticità già nell'impostazione del decreto: "Intanto non è stata stabilita l'autorità alla quale rivolgersi proprio in caso di ricorso. Dopo i patti di cura, necessari per ottenere le somme provvisorie, dovevano essere fatti i piani di assistenza individuale. Questi Pai però sembrano essere lontani dall'essere approvati".

Attese e disagi che rendono più complicate le giornate dei disabili. "Anche un mese in queste condizioni - spiega la psicologa Lunia Ales, del comitato "Siamo handicappati no cretini" - può costituire un problema. Spesso ci sono casi limite per i quali consigliamo di contattare altri medici, meglio se in strutture pubbliche, per ottenere una seconda valutazione sulla propria situazione. Purtroppo sono decisioni con un alto tasso di discrezionalità. Anche noi abbiamo ricevuto numerose segnalazioni, in alcuni casi anche per persone che erano state giudicate idonee ma sono state rivalutate negativamente. L'assessore Razza è intervenuto per alcuni aspetti tecnici, ma ci aspettiamo una sempre maggiore attenzione".

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