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In Consiglio salta l'ennesima seduta, Orlando sotto assedio: "Si torni al voto"

L'opposizione decide di non entrare a Sala delle Lapidi e la maggioranza riesce a racimolare solo 17 consiglieri, insufficienti per aprire i lavori. Figuccia: "Povera Palermo". Ferrandelli: "Racconta al mondo una città che non esiste". Tantillo: "Si stacchi la spina..."

In Consiglio comunale salta l'ennesima seduta. La maggioranza riesce a racimolare solo 17 consiglieri: insufficienti per aprire i lavori d'Aula. L'opposizione decide di non varcare la soglia di Sala delle Lapidi e così si registra l'ennesimo passaggio a vuoto degli orlandiani. Nella maggioranza si apre così un caso politico, con le minoranze che adesso spingono per chiudere anzitempo la consiliatura e ridare la parola agli elettori. 

"E' andata in scena l'ennesima plastica rappresentazione dello stato comatoso dell'attuale maggioranza che dovrebbe sostenere il sindaco Orlando, ma che in pratica si è sciolta come neve al sole". L'attacco arriva da Sabrina Figuccia (Udc), secondo cui "mentre la città attende l’approvazione di importanti atti come il bilancio consolidato e gli statuti delle aziende partecipate, gli orlandiani non riescono neanche ad avere i numeri per far lavorare il Consiglio. Povera Palermo, in che mani sei ridotta!".

Sulla stessa scia Fabrizio Ferrandelli, leader dei Coraggiosi: "Palermo ha un sindaco che è impegnato a girare il mondo raccontando una città che non c’è, a tagliare nastri di qualsiasi inaugurazione pubblica o privata e a conferire cittadinanze onorarie, negando invece i diritti di cittadinanza ai propri concittadini. E il Consiglio comunale non può che riflettere lo stato di caos e di abbandono di chi amministra la città". Ferrandelli, dopo una fase di "collaborazione", annuncia opposizione dura: "Nei primi mesi, consapevoli del deficit di bilancio e dello sbandamento della macchina comunale, avevamo aperto alla collaborazione. Qualcuno ci ha frainteso, tacciandoci di 'appattamento'. Il nostro era semplicemente senso di responsabilità e amore per la città".

Ragioniere generale non si presenta perchè malato, ma è nel suo ufficio

Nel mirino c'è il sindaco Leoluca Orlando: "L'arroganza di chi prima sperava di governare la Regione, poi di piazzare i propri uomini a Roma e di impossessarsi di un partito, ha distrutto perfino quello sforzo di dialogo. Oggi non possiamo che estremizzare la nostra differenza da chi ci amministra e continuare in questa operazione di smascheramento. Se questo disfacimento di maggioranza venisse confermato nelle prossime settimane, proveremo a spingere verso le dimissioni anticipate per ridare la parola ai palermitani". E' propenso a "staccare la spina" pure Giulio Tantillo, capogruppo di Forza Italia. "Non si può continuare così - dice - la città sta assistendo ad uno spettacolo indecoroso. Se nella maggioranza c'è qualcuno che è 'stanco', ridiamo la parola agli elettori e torniamo a votare". Quindi il consiglio, tra il serio e il faceto, al sindaco Orlando: "Prenda i suoi consiglieri e li porti in montagna, così magari si schiariscono le idee".

Insomma, un ritiro stile calcistico, nella speranza di ritrovare l'unità perduta. Nella maggioranza però c'è chi non ci sta. E' il caso di Dario Chinnici, capogruppo del Pd: "Non c'è alcuna paralisi all'interno del Consiglio comunale e la maggioranza è coesa. Queste piccole battute d'arresto saranno superate al più presto nell'interesse generale e con il consueto senso di responsabilità. L'opposizione pensi a proporre in modo costruttivo piuttosto che alimentare polemiche inesistenti​".​ La posizione di Chinnici è però distante da quella di altri colleghi di maggioranza. Come Giusto Catania (Sinistra Comune), che dice: "E' evidente che la maggioranza consiliare, davanti alla prova dell'Aula, manifesta una seria difficoltà: vanno indagate tutte le ragioni politiche che rischiano di impantanare i lavori del Consiglio comunale. E' necessario fare di tutto per evitare la paralisi del Consiglio e rimettere al centro il bene comune e le prospettive di trasformazione della città. Serve un gesto di responsabilità da parte di tutti i consiglieri per evitare di mettere in difficoltà la vita reale della città. In questi mesi - sottolinea Catania - i 4 consiglieri di Sinistra Comune hanno garantito una presenza costante e attiva e anche oggi, come al solito, sono stati tutti presenti in aula mentre i lavori venivano chiusi per la mancanza di numero legale".

Parla di "situazione imbarazzante" Ottavio Zacco (Sicilia Futura), che tira fuori dalla mischia il sindaco Orlando - "la responsabilità non è sua né dei gruppi politici", quanto piuttosto "di alcuni consiglieri comunali e di qualche assessore che non aiuta nemmeno a recuperare l'equilibrio in Aula". "Le opposizioni - conclude Zacco - svolgono il loro ruolo evidenziando l'inadeguatezza della maggioranza causata dalla irresponsabilità di alcuni. Apprezzo più il consigliere Russo che ha pubblicamente detto di non condividere più il percorso della maggioranza rispetto a chi davanti il sindaco dice di condividere il percorso e in aula sotto banco fa più opposizione delle opposizioni. La città deve sapere chi è presente in aula dall'inizio alla fine e chi fa le comparse".

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