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Renzi a Termini: "Non andiamo in ferie, Sicilia battaglia da vincere"

Il premier ha concluso in Sicilia la sua full immersion al Sud. Così sulla questione Fiat: "Un grande gruppo automobilistico cinese è interessato a investire in Italia, già ci sono stati parecchi contatti. Non possiamo perdere questa sfida"

E' arrivato poco prima delle 18, se n'è andato un'ora dopo. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi è stato accolto a Termini Imerese dagli applausi, già quando è sceso dall'auto. Renzi ha stretto le mani ai lavoratori disoccupati della Fiat, accompagnato dal sindaco di Termini, Salvatore Burrafato. E' entrato nella sede del Municipio dove incontra in forma strettamente privata ha incontrato gli amministratori locali del territorio e le parti sociali.

Al centro dell'incontro l'ipotesi di rilancio del'area industriale di Termini Imerese e in particolar modo dello stabilimento Fiat, chiuso da anni: "Se dobbiamo fare un'operazione sul mercato del lavoro, io sono sempre pronto a scrivere nuove regole, ma con l'obiettivo di cambiare le garanzie, non eliminarle, è una cosa un po' diversa", ha dichiarato il premier Matteo Renzi, sottolineando che il dibattito verrà approfondito nelle prossime settimane. Bisogna affrontare il tema dello stabilimento Fiat partendo dal presupposto che non fare più macchine a Termini sarebbe una sconfitta".

Poi sulla speranza cinese: "Un grande gruppo automobilistico cinese è interessato a investire in Italia. Già ci sono stati numerosi contatti, bisogna verificare se Termini Imerese rientrerà in questa operazione". Renzi ha spiegato che i contatti col gruppo automobilistico sono stati avviati durante la sua visita in Cina e che il Primo Ministro cinese sarà in Italia il 14 ottobre. "Quella della Cina - ha detto il premier - è una ipotesi. Hanno espresso il desiderio di aprire una struttura in Italia. Va verificato se vogliono farlo a Termini Imerse". "Il 31 dicembre - ha proseguito. Scade la cassa integrazione per gli operai dell'ex stabilimento Fiat. Quindi nei prossimi tre mesi si gioca il futuro dello stabilimento. Il fatto che il sottosegretario Del Rio, il ministro Poletti e io siamo qui è il segnale che le nostre preoccupazioni non vanno in ferie. Termini Imerese e la Sicilia sono il simbolo di una battaglia da vincere".

Renzi ha poi ribadito che il dibattito sull'articolo 18 è "chiacchiericcio ideologico" e che la priorità del governo è creare lavoro. Sul Mezzogiorno Renzi, tra le altre cose, ha scandito: "Basta alla cultura della rassegnazione". Il premier tornerà in Sicilia il prossimo 7 novembre.

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