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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Ponte sullo Stretto, Schifani: "Opera strategica per il Paese, non sarà mai una cattedrale nel deserto"

Le dichiarazioni del governatore siciliano che oggi pomeriggio è intervenuto al Diario del Giorno su Retequattro

"Il dibattito sul Ponte di Messina si basa esclusivamente su presunzioni di carattere politico". Lo ha detto il governatore siciliano Renato Schifani intervenendo oggi pomeriggio al Diario del Giorno su Retequattro. "L'Italia si divide tra la volontà di cambiamento e la volontà di conservazione e a volte questa volontà di conservazione esagera, trincerandosi dietro paure infondate, di scommesse sul futuro progettuale, quasi a volere sottovalutare la nostra capacità progettuale e tecnologica. Non vi è dubbio che il ponte, al di là dell'accelerazione dei tempi di traghettamento ha una funzione strategica europea - ha spiegato Schifani -. Ritengo che sia un fatto squisitamente politico".

E ha ricordato la conferenza stampa di Angelo Bonelli che ha fatto un "quadro allarmistico". "Quelle dichiarazioni che mi hanno indotto a fare dichiarazioni un po' forti ma era giusto farlo, se qualcuno tenta in maniera temeraria di impedire questa costruzione, noi ci costituiremo parte civile, nel caso in cui queste attenzioni dovessere essere temerarie sotto il profilo penale", ha affermato il governatore. "Dobbiamo fare sistema come facciamo con il presidente della Calabria Occhiuto, non solo finanziaria ma anche fare squadra per spiegare all'opinione pubblica che ha una sua strategicità".

"In Sicilia - ha poi aggiunto Schifani - Rfi ha investito 11,5 miliardi per la media velocità Palermo-Catania e Catania-Messina. Il Ponte di Messina è uno stimolatore di interventi strutturali e non potrà mai essere una cattedrale nel deserto perché i fatti depongono al contrario. Investimenti dello Stato per migliorare la rete stradale e autostradale e ferroviaria come non mai". 

"Ho sempre sostenuto, anche da presidente del Senato, che l'Italia a due velocità non funziona - ha concluso -. Se vogliamo che il paese cresca, deve crescere anche il Sud perché se il Sud non cresce, non cresce l'Italia e questo non è uno slogano ma un fatto economico. Non ci si può dividere tra detrattori e fautori, in una logica anche geografica. E' una opera strategica anche sotto il profilo economico e commerciale".

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