Lettera aperta di un pendolare con disabilità visiva: "I bus a Palermo sono un dramma"
Ho deciso di condividere la mia esperienza con voi, ma lo faccio anonimamente, perché penso di parlare anche per tanti altri utenti, anche se non nella mia stessa situazione. Sono nato a Palermo ma non ci vivo, per motivi di studio e non solo ci vado spesso. Ho una disabilità visiva per cui non ho né patente né auto: e penso sia ciò che di peggio possa accadere ad un pendolare, in quanto lo obbliga a confrontarsi con uno dei problemi più evidenti della città.
Molti lo avranno già capito: mi riferisco ovviamente al trasporto pubblico, specialmente ai bus, almeno per la mia esperienza. Personalmente il mezzo che uso di più è il treno: ovviamente perché vengo da fuori, ma anche per spostarmi in città. Nonostante passi solo ogni 30 minuti e abbia un costo più alto, il solo fatto di avere la certezza che all’orario stabilito effettivamente arrivi in stazione (a meno di problemi straordinari) lo rende per me sempre e comunque preferibile.
Il treno però non arriva dovunque e se la destinazione è ancora lontana può venire la tentazione di prendere un mezzo. Gli utilizzatori abituali sono consapevoli di ciò a cui vanno incontro, ma ci sono anche i poveri turisti che, facendo affidamento sulle frequenze indicate nelle paline, si illudono che qui funzioni come in ogni altra grande città. Invece no, perché qui a Palermo non ci facciamo mancare nulla quanto a disservizi. Che sono sotto gli occhi di tutti.
Il dramma più evidente sono le attese: semplicemente non quantificabili per la stragrande maggioranza delle linee (una volta più di un’ora per prendere il 100), forse ancora ragionevoli solo sul 101 o sul 102. Il che significa sostare per un tempo indefinito sotto il sole cocente o sotto la pioggia battente. Nessun tipo di segnalazione alle fermate sulle attese in tempo reale, con utenti abbandonati a loro stessi a chiedersi se quella linea passerà prima o poi.
Gestione degli abbonamenti semplicemente anacronistica (assurdi la mancanza di una tessera elettronica e il dividerli in una tessera plastificata e un tagliando cartaceo, senza possibilità di renderli digitali o anche solo richiederli online), come lo sono anche il sistema informatico e informativo sia aziendale che a bordo (sito web datato e poco utile, e-mail inservibile, segnalazione delle fermate sui bus inesistente). Sono solo alcuni esempi, mi sto già dilungando.
Vorrei chiudere con tre appelli. Ai palermitani e a tutta l’utenza: per avere bus moderni, infrastrutture adeguate, paline elettroniche e tutto ciò che hanno le città civilizzate serve che l'Amat abbia le disponibilità per farlo, e per averle non ha bisogno dei furbi che salgono senza biglietto o con un biglietto che non obliterano mai, ha bisogno che tutti paghino la propria corsa, che sia col biglietto o con l’abbonamento. Non pagare il biglietto perché i servizi sono scadenti non fa che alimentare questo circolo vizioso, che siamo noi per primi a dover spezzare. E quando possibile non prendete la macchina, usate i mezzi, anche con tutti i loro disservizi, specie per i piccoli spostamenti.
All'Amat: nonostante, per uno dei motivi sopra indicati, abbiate fatto vivere ai richiedenti del bonus trasporti un autentico incubo, spero possiate usare questi fondi (e i futuri) per migliorare i servizi offerti agli utenti, ai vecchi e ai nuovi, che sicuramente arriveranno non appena si renderanno conto che i bus saranno più efficienti. Più utenti, più biglietti, più incassi, più servizi: questo è un circolo virtuoso.
Alla nuova Amministrazione comunale (in special modo nelle persone del sindaco Lagalla e dell’assessore alla mobilità Carta): da palermitano mi vergogno quando sento dire ai turisti che non siamo una città civile, ma mi vergogno ancora di più quando sono costretto a dire che una persona con i miei problemi dovrebbe andare a vivere in città come Milano. Perché nella mia amata (nonostante tutto) città, non avere possibilità di guidare un’auto è l’handicap peggiore che si possa avere. Siate gli alfieri di una rivoluzione della mobilità che soprattutto i palermitani desiderano. Spero che, se ancora non si sta attuando una svolta seria in questo senso, tutti la possiamo presto rendere realtà. Per tutti i palermitani, i turisti e coloro che vorrebbero vedere una città finalmente al passo coi tempi, ma soprattutto per chi non ha un’alternativa ai mezzi.