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"Pagaie rosa" contro il tumore al seno, la riabilitazione avviene in canoa

La squadra di dragon boat del circolo nautico diretta da Giovanna Analdi ha deciso di affiancare in acqua un gruppo di undici donne operate di tumore al seno

Sconfiggere il tumore al seno si può e la riabilitazione passa anche attraverso lo sport. A dimostrarlo è l'impegno della squadra di dragon boat (una canoa di 20 posti sulla quale si pagaia seduti su assi di legno ndr.) del circolo nautico cittadino diretta da Giovanna Analdi, che ha deciso di affiancare in acqua un gruppo di undici donne operate di tumore al seno. 

Seguite dalla dottoressa Cettina Migliore inizieranno, in acqua, un percorso di riabilitazione psico-fisica che, se da una parte completa il recupero funzionale favorendo il drenaggio del braccio, dall'altra permette di superare in gruppo le difficoltà, con la pratica di un'attività sportiva. L'iniziativa, sostenuta dall'associazione italiana lotta ai tumori e dall'associazione italiana fisioterapisti della Regione Siciliana, è il primo apppuntamento per la squadra “Rosanero” costituitasi lo scorso luglio in occasione del varo del dragon boat.

Il primo appuntamento è per martedì 14 marzo alle 14,30 alla Cala. Interverranno: Ottavio Gueli, presidente del Circolo Nautuco di Palermo, Giovanna Analdi, dirigente di “Donne in rosa”, Giusi Scafidi, presidente della IV commissione consiliare alla Salute, la dottoressa Cettina Migliore e Francesca Glorioso della Lilt di Palermo.

“Se queste donne sono sul dragon boat - dice Giovanna Analdi - hanno già vinto il tumore perchè con forza e tenacia si sono impegnate per essere presenti a questo appuntamento. Anche per l'equipaggio di noi 'Donne in rosa' che da tre anni lo pratica a livello agonistico, è una bella soddisfazione poterle supportare in un momento così difficile e delicato della loro vita. Lo sport, ancora una volta, è veicolo di solidarietà e di valori”.

Il dragon boat è stato acquistato grazie alla raccolta fondi di uno spettacolo di beneficenza che ha visto la mobilitazione di artisti, cittadini, associazioni ed istituzioni.Tra cui, anche il Comune. “Continua il percorso di recupero socio-sanitario iniziato lo scorso anno - spiega Giusi Scafidi, presidente della quarta commissione consiliare alla Sanità e alle Politiche sociali - è anche un'opportunità di socializzazione per le tante donne che spesso sono lasciate da sole a convivere con una malattia che le devasta sul piano fisico ma soprattutto psicologico. Insieme, ciascuno per la propria parte, deve poter mettere in campo, progettied azioni per lottare contro la malattia e costruire condizioni dignitose di vita, contro i pregiudizi e il dolore”.

La pratica del Dragon Boat nasce nel 1996 dalla volontà di un medico statunitense, il dottor Mcr Mckenzie, che ha sperimentato con un gruppo di donne pioniere come, in contrasto con le teorie del periodo, il movimento ritmico e ciclico della pagaiata costituisse una sorta di linfodrenaggio naturale favorendo la prevenzione del linfedema.


 

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