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Domenica, 28 Aprile 2024
Politica

Bonaccini a Palermo: "Con me segretario si cambia, il Pd sceglierà i suoi candidati con le primarie"

Il presidente della Regione Emilia-Romagna, nella sua tappa in Sicilia in vista del congresso, ha parlato anche di lotta alla mafia: "E' un impegno prioritario, non si deve mai abbassare la guardia". Sì al Reddito di cittadinanza ma "bisogna puntare a far trovare lavoro a chi l'ha perso o non l'ha mai avuto" 

"Ho trovato incredibile che alle ultime politiche nessun dirigente del gruppo nazionale si sia candidato nei collegi uninominali. E' un messaggio molto chiaro: nessuno va a sfidare gli altri per timore di perdere. Se divento segretario garantisco, immaginando che rimanga questa legge elettorale, la prossima volta alle politiche faremo scegliere agli elettori i candidati e le candidate al Parlamento con le primarie. Quanto meno se dobbiamo sbagliare è giusto che sbagliamo tutti insieme e non quattro chiusi in una stanza a Roma".

Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna e candidato alla segreteria del Pd, dice "no" alle liste al chiuso. E da Palermo, dove ieri ha fatto tappa per la campagna elettorale in vista del congresso, ha annunciato un cambiamento. A partire dalla selezione della classe dirigente del Pd.

"Se divento segretario del Pd - ha affermato - cambierò: non ci vorranno più sei mesi per eleggere il segretario o la segretaria perché in questo appariamo marziani nel rapporto tra i nostri tempi e quelli di vita delle persone". Stop anche alle correnti: "Spero che la stagione delle correnti sia finita, ma non perché ce l’abbia con le correnti in sé: non sono il male in quanto tale. Mi pare però che in questo partito siano diventate via via negli anni più fonte di divisione che di contributo, così come mi pare non abbiano contribuito a selezionare la classe dirigente più adeguata. Spesso è andato avanti chi applaudiva il capo corrente di turno. Un risultato lo stiamo ottenendo: dissi che non volevo l’appoggio delle correnti e mi pare che mi stia sostenendo gente trasversalmente presente prima in diverse correnti. Non ho mai fatto vita di corrente e mi pare di stare molto bene".

"Il Pd - ha sottolineato - non ha goduto di straordinaria salute negli ultimi tempi, abbiamo perso quasi un altro milione di voti. Con Veltroni il Pd raggiunse oltre 12 milioni di voti - dice - oggi siamo a poco più di 5 milioni di voti, quindi c'è un lavoro enorme da fare. Ma credo che la qualità di una classe dirigente si veda nei momenti di difficoltà. Io mi sono messo in campo pensando di esser utile anche gli altri. Ho in mente un Pd molto più popolare, quello che non è percepito. Bisogna tornare nei luoghi in cui la gente vive, lavora". 

E a proposito di lavoro, Bonaccini si è detto favorevole al Reddito di cittadinanza, aggiungendo però che "nel Mezzogiorno bisogna puntare a far trovare lavoro a chi l'ha perso o non l'ha mai avuto".  

Nella sua visita a Palermo, Bonaccini si è soffermato alla stele di Capaci e poi in via Li Muli, dove sono stati uccisi Pio La Torre e Rosario Di Salvo. Poi si è recato a Gibellina e a Sciacca. "Abbiamo il dovere di mettere il tema della legalità e della lotta alla mafia al centro per la qualità del nostro paese. Questo è un impegno che sento come prioritario", ha detto il candidato alla segreteria nazionale del Pd, ringraziando i magistrati e gli investigatori e le forze dell'ordine tutte per l'arresto di Matteo Messina Denaro. "Non si deve mai abbassare la guardia".

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